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Comparativa medie naked

Filosofia roadster

Intro


Siamo stati invitati dai colleghi della rivista francese Moto Magazine a partecipare ad una comparativa naked di media cilindrata. Due europee e due giapponesi a confronto sulle belle strade del Parco del Morvan, in Francia. Alla guida quattro ragazze con gusti e stili di guida diversi.

Ecco le protagoniste della prova: Ducati Monster 800, Suzuki SV 650, Honda Hornet 600, Triumph Speed Four (in Italia Baby Speed).
Il team di tester è composto da quattro ragazze di circa trent’anni: Céline, da due anni su due ruote in sella proprio ad una naked; Laetitia, due anni di esperienza anche per lei in sella ad una media sportiva; Agnès, in sella da 14 anni e gli ultimi 10 passati sui circuiti delle gare Endurance; infine Paola, 5 anni di esperienza ed una predilezione per le enduro monocilindriche non esasperate. Tranne Agnès quindi, dalla guida aggressiva, le altre sono sostanzialmente mototuriste ma non per questo indifferenti ai piaceri della guida sportiva.
Ecco 835 km di prova comparativa in autostrada e sulle bellissime strade del Parco Naturale del Morvan a sud di Parigi.

In autostrada



250 km di autostrada dividono Parigi dal Parco Naturale del Morvan, in Borgogna. Il primo test è quindi su comodità in viaggio, protezione aerodinamica e consumi.
In generale la meno assetata si è rivelata la Monster 800 che sugli 835 km totali della prova ha fatto registrare una media di 18,2 km/l. Bene anche la Hornet, con i suoi 16,9 km/l, un po’ meno Baby Speed ed SV, rispettivamente con 15,8 e 15,9 km/l.
Se non si considera la protezione aerodinamica, praticamente assente sulle quattro moto, nessuna è realmente affaticante. Stupisce addirittura la Baby Speed che nonostante sia in pratica una sportiva “spogliata”, con tanto di semimanubri, risulta tutto sommato comoda. La Monster ha raccolto giudizi contrastanti. Paola e Agnès hanno la stessa statura (160 cm) eppure la prima accusa dolori alla schiena mentre Agnès, forse perché abituata alle moto da corsa, la trova comodissima, parere che trova conforto in quello di Laetitia.
A Vezelay si esce dall’autostrada e si entra finalmente nel Parco del Morvan. Dire che è incantevole è riduttivo. Vegetazione rigogliosa, tranquillità assoluta e per il motociclista strade perfette e divertentissime.

Nel misto



Il percorso misto mette subito in evidenza l’indole sportiva di Agnès che infatti apprezza maggiormente le 4 cilindri, in particolare la Hornet, per l’esuberanza del motore. Cèline rimane affascinata alla Triumph che definisce “rigorosa”. Laetitia predilige l’erogazione corposa ed il sound del bicilindrico Ducati. Paola non saprebbe quale scegliere tra Hornet ed SV perché maneggevoli, con un’ergonomia adatta anche ai meno alti, un raggio di sterzo che facilita le manovre ma, soprattutto, una posizione di guida avanzata che fa sentire “in mano” la ruota anteriore.
Su una cosa sono tutte e quattro d’accordo: per i neofiti le migliori sono Hornet ed SV, diverse nella tecnica eppure accomunate dalla facilità di guida. Scegliere tra due e quattro cilindri è questione di gusti, vanno provate per capire quale è più confacente alla propria indole. E poi… e poi c’è l’estetica, sulla quale ogni giudizio è personale. Per le moto europee si parla spesso di personalità e non si può fare altrimenti di fronte al doppio faro della Triumph ed alla gibbosità della Monster. Le giapponesi vengono spesso “accusate” di non avere anima, quasi fossero disegnate solo per piacere anziché affascinare, certo è che di Hornet ed SV non si può dire siano brutte.

Conclusioni



Lo “sconfinamento” in Francia per questa comparativa con i colleghi di Moto Magazine è stato piacevole per svariati motivi: le strade, la cucina, le interminabili discussioni su quale fosse l’anima delle moto ed anche l’approfondimento di vecchie amicizie e la nascita di nuove.
Se è vero che un test fatto da ragazze, soprattutto con questo tipo di moto, non porta a giudizi sostanzialmente diversi da un test “al maschile”, è innegabile una maggiore sensibilità del pubblico femminile agli aspetti pratici dell’uso quotidiano.
Ad Avallon, dal bel panorama di cui si gode dall’antico borgo, l’ultima sosta per trarre le conclusioni.
I giudizi sono differenti ma su un punto si “incrociano”, su quella filosofia naked di cui non abbiamo mai smesso di parlare fin dalla partenza. Qual è la più maneggevole, la più divertente ed anche la più comoda? Uno sguardo d’intesa, un sorriso e voilà: la Hornet. Non ha il rigore ciclistico della Baby Speed, la personalità di un’italiana e il carattere di una bicilindrica, però è intuitiva, facile ed immediata. Un giudizio forse poco originale ma confermato dai dati di vendita: questa naked muscolosa e sbarazzina è dal 2000 la moto più venduta in Italia e le immatricolazioni del primo trimestre 2003 confermano questo successo.
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