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03 November 2004

Honda Zoomer 50

Consumi contenuti e guida divertente

Controcorrente




E’ il cinquantino più atipico degli ultimi anni e non solo per l’estetica volutamente essenziale. Lo Zoomer, infatti, fa parlar di sé anche per il suo propulsore a 4 tempi, 4 valvole e alimentato a iniezione elettronica. Consumi contenuti, basse emissioni e guida divertente, ma per giustifi care in pieno i 1.990 euro di listino ci vorrebbero un freno a disco e migliori sospensioni.


Honda spiazza tutti con un nuovo propulsore a 4 tempi. Non si tratta, però, di un’unità meno tecnologica dei concorrenti a 2 tempi, perché qui ci sono 4 valvole comandate da un albero a camme in testa, raffreddamento a liquido e un sistema di alimentazione a iniezione elettronica PGM-FI espressamente studiato per questo scooter (l’atomizzazione del carburante con le piccole portate di un 50 cc sono un problema inedito per i tecnici progettisti). A dire il vero, lo Zoomer non è uno scooter tradizionale, anche se ha la trasmissione automatica a cinghia, il motore basculante e un’ampia pedana piatta. Gli elementi distintivi della grande famiglia degli scooter ci sono tutti, ma basta dare un’occhiata generale per comprendere l’anima anticonformista di questo mezzo. Presentato al recente Salone di Monaco, non è certo passato inosservato e gli apprezzamenti per la sua linea essenziale e decisamente originale si sono sprecati.
Ora è il momento di scoprire nel dettaglio qualità e difetti di questa proposta. La prima sensazione è quella di un mezzo economico con fi niture a volte spartane: se da una parte ci sono piaciuti la pedana piatta con integrato il serbatoio carburante a sogliola e il post-atomico doppio faro anteriore, dall’altra non ci ha molto convinto la sella, dall’imbottitura morbida, cedevole e anche un po’ corta. E inoltre sono molto semplici i blocchetti dei coman-di elettrici e il manubrio, ma anche i cerchi stampati in acciaio. Quantomeno criticabile l’assenza di almeno un freno a disco (ci sono due piccoli tamburi da appena 95 mm) che avrebbe offerto ben altra sicurezza dinamica. Alla velocità Codice di 45 km/ h la frenata è infatti appena suffi ciente per fermarsi in brevi spazi, le leve vanno entrambe “strizzate” a fondo e globalmente l’impianto trasmette meno feeling e meno costanza di rendimento rispetto a un moderno freno a disco. Fatta questa doverosa premessa non resta che scoprire quanto ha da offrire lo Zoomer.
Il telaio abbina una struttura anteriore in alluminio e un classico tubolare posteriore in acciaio, quest’ultimo lasciato a vista e verniciato nella tinta dello scudo anteriore. La pedana piatta è molto ampia e continua idealmente fi no al grosso faro posteriore, passando sotto la struttura della sella. Quest’ultima è ribaltabile lateralmente, permette ampi spostamenti in tutte le direzioni ed è supportata da una struttura a prima vista molto robusta, anche se ci sono elementi stampati che non convincono appieno. Il doppio faro tondo anteriore con lampade da 35W offre una buona visibilità nella guida notturna, mentre l’unico elemento della strumentazione è un tachimetro/contachilometri con fondo scala a 60 km/h. Le spie di servizio si riducono a quella della riserva (1 litro sui 5 totali), della temperatura dell’acqua e degli abbaglianti. La forcella è di tipo tradizionale con steli da soli 27 mm e un’escursio- ne di 49 mm, una misura di per sé suffi ciente, ma resa ineffi cace dalla taratura troppo morbida che porta a qualche fondocorsa se si frena su asfalto sconnesso.
Il monoammortizzatore è posizionato sul lato sinistro e offre maggior sostegno, anche se avremmo preferito uno smorzamento dell’idraulica più marcato lungo i 65 mm di escursione utile. Elementi distintivi dello Zoomer sono poi i pneumatici di grande sezione: 120/90 e 130/90 rispettivamente davanti e dietro, montati su cerchi stampati da 10” dall’aspetto un po’ misero. Passando al propulsore, scopriamo che il radiatore dell’acqua è in alluminio e si trova sul lato destro del motore. L’aria fresca viene aspirata da una ventola e quella calda viene estratta da un’asola nella parte inferiore del carterino copri-radiatore.

Come va





Tutti gli aspetti funzionali del motore sono gestiti da una centralina elettronica che ha anche il compito di limitare la velocità al valore Codice. La ECU ha qui un ruolo fondamentale, molto simile a quanto avviene sui motori motociclistici: oltre alla gestione dell’iniezione elettronica, monitorizza l’accensione computerizzata, la pompa elettromagnetica del carburante, la valvola di controllo dell’aspirazione per il sistema automatico (programmato) del regime del minimo e la sonda lambda. E’ un sistema di gestione integrato complesso che permette di avere sempre il miglior rapporto stechiometrico, sia quando fuori c’è il gelo, sia sotto la calura estiva.

Tutto questo si traduce in un rendimento moltoelevato che porta al consumo ottimo di 33,5 km/l
misurati e garantisce nel contempo un livello di prestazioni quasi a livello dei classici scooter a 2 tempi.
Gli iniettori hanno bisogno di una pompa elettromagnetica del carburante: per far stare il serbatoio all’interno della sottile pedana era necessaria una pompa piccola (rimane interna al serbatoio della benzina), addirittura inferiore del 30% rispetto alle dimensioni di quella che equipaggia il Pantheon.
L’altra caratteristica immediatamente avvertibile non appena si avvia il motore è l’assenza di un motorino di avviamento, in quanto la stessa funzione è stata affi data all’alternatore che funziona in modo bilaterale: crea energia elettrica dalla rotazione dell’albero motore (funzionamento tradizionale), ma può anche generare una coppia per mettere in rotazione l’albero stesso assorbendo energia dalla batteria. La miniaturizzazione del sistema di iniezione permette
poi di utilizzare anche l’avviamento a pedale (facile), nel caso la batteria sia troppo scarica.
Alla guida dello Zoomer si scopre uno scooter molto bilanciato e divertente. La maneggevolezza è notevole e tra le macchine si sguscia come fulmini. I larghi pneumatici offrono un buon appoggio in curva, ma sul bagnato la tassellatura del battistrada riduce sensibilmente il feeling e l’aderenza. Tutti ci guardano, perché non ce l’ha ancora nessuno e perché piace. Le domande al semaforo sono sempre le stesse: “E’ un 4 tempi? E le prestazioni sono suffi cienti per la città?”. La risposta è sì, due volte.
Lo spunto da fermo è brillante e la progressione molto valida, ma il limite dei 45 km/h (rigorosamente rispettato) mortifi ca giocoforza ogni velleità velocistica. La posizione di guida è comoda e ottima un po’ per tutte le taglie, ma chi supera il metro e 75 di altezza avrà l’angolo di sterzo limitato dal contatto del manubrio con le ginocchia. Unica soluzione per effettuare agevolmente le svolte più strette è quella di allargare le gambe, in modo da lasciare libero il manubrio di ruotare fi no al ridottissimo raggio di sterzo di 1,9 metri. Della frenata abbiamo detto, aggiungiamo solo che se il fondo è scivoloso non è raro incappare in qualche bloccaggio. A livello di funzionalità e polivalenza d’uso lo Zoomer è un mezzo eccezionale, perché sotto la sella (si può chiudere con apposite paratie nel ricco catalogo optional) è possibile stipare una borsa di medie dimensioni e si ha ancora tutta la pedana a disposizione per le gambe o per un borsone. Il rifornimento, poi, non obbliga a scendere dalla sella e con la spia della riserva accesa si possono fare i 5 euro al self-service, con i quali si va avanti per altri 140 km circa.
Giallo, nero, rosso o verde militare: quattro i colori disponibili per lo scooter che la Honda ha dedicato ai teen-ager di oggi, sperando che faccia moda, come l’ha fatta il Booster negli anni passati. Il prezzo,
infine, è di 1.990 euro... guarda caso la stessa cifra del Yamaha BW’s (ovvero il Booster).
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