Ottanta anni di moto e di successi: è quello che racconta BMW Motorrad, mostrando le motociclette più famose della storia della sua produzione. Nata come industria di motori aeronautici, nel Dopoguerra dovette convertire la produzione. Nacque così nel 1923 il primo colpo grosso della produzione bavarese: la R32. Dai primordi sino ad oggi, ecco l’evoluzione della Casa di Monaco spiegata con tesi e un video.
DAGLI AEREI ALLE MOTO
DAGLI AEREI ALLE MOTO Il divieto di produzione di motori da aviazione
imposto alla Germania nel Trattato di Versailles del 1919 interruppe bruscamente
il successo della BMW. Dapprima, gli ingegneri cercarono nuove applicazioni
per il motre aereo IIIa, successivamente l’azienda si dedicò alla ricerca
di nuovi settori industriali, che, nei primi Anni Venti, individuò nel
settore delle due ruote, sfruttando un mercato che appariva florido, durante
la fase di ricostruzione del Dopoguerra richiedeva una certa mobilità .
Le prime produzioni di BMW in campo motociclistico furono una bicicletta
a motore, che in realtà era marchiata Flink, e la motocicletta Helios del
1922. Ma il primo vero successo della Casa di monaco fu la motocicletta
R 32 del 1923.
R 32: prima con motore boxer e cardano
R 32: prima motocicletta con motore boxer e cardano
Per il motore esistente, Max Friz, adottò un montaggio con i cilindri orientati
trasversalmente rispetto al senso di marcia. Ciò comportava un albero cardanico
longitudinale. Il cambio, anch’esso dotato di alberi longitudinali, venne
comandato direttamente attraverso un giunto ad attrito, avvitando i due
carter uno all’altro. La trasmissione fra il cambio e la ruota posteriore
venne realizzata con coppie coniche. Sul mercato, ognuna di queste
particolarità ,
non rappresentava una novità . BMW fu però al prima ad unirle tutte in quella
costruzione innovativa che fu la BMW R 32.
Il 28 settembre 1923, all’esposizione tedesca dell’automobile che si
teneva a Berlino sul Kaiserdamm, la BMW presentò ufficialmente per la prima
volta, oltre alla sua gamma di motori, anche una motocicletta di propria
produzione. Fu un ingresso in scena coraggioso: i costruttori di Monaco
si trovavano davanti una agguerrita concorrenza nazionale di oltre 130
costruttori di motociclette. Allo stesso tempo, con i suoi 8,5 CV e con
un prezzo base di 2200 “Reichsmark”, questo mezzo era uno dei più
costosi.
Nonostante ciò, il successo ottenuto dimostrò che BMW aveva puntato su
di un concetto giusto. Le motociclette BMW si distinguevano dalla concorrenza
non solo per la superficie ridotta del gruppo motore-cambio, ma anche per
il suo telaio, formato da due strutture tubolari in acciaio chiuse e disposte
in parallelo. La profondità in cui era montato il motore Boxer migliorava
notevolmente il baricentro e dunque anche le proprietà del mezzo.
L’escursione
della forcella anteriore era limitata, ma l’uso di molle a balestra
comportava
un certo grado di autoammortizzazione. La verniciatura in forno di colore
nero scuro e le eleganti sottili linee bianche aprivano nuove dimensioni
anche nella qualità delle finiture.
Il telaio in lamiera stampata
Il telaio in lamiera stampata
In rapida sequenza, la BMW introdusse sempre più novità , politica questa
confermata dalla sempre maggiore richiesta. I telai tubolari vennero sostituiti
da telai in acciaio pressato. Questa costruzione eliminò la possibilitÃ
di crepe in corrispondenza dei punti saldati a caldo e diede un aspetto
massiccio. Il nuovo concetto ebbe notevole successo. Quando esso fu adottato
anche da alcuni concorrenti tedeschi, all’estero questo tipo di
costruzione
si affermò quale “scuola tedesca di tecnica motociclistica”.
1934: nasce la forcella telescopica
1934: nasce la forcella telescopica
Nel 1934 si presentarono sulle piste sia su strada che di fuoristrada delle
motociclette BMW con una forcella completamente nuova: sottile, liscia
e senza alcuna molla visibile. Questa costruzione con ammortizzazione ad
olio integrata si mostrò essere perfettamente all’altezza
dell’intenso
uso sportivo e debuttò un anno più tardi nei nuovi modelli R12 e R17.
“Senza
parlare dell’aspetto esterno – nessun tubo sottile, nessuna molla
esterna,
nessuna valvola di lubrificazione e nessun componente attivo visibile –
le forcelle sono perfette anche nella loro funzione”, fu ciò che uno dei
più rinomati collaudatori scrisse su questa pietra miliare nell’industria
internazionale delle due ruote.
R5 - Produzione innovativa
R5 - Produzione innovativa: saldatura a gas inerte per una maggiore stabilitÃ
del telaio
L’anno successivo, la R 5 fu la capostipite di
una generazione
di modelli completamente nuova. Dei tubi conici in acciaio trafilati
con sezione ellittica erano collegati per la prima volta l’uno
all’altro
mediante saldatura a gas inerte, mentre la forcella telescopica offriva,
quale ulteriore novità , degli ammortizzatori regolabili. Il nuovo motore
da 500 cc disponeva di due alberi a camme e di un carter a tunnel centrale
monopezzo. Come prestazioni, questa nuova BMW era pienamente
all’altezza
delle concorrenti inglesi più veloci, che però non erano in grado di tenerle
assolutamente testa in materia di comodità di marcia. Nel 1938,
la BMW intensificò ulteriormente i suoi sforzi e presentò la R 51
con sospensione posteriore diritta.
R 51/3: NUOVI BOXER
R 51/3: NUOVI BOXER Nel dopoguerra la BMW riuscì a ripartire con
successo
grazie allo sviluppo delle sue precedenti e affermate costruzioni. Nel
1951, la R 51/3 lanciò sul mercato una nuova generazione di
motori
boxer. Si fece particolare attenzione a una maggiore affidabilità e a una
tranquillità di marcia ancor maggiore. La R 68 fece la sua
comparsa
nel 1952 quale prima “100 miglia” della BMW; grazie alla sua
velocitÃ
massima di 160 km/h era una motocicletta sportiva di razza per l’uso su
strada.
R 80 G/S con monobraccio oscillante
R 80 G/S con monobraccio oscillante
Quattro anni più tardi, la BMW confermò nuovamente la propria fama di pioniere
nel campo delle due ruote e con la R 80 G/S pose le fondamenta per un
segmento di mercato completamente nuovo, quello delle enduro da viaggio
di grande cilindrata. Questa motocicletta da enduro, allora senza
concorrenti
in fatto di cilindrata, era idonea sia ai viaggi su strada che alle brevi
escursioni fuoristrada. Questa sua proprietà era dovuta fra l’altro a
una straordinaria novità : il monobraccio oscillante posteriore, che la
BMW denominò Monolever. La R 80 G/S e poi nel 1987 la
R 100 GS
con il più evoluto braccio oscillante posteriore “Paralever”
divennero
delle vere e proprie best-seller della gamma BMW. Ben presto, il caratteristico
monobraccio oscillante venne montato anche su tutte le altre motociclette
BMW.
K 100: LA PRIMA QUATTRO CILINDRI
K 100: LA PRIMA QUATTRO CILINDRI PER FESTEGGIARE I 60 ANNI DI MOTO BMW
Nel 1983, per i moderni motori delle motociclette più potenti,
i
quattro cilindri e il raffreddamento ad acqua erano ormai standard. Nonostante
ciò, l’ingegnere della BMW Josef Fritzenwenger riuscì, come già accaduto
60 anni prima al suo collega Max Friz, a creare un concetto tecnico del
tutto individuale. Nel BMW Compact Drive System vennero
mantenuti
la disposizione longitudinale dell’albero a gomiti, la trasmissione
diretta
del cambio, realizzata ora però tramite un albero intermedio controrotante,
e la trasmissione a cardano della ruota posteriore. Il motore a quattro
cilindri in linea da 987 cc era disposto in posizione orizzontale e
longitudinale
nel telaio mentre, visto in senso di marcia, l’albero a gomiti era
disposto
a destra, la testata dei cilindri con i due alberi a camme in testa a sinistra.
Queste però non erano le uniche innovazioni di questa macchina: la BMW
K 100 si presentò sul mercato con iniezione elettronica e 90 CV;
l’intero
propulsore era sospeso in un telaio tubolare a ponte e con peso ottimizzato.
Al modello di base si aggiunsero la Sport-Tourer K 100 RS, con una nuova
ma estremamente efficace carenatura, e la Tourer K 100 RT.
SUCCESSI SPORTIVI
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SUCCESSI SPORTIVI Per una nuova
motocicletta, e soprattutto per una nuova marca, la pubblicità migliore
erano i successi in campo sportivo. Detto, fatto. Il giovane ingegnere
Rudolf Schleicher si presentò alla partenza della corsa montana del Mittenwalder
Steig ottenendo il 2 febbraio 1924 il miglior tempo della giornata con
la sua BMW. Grazie a questo successo, egli diventò il primo vincitore nella
storia motosportiva della Bayerischen Motoren Werke. Schleicher, però,
non sapeva solo essere veloce, ma anche progettare e costruire; il 18 maggio
1924, tre piloti della BMW presero il via alla Stuttgarter Solitude con
una testata costruita da Schleicher, la prima nel mondo delle due ruote
in fusione di lega leggera, caratterizzata da valvole sospese (ohv) e
incapsulate
sotto un coperchio; essi furono premiati con la vittoria in tre classi.
Questa nuova costruzione venne adottata anche nel 1924 nel nuovo modello
sportivo R 37, che con la sua potenza di 16 CV offriva quasi il doppio
della R 32.
FORNITURE ALL’ESERCITO
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FORNITURE ALL’ESERCITO
Quando all’inizio degli anni ‘40 le Forze Armate
richiesero un
veicolo fuoristrada con trasmissione anche sulla ruota del sidecar, marce
ridotte e marcia indietro, la BMW rispose con la R 75. Questa
costruzione,
completamente nuova, disponeva di un motore ohv da 750 cm³, telaio misto
con profilato centrale e tubi di collegamento avvitati, forcella telescopica
con ammortizzatore idraulico a doppia azione e il gruppo di trasmissione
richiesto. All’albero di trasmissione trasversale del sidecar venne
aggiunto
anche un differenziale bloccante. Questo mezzo, del peso di 420 kg, era
in grado di movimentare un carico di oltre 400 kg. Per quanto riguarda
l’idoneità all’uso fuoristrada, questi veicoli con trasmissione
sulla
ruota del sidecar erano di gran lunga superiori ad un’automobile con
trazione
integrale. Fra il 1941 ed il 1944, la BMW costruì oltre 18.000 esemplari
di R 75, conosciuta con il nome di “Wehrmachtgespann”, cioè
“Sidecar
della Wehrmacht”.
SOSPENSIONI A BRACCI OSCILLANTI
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SOSPENSIONI A BRACCI OSCILLANTI
Nel 1955 l’attenzione venne attirata da sospensioni completamente nuove.
La cosiddetta “Vollschwingen” BMW, grazie alla stabilità direzionale
e alla comodità delle sue sospensioni a bracci oscillanti sia sulla ruota
anteriore che sulla ruota posteriore, divenne immediatamente il nuovo punto
di riferimento tecnico per l’industria motociclistica.
L’intera gamma di modelli, dalla
monocilindrica R 26 alle Boxer-Tourer R 50 ed R 60 per non dimenticare
la potente Sport-Tourer R 69, potevano essere scelte con questa innovazione.
Grazie a questa soluzione, le motociclette BMW divennero ancora una volta
sinonimo di massima raffinatezza tecnica in fatto di qualità e di
caratteristiche
su strada. Mentre in Europa la motocicletta diventava sempre meno un semplice
“mezzo di circolazione”, nella metà degli anni 60, negli Stati
Uniti,
essa iniziò la propria carriera come veicolo per il tempo libero e come
mezzo sportivo.
SERIE BARRA 5: 500, 600 E 750
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SERIE BARRA 5: 500, 600 E 750
Nel 1969, la BMW presentò una gamma di motociclette di
nuovissima
concezione, il cui sviluppo iniziò già a partire dal punto più basso
della moto. Il motore rimase un boxer bicilindrico, ma di progettazione
completamente nuova. Alle versioni da 500 e da 600 cc si unì il modello
di punta R 75/5, destinato a coprire il segmento delle 750 che era allora
al centro di particolare attenzione. Di nuovo non c’erano solo i motori,
equipaggiati per la prima volta sulla R 75/5 con carburatori a pressione
costante e motorino di avviamento elettrico – ma anche i moderni telai,
che permettevano una particolare maneggevolezza.
R 90 S: LA CARENATA
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R 90 S: LA CARENATA Nel 1973
si festeggiò il 50° compleanno delle motociclette BMW con la produzione
dell’esemplare n° 500.000. La R 90 S si presentò nello stesso
anno
con una cilindrata ancor maggiore e con un notevole aumento di potenza.
La sua presentazione influì sull’intero sviluppo del mercato delle
motociclette:
il suo carattere sportivo venne sottolineato dalla prima carenatura montata
su di una motocicletta di serie.
Tre anni più tardi, nel 1976,
la BMW si portò ulteriormente in avanti. Con una maggiore cilindrata e
con una carenatura integrale, la Sport-Tourer R 100 RS impreziosì nel 1976
le vetrine dei rivenditori.
ABS E CATALIZZATORE A TRE VIE
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ABS E CATALIZZATORE A TRE VIE
BMW fu l’unica Casa motociclistica che pensò a sviluppare giÃ
negli
Anni Settanta un completo equipaggiamento per il motociclista, a partire
dai caschi con mentoniera ribaltabile. Ma il vero elemento innovativo fu
presentato nel 1988 con l’introduzione del
sistema ABS per motociclette.
Dopo una lunga fase di sperimentazione fu possibile, per la prima
volta,
evitare il bloccaggio delle ruote e prevenire dunque la conseguente caduta
del motociclista. Questo decisivo aspetto di sicurezza ebbe grande risonanza
presso la clientela. Dal 1991 BMW si è occupata della riduzione
dell’emissione
di gas di scarico delle motociclette. A partire da quell’anno, tecnologie
antinquinamento furono introdotte sull’intera gamma di modelli: nei motori
Boxer era disponibile il sistema di postcombustione dei gas di scarico
SLS (sistema ad aria secondaria), mentre la K 75 e la K 100 erano giÃ
dotate di catalizzatori non regolati. La K 1, come modello di punta dotato
di carrozzeria aerodinamica estesa alla ruota anteriore e al codino, fu
la prima motocicletta ad essere equipaggiata con un catalizzatore a tre
vie regolato. Il suo motore quattrocilindri quattrovalvole aveva il sistema
di gestione digitale.
C1: TRA AUTO E SCOOTER
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C1: TRA AUTO E SCOOTER Per
unire la praticità di uno scooter alla sicurezza offerta da un’automobile,
BMW realizzò nel 2000 il C1, uno scooter con sedile avvolgente, cintura
di sicurezza e tettuccio rigido, fra codino e parabrezza, dotato, peraltro,
di tergicristallo. Era equipaggiato con un propulsore di 125 cc, quattro
tempi, quattro valvole, dotato di iniezione elettronica e catalizzatore.
La forcella era Telelever. Per offrire un maggior livello di sicurezza,
il C1 era dotato di ABS. Per quanto si trattasse di un progetto innovativo,
le vendite non decollarono.
2004: IL MARCHIO SI RINNOVA
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2004: IL MARCHIO SI RINNOVA
Nel 2004 BMW Motorrad intensifica gli sforzi per rinnovare la gamma:
nei successivi tre anni i modelli sono completamente cambiati, con circa
5 o 6 moto presentate ogni anno. I modelli sono riedizioni di moto BMW
già in commercio o motociclette completamente nuove: da nove veicoli a
due ruote del 2004, la Casa di Monaco cresce a ventuno prodotti della Divisione
Motorrad nel 2007. Alla tradizionale produzione di moto di alta gamma per
il turismo e l’enduro sono affiancati modelli di segmenti che, sino a
quel momento, BMW non aveva mai esplorato. Nascono così l’R 1200 GS nel
2004, la K 1200 S e l’HP2 nel 2005, la F 800 nel 2006 e le nuove
monocilindriche
della serie G 650 X, prodotte negli stabilimenti Aprilia grazie ad un accordo
rinnovato nel 2007.
FEBBRAIO 2004 R 1200 GS
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FEBBRAIO 2004 R 1200 GS Nel
febbraio 2004 BMW presenta la riedizione della maxienduro R 1200 GS,
completamente
rinnovata: 30 kg meno della precedente versione e motore Boxer 1200cc rivisto,
accoppiato ad un sistema di trasmissione Paralever EVO oltre. Nell’arco
dei successivi tre anni, solo in Italia, ne sono state immatricolate circa
25.000, facendo guadagnare alla GS il titolo di best seller. Nel segmento
delle Maxi (oltre 750 cc) è da qualche anno la moto più venduta.
2004: K 1200 S
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2004: K 1200 S Nel maggio
del 2004, la BMW Motorrad lancia una sport tourer del tutto nuova, la K
1200 S, equipaggiata con un motore quattro cilindri in linea trasversale,
dotato di un innovativo sistema di comando valvole e molto inclinato in
avanti, per abbassare il baricentro. Le sospensioni sono a regolazione
elettronica (ESA) e l’anteriore monta la nuova forcella
“Duolever”.
ESA, acronimo di Electronic Suspension Adjustment, è stato creato per la
regolazione elettronica automatica delle sospensioni (anteriori e posteriori)
in funzione del carico e del tipo di guida. Le modifiche avvengono premendo
un pulsante al manubrio e sono controllate da una centralina elettronica.
SETTEMBRE 2005: HP2
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SETTEMBRE 2005: HP2 BMW
presenta una enduro sportiva: la HP2. Tecnicamente, la BMW HP2 si basa
sulla R 1200 GS. Ma la HP2 è una motocicletta tutta nuova. La diversa
ciclistica,
più leggera, è stata concepita sulla base delle esperienze raccolte nei
rally-marathon, per un utilizzo più specialistico della motocicletta. Per
la prima volta su una moto BMW non sono previste borse laterali e non è
possibile avere l’ABS, non adatto all’utilizzo estremo su fondi a
scarsa
aderenza.
MAGGIO 2006: F 800 S E ST
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MAGGIO 2006: F 800 S E ST Nel
primo semestre del 2006, nasce la BMW F 800 S, con un
bicilindrico
di 800 cc. BMW Motorrad entra nell’importante segmento delle medie
cilindrate.
Il primo bicilindrico in linea nella storia BMW è concepito con distribuzione
a quattro valvole, un alto rapporto di compressione di 12:1, una speciale
camera di combustione che consente di ottenere consumi ridotti e il controllo
delle emissioni di CO2.
2007: LA FAMIGLIA G
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2007: LA FAMIGLIA G Nel
2007, BMW realizza i modelli monocilindrici, tre motociclette completamente
diverse tra loro: la G 650 Xchallenge Hard Enduro, la G 650 Xmoto Street
Moto e la G 650 Xcountry Scrambler. Tutte e tre sono equipaggiate con una
versione rivista del motore monocilindrico già montato sui modelli F 650,
che ora sviluppa una potenza massima dichiarata di 53 CV a 7.000 giri e
una coppia di 6,1 kgm a 5.250 giri.
2008: F 800 GS, HP2 SPORT, G 450 X
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2008: F 800 GS, HP2 SPORT, G
450 X Nel 2008 BMW affianca alla boxer 1200 GS, la sorella minore con
motore bicilindrico parallelo di 80 cc F 800 GS e la relativa versione
depotenziata F 650 GS.
Sempre nel 2008, la Casa di Monaco
presenta la HP2 Sport, che ha rappresentato la nascita della moto supersportiva
di serie con motore Boxer. E’ il terzo modello della serie HP e vanta
molti dettagli esclusivi: la carenatura autoportante, costruita completamente
in Carbonio CFK e ottimizzata aerodinamicamente, la servoassistenza per
il cambio, il cruscotto come quello visto nel Moto-GP, le ruote forgiate
in alluminio e l’impianto frenante dotato all’avantreno di due pinze
ad attacco radiale. Il propulsore eroga una potenza massima dichiarata
di oltre 130 CV a 8.750 giri. La coppia massima è di 11,7 kgm a 6.000 giri
ed il boxer raggiunge un numero massimo di 9.500 giri.
Nel 2008 è arriva anche la prima
enduro sportiva BMW: la G 450 X, che corre nel Mondiale Enduro.
2009: LE K 1300 E LA F 800 R
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2009: LE K 1300 E LA F 800 R
Il 2009 si è aperto all’insegna della nuova famiglia
della serie
K 1300, la S, la R e la GT La K 1300 S è la più potente delle
BMW.
Il nuovo propulsore, che ha sostituito il precedente K 1200, eroga 175
CV dichiarati con una coppia di 14,3 kgm a 8.500 giri, mentre il peso a
secco è 228 kg. La nuova K 1300 R è una naked con 173 CV e un peso di 243
kg in ordine di marcia. La K 1300 GT unisce le prestazioni al comfort in
viaggio, con 160 CV dichiarati e una coppia di 13,8 kgm.
La F 800 R è una naked equipaggiata
con un bicilindrico parallelo di 800 cc, con testata a quattro valvole
e cinematismo delle farfalle rivisto, per ottimizzare la rapidità di risposta
e l’accelerazione.
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