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“Come ricarico l’airbag dopo un’attivazione accidentale?”

Un lettore, intenzionato ad acquistare un airbag, ci chiede se esiste un dispositivo che un comune mortale può “ricaricare” da solo. La nostra risposta

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Caro direttore, avevo pensato di acquistare un airbag che mi proteggesse nei miei viaggi. Io parto sempre con il paraschiena. Ma mi sono chiesto quanto potesse essere funzionale una protezione che va “ricaricata” ogni volta che ti protegge. Mi è capitato di cadere a bassa velocità, causa sabbia, senza conseguenze. In quel caso l’airbag sarebbe entrato in funzione, immagino. Ma quando ti mancano ancora 6.000 km per rientrare a casa e pensi che dovrai farli tutti senza protezione se non sei in un paese che ha un concessionario che ti possa “ricaricare” l’airbag... ti fai delle domande: esiste un dispositivo che un comune mortale può “ricaricare” da solo?

Alberto Nicolucci – Treviso

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Tucano Urbano Airscud

Caro Alberto, gli airbag si distinguono in meccanici ed elettronici. I primi sono più semplici da ricaricare in caso di attivazione, e lo si può fare autonomamente anche in viaggio con una bomboletta di gas di ricambio da poche decine di euro (sempre che non si sia danneggiato il sacco, ma questo è scontato). Gli elettronici, tranne Ixon e Tucano Urbano che possomo essere ricaricati autonomamente con una bomboletta, devono essere consegnati a un rivenditore autorizzato (7-10 giorni di fermo, spedizione esclusa). Però hanno il vantaggio di lasciarti più “libero” in sella, annullando ogni legame moto-pilota, cosa certamente positiva quando cadiamo: in questi casi di solito ruzzoliamo vicino a un oggetto che pesa generalmente il triplo di noi. Veniamo al caso prospettato: gli algoritmi degli elettronici non rileveranno rischi tali da innescare il gonfiaggio della sacca. Sui meccanici, l’assenza di brusco strappo dovrebbe impedirne lo “scoppio”.

1/7 Ixon IX-Airbag U03
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