Arrivano i 300
Facili da usare e versatili ma con personalità ben distinte, Leonardo e
Versity hanno come punto di forza lo stesso motore da 264,5 cc. L’Aprilia
è più agile e diverte nella guida sportiva, il giapponese punta su originalità
e praticità. Allineati agli altri maxi come prezzo, hanno però un’immagine
da compatti.
Due scooter versatili, con lo stesso motore ed alle spalle una
storia
diversa. Il Versity è stato commercializzato nel 2003 ma le vendite sono
state al di sotto delle aspettative anche sommando ai suoi numeri quelli
del gemello MBK Kilibre.
Il Versity ha patito qualche pecca fastidiosa per essere uno
scooter
vicino ai 5.000 euro: sella troppo alta, sospensioni poco efficienti, guida
più impegnativa di quanto ci si aspetta da un veicolo così.
Ma le novità introdotte sul rinnovato Versity stanno cambiando la situazione
in meglio e il pubblico si sta abituando alla linea inconsueta, alla cilindrata
300, alle ruote da 14 pollici.
Dal 2004 MBK in Italia non c’è più e lascia quindi la scena al solo
modello
Yamaha.
All’opposto, il Leonardo è un best-seller, addirittura
un evergreen:
presentato nel 1996 da allora ne sono stati prodotti più di 130.0000 esemplari
nelle varie cilindrate. Qualche ritocco estetico e nuovi motori l’hanno
mantenuto appetibile. L’ultima versione adotta proprio lo stesso motore
Yamaha da 264 cc del Versity perché come spesso accade, un motore non
ha una sola anima.
Yamaha Versity
Lo scarso successo commerciale del nuovo scooter ha spinto Yamaha
a
correre ai ripari, apportando numerosi miglioramenti. Si parte
dal
nome, a cui è stata aggiunta la sigla XC per rimarcare la
versatilità
dello scooter (la X indica l’attitudine a percorsi di ogni tipo, la C
sta per city). La singolarità estetica del Versity non è fine a
sé stessa: ad esempio la sella del guidatore e del passeggero
sono
quasi sullo stesso piano e il secondo ha pedane ampie e lontane
dal piano di seduta.
Proprio l’altezza della sella era tra i principali punti deboli della
prima versione (nella prova misurammo 830 mm da terra) e, complice
la sua larghezza, impediva al pilota alto meno di 1,80 metri di poggiare
entrambi i piedi a terra. Sul nuovo modello anche chi è di media statura
appoggia saldamente entrambi i piedi a terra, senza per questo rinunciare
al comfort.
Sul Versity anche il comportamento della forcella lasciava a desiderare:
ora la scorrevolezza è migliorata e permette di sfruttarne al meglio
l’escursione di ben 116 mm con benefici effetti anche sulla tenuta
di strada, riducendo l’evidente sottosterzo della prima versione. Gli
pneumatici rimangono nelle misure 120/80-14 anteriore e 150/70-14
posteriore.
Gli interventi sulle sospensioni posteriori non hanno invece sortito
l’effetto desiderato: la risposta è rimasta brusca sulle
sconnessioni secche tipo pavé e tombini e cedevole sugli avvallamenti
dell’asfalto,
soprattutto viaggiando in coppia. Peccato perché altrimenti il comfort
sarebbe eccellente, grazie alla valida ergonomia, anche per il passeggero
(che dispone di due ampie maniglie).
Buona la protezione aerodinamica fornita dall’ampio parabrezza
e dalla parte superiore dello scudo, mentre su piedi e caviglie
restano fastidiosi vortici, eliminabili montando i deflettori in
optional.
Aprilia Leonardo
L’ergonomia è un punto di forza anche del
Leonardo 300.
Scendere dal Versity e salire sull’Aprilia fa percepire immediatamente
le differenze tra i due scooter. Il Leonardo è infatti
decisamente
più sportivo: manubrio più stretto e basso, sella molto più
profilata,
scudo più stretto. Eppure, anche il Leonardo ha un’ergonomia
eccellente
che lo rende confortevole quanto il Versity. Il passeggero è su
un piano leggermente rialzato ed ha a disposizione pedane ampie e distanti
dalla sella; le maniglie integrate nel portapacchi non sono però molto
comode.
Il Leonardo merita un voto ottimo per le sospensioni: l’escursione
su entrambi gli assi è di soli 90 mm, ma l’eccellente scorrevolezza
consente di sfruttarne la taratura morbida che, invece di essere un limite,
diventa un vantaggio perché le ruote riescono a copiare al meglio le asperità,
tranne naturalmente sui peggiori pavé, dove le ruote da 12 pollici
(pneumatici 130/70 su entrambi gli assi) trasmettono scuotimenti
sensibili a manubrio e sella.
La protezione aerodinamica è buona anche sull’Aprilia, che merita
un punto in più del Yamaha perché ripara abbastanza anche gli arti inferiori.
Nonostante le dimensioni ridotte, il parabrezza devia l’aria da
busto, spalle e testa anche in autostrada.
Su strada
Fin dagli esordi il Leonardo è stato apprezzato dal pubblico
per
la maneggevolezza e il piacere di guida.
Anche in questa
versione 300 conserva tale caratteristica. Tenuta di strada e
stabilità
sono di ottimo livello, come del resto sul Versity che ha dalla
sua le ruote da 14”. Tuttavia quest’ultimo ha mantenuto la
tendenza
ad allargare la traiettoria, soprattutto nelle curve lente, e risente
maggiormente di eventuali sconnessioni in curva a causa della rigidità
del posteriore.
Le ruote più grandi e il baricentro più alto del Versity lo rendono
meno svelto del Leonardo nei cambi di direzione. Più in generale
il Yamaha è meno preciso in impostazione di curva, dove dà sempre
l’impressione di “galleggiare” e per questo motivo le
correzioni di
traiettoria sono più frequenti. Stiamo parlando ovviamente della guida
“spigliata” ma provando entrambi gli scooter in rapida successione
queste
differenze sono avvertibili.
Ottime su entrambi i modelli le gomme di primo equipaggiamento,
sia per l’aderenza sia per il profilo adatto alla
ciclistica.
In città si dimostrano entrambi molto validi nel traffico per
manovrabilità
e ampiezza dello sterzo.
In tema di freni il Versity ha un impianto molto potente,
composto da un disco anteriore da 270 mm e un posteriore da 240
mm, entrambi con pinza a 2 pistoncini. Il posteriore però arriva
al bloccaggio troppo facilmente, tanto che sul bagnato occorre usarlo
con grande delicatezza.
Il Leonardo invece è molto equilibrato: il disco anteriore
da da 220 mm con pinza a 2 pistoncini assicura potenza e
modulabilità;
il posteriore da 190 mm, con pinza uguale, non è potentissimo ma ha il
pregio di essere quasi esente da bloccaggi e aiuta a mantenere in
assetto lo scooter. L’unico limite emerge nelle frenate di
emergenza,
perché la forcella affonda tanto da rendere vano l’effetto
equilibrante
del freno posteriore e il retrotreno tende a sbandare.
Leonardo e Versity sono scooter molto versatili, hanno doti che
soddisfano tutte le esigenze, con l’Aprilia più sportivo e il
Yamaha
più pratico. In entrambi i casi giudizio ottimo sul motore Yamaha
che li equipaggia: si tratta del propulsore del Majesty portato a 264
cc, raffreddato a liquido e con distribuzione monoalbero in
testa e 2 valvole. Ha buona coppia a tutti i regimi, consuma poco
e l’erogazione dolce, accoppiata a una trasmissione ben rapportata
ed efficiente, lo rendono estremamente godibile. Esente da vibrazioni
è il motore ideale per entrambi i veicoli: sul Leonardo per il brio sportivo;
sul Versity per la fluidità di marcia che assicura. Naturalmente è omologato
Euro 2.
Praticità
Il Versity presenta una superiore facilità di utilizzo
dei cavalletti:
il centrale è molto leggero e il laterale ben più pratico di quello dello
scooter italiano, che ha una molla di ritorno troppo potente e lascia lo
scooter molto inclinato. Il Versity vince anche per praticità:
oltre
al vano sotto la sella (con alloggiamento per un lucchetto a U)
ne ha due nello scudo. Su entrambi c’è il gancio
portaborse
ma il Leonardo non dispone di vani nel retroscudo.
Specchi retrovisori e comandi al manubrio sono di pari qualità per
entrambi.
Il Yamaha ha anche una strumentazione più piacevole, leggibile
e completa del Leonardo: oltre al tachimetro, ha l’indicatore
benzina,
il termometro del liquido di raffreddamento e il voltmetro,
più un display con tachimetro totale, due parziali più il
contakm per la riserva, termometro temperatura esterna con
segnalatore di ghiaccio, indicatore del tempo trascorso dalla partenza
e velocità media.
Una strumentazione che fa apparire in tutta la sua anzianità quella del
Leonardo che avrebbe meritato un aggiornamento, sia nella grafica sia nella
completezza: manca ancora il parziale e, spie a parte, ci sono soltanto
l’indicatore della benzina e il termometro del liquido di
raffreddamento.
Grave su entrambi la mancanza del freno di stazionamento e
dell’illuminazione
del vano sottosella, che meriterebbe anche una finitura migliore. Apprezzabile
sul Versity, invece, la facilità di rifornimento e
l’accessibilità
per le piccole operazioni di manutenzione.
Concludiamo con il prezzo. Per cilindrata sono maxi scooter, ma
a vederli non si direbbe: il Leonardo perché molto compatto
(è nato nelle cilindrate 125 e 150), il Versity per il suo aspetto inconsueto.
Costano 4.110 euro l’Aprilia e 4.170 euro il Yamaha, una
quotazione apparentemente alta ma sostanzialmente corretta considerando
le qualità di entrambi.
Scheda Versity
Yamaha Versity XC 300
Motore: a
4 tempi, monocilindrico orizzontale, alesaggio per corsa 71x66,8 mm, cilindrata
264,5 cc, rapporto di compressione 10:1,
distribuzione monoalbero a camme in testa, 2 valvole, raffreddamento a
liquido, potenza max 21 CV (15,2 kW) a 7.500 giri, coppia max 2,2 kgm (21,6
Nm) a 6.000 giri.
Lubrificazione: a
carter umido con pompa meccanica.
Alimentazione: carburatore
Tei Kei 4UC con corpo farfallato da 28 mm; capacità serbatoio carburante
11,8 litri inclusa la riserva.
Accensione: elettronica
digitale; candela NGK DR8EA; batteria 12V-9Ah; avviamento elettrico.
Trasmissione: primaria
a cinghia trapezoidale, rapporto nd, fi nale a ingranaggi, rapporto nd.
Cambio: automatico
a variatore continuo di rapporto.
Frizione: automatica
centrifuga a secco.
Telaio: doppia
culla chiusa in tubi di acciaio, inclinazione cannotto di sterzo 26°, avancorsa
90 mm.
Sospensioni: anteriore
forcella teleidraulica con steli da 38 mm, escursione ruota 116 mm; posteriore
motore oscillante con due ammortizzatori idraulici regolabili nel precarico
della molla su 5 posizioni, escursione ruota 120 mm.
Ruote: cerchi
in lega leggera, anteriore 2,75x14”, posteriore 4,00x14”; pneumatici
tubeless, anteriore 120/80-14, posteriore 150/70-14.
Freni: anteriore
a disco singolo da 270 mm con pinza a 2 pistoncini; posteriore a disco
da 240 mm con pinza a 2 pistoncini.
Dimensioni (in mm) e peso:
lunghezza 2.170, larghezza 960, altezza
1.480, interasse 1.480, altezza sella 805, peso a vuoto 164 kg.
Manutenzione
Tagliando: programmato
ogni 10.000 km.
Lubrificazione: quantità
1,2 litri, olio raccomandato multigrado SAE 10W40; controllo ogni 3.000
km, sostituzione ogni 10.000 km, olio trasmissione 250 cc da sostituire
ogni 20.000 km.
Distribuzione: gioco
valvole da regolare ogni 20.000 km.
Pneumatici:pressione
di gonfi aggio, ant 1,8 bar, post 1,9 bar (2,2 in coppia).
Gamma colori: argento,
verde, blu, nero.
Garanzia: 3
anni con Formula Yes.
Prezzo: 4.170
euro indicativo c.i.m.
Optional: bauletto
44 litri; deflettori protezione gambe; schienale passeggero; portapacchi;
parabrezza alto.
Scheda Leonardo
Aprilia Leonardo 300
Motore: a
4 tempi, monocilindrico orizzontale, alesaggio per corsa 71x66,8 mm, cilindrata
264,5 cc, rapporto di compressione 10:1, distribuzione monoalbero a camme
in testa, 2 valvole, raffreddamento a liquido, potenza
max nd coppia max nd.
Lubrificazione: a
carter umido con pompa meccanica a lobi.
Alimentazione: carburatore
Tei Kei 4UC; capacità serbatoio carburante 9,6 litri di cui 1,5 di riserva.
Accensione: elettronica
digitale; candela NGK DR8EA; batteria 12V-12Ah; avviamento elettrico.
Trasmissione: primaria
a cinghia trapezoidale, rapporto nd, finale a ingranaggi, rapporto nd.
Cambio: convertitore
automatico.
Frizione: automatica
centrifuga a secco.
Telaio: monotrave
anteriore con doppia culla posteriore sovrapposta in tubi di acciaio,
inclinazione
cannotto di sterzo nd, avancorsa nd.
Sospensioni: anteriore
forcella teleidraulica con steli da 35 mm, escursione ruota 90 mm; posteriore
motore oscillante con 2 ammortizzatori regolabile nel precarico della molla
su 5 posizioni, escursione ruota 104 mm.
Ruote: cerchi
in lega leggera a 5 razze, anteriore 3,00x12”, posteriore 3,50x12”;
pneumatici,
anteriore 130/70-12, posteriore 130/70-12.
Freni: anteriore
a disco singolo da 220 mm con pinza a 2 pistoncini; post a disco da 190
mm con pinza a 2 pistoncini.
Dimensioni (in mm) e peso:
lunghezza 1.865, larghezza 770, altezza
1.410, interasse 1.340, altezza sella 830, peso a vuoto 145 kg.
Manutenzione
Tagliando: programmato
ogni 10.000 km.
Lubrificazione: quantirtà
1,2 litri, olio raccomandato multigrado SAE 10W40; controllo ogni 3.000
km, sostituzione ogni 10.000 km, olio trasmissione 250 cc da sostituire
ogni 20.000 km.
Distribuzione: gioco
valvole da regolare ogni 20.000 km.
Pneumatici: pressione
di gonfi aggio, anteriore 1,9 bar, posteriore 2,0 bar.
Gamma colori: grigio,
blu.
Garanzia: 2
anni chilometraggio illimitato.
Prezzo: 4.110
euro indicativo chiavi in mano.
Optional: parabrezza
grande completo; bauletto New Concept; cavo corazzato Body Guard; telo
copri-gambe.
Rilevamenti
| Aprilia Leonardo 300
| Yamaha Versity
|
velocità massima
| 124,3 km/h
| 123,6 km/h
|
peso senza benzina
| 143 kg
| 168 kg
|
consumo urbano
| 20,2 km/l
| 20,1 km/l
|
consumo extraurbano
| 25,1 km/l
| 24,9 km/l
|
accelerazione 0-400m
| 18,142 sec
| 18,126 sec
|
ripresa da 50km/h su 400m
| 15,463 sec
| 15,659 sec
|
frenata da 50 km/h spazio m
| 10,60 metri
| 8,86 metri
|
frenata da 90 km/h spazio m
| 36,69 metri
| 32,28 metri
|
scarto tachimetro, indica 90km/h
| 84,8 km/h reali
| 77,4 km/hn reali
|
potenza max alla ruota
| 15,18 CV a 7.500 giri
| 16,59 CV a 7.500 giri
|
coppia max alla ruota
| 1,70 kgm a 6.000 giri
| 1,87 kgm a 6.000 giri |
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