Sfida tra 2T e 4T
SCEGLIERE TRA 2T E 4T L’endurista
è ambizioso: vorrebbe una moto leggera e agile come
una 125,
facile e domabile come una 250 4T, reattiva come una 300
2T,
potente come una 450 e con la coppia di una “oltre” 4T. Se
poi,
su asfalto, fosse divertente come una motard, partirebbe direttamente dal
garage in centro. Le due moto di questa comparativa, la KTM EXC-E
300 e la HM Honda CRE F290X a iniezione, sono pensate proprio per
chi cerca questo compromesso. Ecco l’ennesima sfida tra 2T e
4T,
questa volta a parità di cilindrata. Comun denominatore tra la 290 X e
la Kappa con il bottoncino è solo la cilindrata, perché, in effetti, arrivano
allo stesso punto, ma percorrendo cammini opposti. Partono da due epoche
differenti, due generazioni diverse di tecnologia. Dopo anni di dominio
incontrastato, infatti, il 2T sembra ormai esser giunto al capolinea. Quante
volte abbiamo pensato a questo confronto, troppo spesso reso impari per
volontà stessa delle Case. “Ma io con quale vado meglio, con
quale salgo meglio, con quale mi diverto di più?” ci domandiamo
tutti. Più che mai, in questo caso, si scontrano direttamente due ottiche
opposte: Honda ha abbandonato, ahinoi, definitivamente il 2T, mentre KTM
ci crede in modo concreto. È brutto pensare al 2T come passato, perché,
quando ci saliamo, pensiamo il contrario.
Come sono
COME SONO La KTM 300 è la massima evoluzione del 2T secondo
l’ottica
della nostra prova: avviamento elettrico, motore anche lui
“elettrico”,
peso contenuto e omologazione Euro 3. Se l’anno scorso la novità era il
bottoncino, con la EXC 300 2008 siamo di fronte ad una moto completamente
rifatta. Il lay out tecnico è quello del cross 2007: nuovo
telaio,
diversa geometria del PDS e sovrastrutture inedite. In più anche il
motore è stato aggiornato, adottando una termica
simile al 250,
più minuta. Cosa c’è di antico? Non ha l’iniezione,
punto
nevralgico attorno cui ruoterà il futuro prossimo dell’evoluzione nel
mondo delle due ruote motorizzate. La Honda, o meglio la HM, ce
l’ha. La Honda 250 ”X” che nasce in Giappone è a
carburatore ed
è la base su cui HM, in collaborazione con Get, ha sviluppato questo propulsore,
rispettoso anch’esso delle norme Euro 3. La CRF-X la conosciamo bene:
era la prima vera enduro di nuova generazione Honda, ma non era
un fulmine. Per questo HM, oltre all’iniezione, ha pensato
di darle quel pizzico di sale in più, circa 40 cc, per renderla
più sveglia e corposa. Precorre i tempi delle nuove enduro e dei nuovi
regolamenti di gara: media cilindrata ad iniezione. Nonostante
il livello sia buono e siano stati risolti problemi fondamentali come il
fastidioso on-off tipico di questo sistema, siamo ancora lontani
dalla perfezione. La stessa HM ha già effettuato una modifica sulla
mappatura di serie per migliorare l’erogazione.
Come vanno
COME VANNO: VANTAGGI E SVANTAGGI Scegliere tra una 2T ed una 4T in
effetti sembra essere molto difficile, perché ad un primo approccio
le differenze sono nette: la 2T KTM 300 EXC-E ha una spinta costante e
permette di salire su pendii scoscesi anche in sottocoppia,
mentre
la 4T HM 290X richiede il gas sempre aperto, una guida decisa
ed
aggressiva e non dà il tempo al pilota di meditare nell’affrontare una
salita. Con la CRE F290X bisogna lanciarsi in salita senza
esitare
con la manetta aperta, scordandosi della preoccupazione di ciò che
il fondo possa riservare. A ben vedere quest’ultimo dettaglio si
ignora,
quando ci si trova in presenza di un cronometro. Guardando le concorrenti
sotto la lente di ingrandimento si giunge, però, ad una conclusione
antitetica:
la K è molto divertente per un endurista appassionato con molta esperienza,
perché permette di arrivare sempre in cima, è meno pesante,
non ha il freno motore e stanca meno. Presa in mano da un
principiante,
invece, l’austriaca è difficile da condurre: il pilota poco esperto
subisce anziché agire, guida seduto ed arriva in ritardo su tutto: in
questi casi è molto meglio la X. La giap ha anche altri vantaggi: non
richiede la miscela giunti al benzinaio, permette di guidare con un filo
di gas sull’asfalto, è più adatta a percorrere lunghi tragitti. La
KTM ha un sottocoppia che ti permette di arrivare dappertutto, ma
quando entra in coppia diventa potente ed è difficile da gestire: ci
vogliono esperienza ed allenamento. La CRE ha un’erogazione meno
tonda, che va sfruttata a gas aperto. Riassumendo per piloti
esperti di gare portare a manetta la CRE è più affascinate, per
enduristi appassionati con un buon numero di infangate alle spalle la K
è più divertente, per enduristi alle prime armi la giap è più
conveniente.
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