Lo riporta Il Messaggero: Harley-Davidson sta trattando l'acquisto di MV Agusta, lo storico marchio che appartiene a Claudio Castiglioni. H-D acquisirebbe tra l’80 e l’85% del capitale del gruppo, lasciando a Castilgioni circa il 15-20% di quote azionarie, oltre alla presidenza della società. Oggi l’imprenditore detiene direttamente il 29,6% del Gruppo MV Agusta, mentre il 65,4% fa capo alla Gevi, finanziaria della Carige. Dice Oscar Brun della Fiom CGIL: “A noi ha riferito che gli indiani di Ta
Harley-davidson vuole mv agusta
Milano 6 giugno 2008 - Lo riporta Il Messaggero:Harley-Davidson
sta trattando l'acquisto di MV Agusta, lo storico marchio che appartiene
a Claudio Castiglioni. Non è la prima volta che gli americani si affacciano
sul lago di Varese, dove ha oggi sede la MV: già nel 1959 la Harley aveva
acquistato l’Aermacchi, che poi hanno ceduto alla famiglia Castiglioni.
Dalle ceneri di Aermacchi H-D è sorta la Cagiva e quindi la rinascita della
MV Agusta nel 1992. Gli americani se ne andarono nel 1978 lasciando le
strutture di produzione e montaggio della Schiranna proprio alla famiglia
Castiglioni. Oggi si torna a parlare di un interesse del gruppo americano,
che produce oltre 320.000 moto all’anno e fattura 4,2 miliardi di dollari,
nei confronti di MV Agusta: il negoziato, che è in fase avanzata di discussione,
secondo il quotidiano romano, coinvolge soprattutto le banche creditrici
dell'azienda lombarda: prima di tutti, Intesa SanPaolo, che vanta crediti
verso il gruppo varesino per circa 95 milioni di euro. Il debito totale
di MV ammonta a circa 200 milioni di euro, di cui circa 130 verso le banche
e 70 con i fornitori. La bozza del contratto dovrebbe prevedere da parte
di H-D l’acquisizione del credito che banche e fornitori vantano verso
MV Agusta. La Casa americana pagherebbe i debiti acquisendo così il controllo.
Sempre secondo Il Messaggero H-D acquisirebbe tra l’80 e
l’85%
del capitale del gruppo, lasciando a Castiglioni circa il 15-20% di quote
azionarie, oltre alla presidenza della società. Oggi l’imprenditore
detiene
direttamente il 29,6% del Gruppo MV Agusta, mentre il 65,4% fa capo alla
Gevi, finanziaria della Carige, che aveva acquistato il pacchetto azionario
l’1 marzo 2006 dalla malese Proton. Gevi aveva apportato nuovi mezzi
finanziari
per € 15 milioni, tramite l'aumento del capitale sociale ad oltre €
72 milioni, grazie al quale aveva raggiunto il 65% del controllo dell'intero
capitale sociale. Non è, però, certo che l’accordo si concluda. Mercoledì
4 Castiglioni ha parlato ai sindacati ed Oscar Brun della Fiom CGIL ha
fatto sapere: “A noi ha riferito che gli indiani di Tata sono fuori e
che c’è in vista un’altra soluzione entro giugno”. Se
l’operazione
non dovesse andare a buon fine si tratterebbe dell’ennesima rinuncia da
parte di un potenziale acquirente. Nei mesi precedenti, dopo aver manifestato
interessi per un’eventuale acquisizione, si erano già defilati il fondo
M&C di Carlo De Benedetti, il fondo Oaktree di cui Mario Resca è il
principale advisor e di recente il colosso automobilistico indiano Tata.
Qualcuno ha pensato addirittura ad un ricorso storico al rovescio: Ducati,
oggi parzialmente posseduta dal fondo Investindustrial di Bonomi e che
in passato fu di proprietà della MV Agusta, potrebbe intervenire
nell’acquisizione
della Casa di Schiranna. Va però detto che da Borgo Panigale non è mai
giunta in merito.