
Suzuki Titan 500: classicamente bella
La Titan 500 era convincente per la presenza del grosso (anche in termini di volumi) motore bicilindrico a due tempi, ma non ebbe un grande successo sul mercato italiano; le veniva preferita la più potente Kawasaki 500 tre cilindri, dal prezzo non così distante: per la Titan occorreva sborsare 830.000 lire, per la Kawa 50.000 lire in più

Da Arcore a Saturno, passando per Sanremo
Siamo davanti a una delle Gilera 500 più famose e di successo (anche sportivo), una poderosa monocilindrica capace di vincere anche un GP delle Nazioni nel 1947 davanti alle pluricilindriche. Nata dalla matita dell’ingegner Giuseppe Salmaggi è stata una delle moto da competizione più amate. Questo è il modello “Sanremo”, la racing costruita in maggior numero di esemplari

Honda NS400R: la terza forza
Al Salone di Colonia del 1984 la Honda risponde a Yamaha e Suzuki sul fronte delle sportive due tempi derivate dalle 500 GP. Lo fa con la NS400R tre cilindri, che riprende non proprio fedelmente i concetti della moto vincitrice del titolo mondiale nel 1983 con Spencer. Esteticamente riuscitissima e con un grande equilibrio fra ciclistica e motore, è penalizzata dalle prestazioni non all’altezza delle rivali, che la condannano ad uscire di scena dopo appena un paio di stagioni

Norton Commando 750 “PR”: il massimo per un “privato”
Tanto desiderata ieri come oggi, questa Norton nasce nel 1970 per le gare delle “derivate di serie”. Dalla sua parte un motore sempre pieno dai bassi regimi, l’assenza di brutali vibrazioni e una ciclistica ottima per i percorsi medi-veloci. Più adatta alle gare corte che alle lunghe maratone, non è il massimo per affidabilità del suo bicilindrico, ma sa dare tante soddisfazioni in fatto di guida. Oggi, se ne trovate una, occorrono almeno 30.000 euro per portarsela a casa

Video: la nascita della Honda CB750 Four
Vi raccontiamo la storia della nascita della mitica Honda CB750 Four, la quattro cilindri che ha cambiato il mercato delle maxi anni 70

Il Motociclismo che faceva sognare: Ekerold, Becheroni, Paci
Immaginate un campionato italiano di MotoGP: c’era, negli anni ‘70 e ’80, quando in 500 velocissimi piloti privati sfidavano i campioni del mondiale. E a volte anche nei GP iridati, dove non mancavano i privati “pro”, come il sudafricano capace di vincere il mondiale della 350. Che storie!

L’uomo che parlò ai giapponesi
La Minarelli è una colonna portante del motorismo a due ruote. Questo grazie al fondatore Vittorio e al proprio figlio Giorgio: con loro negli Anni 80 l'azienda italiana instaura rapporti stretti di fornitura con Yamaha, che nel tempo la fa propria godendo dell'enorme esperienza nei motori e, nello specifico, nel 2T

Walter Kaaden: l'uomo che fece vincere le MZ
Straordinario tecnico ha perfezionato l’espansione di scarico, l’ammissione a valvola rotante e vincenti soluzioni che hanno permesso il dominio del motore 2T sul 4T. Non ha mai ceduto alle lusinghe delle aziende occidentali, restando fedele alla DDR, e ha permesso alle MZ di sopravanzare i piloti e le moto italiane nelle piccole e medie cilindrate

Bruno Ruffo il primo iridato del Mondiale Velocità 250
È stato un grande pilota: tre volte campione del mondo, due con la Moto Guzzi 250 (1949 e 1951) e con la Mondial 125 (1950). Sapeva dosare le vittorie (ne ha conseguite 33), i piazzamenti ed era pure generoso con i compagni di squadra, oltre ad essere rispettoso degli ordini di scuderia. Il ritiro dalle gare motociclistiche a 33 anni dopo un incidente al Tourist Trophy nel 1953. Morirà a 86 anni

Herrero, spagnolo (quasi) solitario
GP del Belgio 1969: sulla velocissima Spa-Francorchamps di 14 km Santiago Herrero su Ossa (8) vince in volata sulla Yamaha di Rodney Gould (26). È l’apice della luminosa ma brevissima carriera del pilota spagnolo

Che bel mestiere fare il lattoniere!
Ci sono abilissimi artigiani, uomini dalle mani d’oro (o di alluminio o di electron, fate voi) che sanno trovare, in lisci fogli di lamiera, forme di incredibile bellezza e d’intrinseca utilità. Sono i battilastra, una categoria di tecnici eccelsi che non trova più nuova linfa. Più che semplici martellatori di un pezzo di metallo, sono veri artisti. Eccone due, diametralmente opposti nei risultati, tra funzionalità, tecnica e arte

Honda XLV750 R: sbagliando s'impara
Nel 1983 la Casa dell’Ala dorata allarga la gamma delle enduro proponendo una nuova maxi bicilindrica, con punterie idrauliche e trasmissione finale ad albero. L’obiettivo è chiaro: dar fastidio alla boxer BMW R 80 G/S. Ma la scarsa versatilità pregiudica il successo commerciale di questa moto, che tuttavia sarà utile come esperienza i progetti di due pietre miliari dell’azienda: la Transalp e l’Africa Twin

All'asta la Ducati 125cc di Mike Hailwood, vero gioiello da collezione
Questo esemplare unico sarà venduto all'asta Spring Stafford Sale di Bonhams il prossimo 22-23 aprile. Si tratta della moto utilizzata da Hailwood nel 1961 per correre nel Motomondiale, e Il prezzo di riserva stabilito dalla casa è già da capogiro, ma promette di crescere parecchio

Moto Guzzi 8V 500 e la Stornello 125; l'ultima fatica dell'ing. Carcano, pt. 3
La 8V 500 non è certo “faticosa” per l’ingegnere milanese, ma sicuramente è la summa di tutte le sue certezze e intuizioni tecniche. In questo articolo la celebriamo, così come ricordiamo la sua ultima “fatica”, altrettanto impressionante per essere diventata una 125 di grande successo commerciale, la Stornello