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Kawasaki ER-6N

Essential riding.

Com'è




La sigla è l'abbreviazione di Essential Riding. Come dire: una pura e semplice cavalcata su una moto senza fronzoli. Ecco come si può dar vita a un modello semplice ed economico ma dall'impostazione affascinante. E' agile e si guida facile. Costerà poco più di 6mila euro.

Il telaio ha la struttura a diamante in tubi d’acciaio.
La forcella con steli tradizionali da 41 mm è ben frenata senza però pregiudicare il comfort. Il monoammortizzatore lavora in posizione molto inclinata e disassata.
I cerchi sono in lega e i dischi freno a margherita semiflottanti da 300 mm di diametro come quelli della sportiva ZX-10R.

Il motore nasce da un progetto nuovo
. Compatto negli ingombri, questo bicilindrico in linea frontemarcia di 649 cc (4 valvole per cilindro, iniezione elettronica e distribuzione bialbero per 72 CV dichiarati) si inserisce bene nel corpo della moto. Il risultato è una centralizzazione delle masse oltre a un basso baricentro: condizioni che aiutano i progettisti nello sviluppare una moto maneggevole.

La ER-6N punta molto sull'immagine
. Ma non per questo rinuncia alla tecnica. Lo scarico, per esempio, passa sotto il motore e coniuga design e praticità. L'alimentazione è a iniezione elettronica e le emissioni rispettano la normativa Euro 3.
La verniciatura della ciclistica (che sembra anodizzata) interessa anche i foderi forcella, le piastre di sterzo e la molla del monoammortizzatore.

La maschera No!

Il gruppo ottico anteriore, caratterizzato da un doppio faro sovrapposto, sembra ispirato alle maschere del teatro No della cultura giapponese.
Il piccolo guscio superiore ospita la strumentazione.
In definitiva si tratta di una miscela tra linee morbide e tese in un'insieme originale ma, al tempo stesso, non troppo all'avanguardia da risultare incomprensibile.



La strumentazione è degna di una supersportiva
. Oltre al ben visibile contagiri centrale di tipo analogico con la classica lancetta (e zona rossa a 11 mila giri) il display a cristalli liquidi dà indicazioni su velocità, ora, trip totale e due parziali.

Come va





Questa moto è estremamente maneggevole (l’interasse è di soli 1.405 mm) e leggera (174 kg dichiarati). Si lascia condurre con facilità in ogni situazione.

La sella molto bassa è sicuramente un plus di questa moto, che la farà apprezzare a un vasto pubblico.
La posizione di guida è naturale
, i piedi poggiano bene terra e le pedane sembrano posizionate alla giusta distanza. In città si apprezza l'angolo di sterzo che le permette di muoversi agevolmente in mezzo al traffico come nelle inversioni più strette.
Ma la ER-6n è nata per il misto, anche stretto.

La forcella
scorre discretamente. Sostiene a dovere durante le staccate e lavora in sintonia col mono. Il lungo forcellone agisce sull’ammortizzatore senza interposizione di leveraggi e la progressione è data dalla forte inclinazione con cui è montato quest’ultimo. Nella pratica la trazione è sempre adeguata alle doti del motore e il pneumatico posteriore da 160/60-17 scarica a terra senza problemi i 72 CV dichiarati.
Il motore non ha nulla a che fare con il vecchio ER-5
.
Dove il 500 aveva bisogno di raggiungere regimi elevati per dare il meglio di sé, il nuovo propulsore spinge bene ai medi regimi ed è poco propenso all’allungo.

Guidando in scioltezza ci si diverte a far danzare la lancetta del contagiri tra 3.000 e 7.000 giri.
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