Evoluzione
La maxienduro di Noale si evolve.
Modificata nella ciclistica per un uso più adatto al fuoristrada, in
questa versione è dotata anche di accessori che ampliano i confini del
turismo per cui è nata. Il prezzo di 13.000 euro è "full optional",
comprende le protezioni, le borse laterali rigide ed una coppia di pneumatici
tassellati.
Chi scende da una Caponord standard e sale
sulla Rally Raid si accorge subito di una cosa: è più
alta.
Le sospensioni hanno maggiore escursione (200 mm per entrambe,
175
mm sulla standard) e sono completamente regolabili.
La sella è ora a 860 mm da terra
contro gli 820 mm della versione normale. E’ una scelta dettata dalla
necessità di facilitare il passaggio da seduti alla guida in piedi.
Il passeggero è invece posizionato più in basso, per disturbare meno in
fuoristrada.
Il manubrio è in alluminio a
sezione variabile, è più leggero ed è montato su pregevoli risers
ricavati dal pieno, molto rigidi.
Il cupolino è nuovo, più stretto, le frecce non sono più integrate
e ci sono veri paramani. Le protezioni laterali e sottomotore di
serie, oltre agli attacchi delle valigie rigide, permettono di non
danneggiare le sovrastrutture in caso di caduta.
Il cavalletto centrale è di serie
e quello laterale è stato irrobustito, così come gli attacchi delle pedane,
dalle quali si possono asportare i gommini. La protezione per il faro,
il top case e le manopole riscaldate sono offerti come optional.
Tutta questa componentistica può essere montata anche sulla Caponord
standard.
Scopriamo come va.
Come va
Nell’uso in fuoristrada impressionano favorevolmente le
sospensioni
che incassano davvero tutto. Dimensioni e pesi sono importanti, non
è quindi una moto per andare forte nell’offroad ma per spingersi
dove
forse, con la versione standard, non ci si avventurerebbe. Nei passaggi
più lenti il peso si sente (+10 kg senza valigie) ed emerge la vocazione
stradale del progetto Caponord.
Ottimi i freni, con i dischi che sono ora flottanti e perfetto anche
il lavoro di cambio e frizione, preciso il
primo, modulabile
e resistente la seconda.
La Rally Raid è comoda, protettiva ed il motore spinge
con grande dolcezza e regolarità anche da regimi bassissimi, inferiori
ai 2.000 giri. E’ potente ma l’erogazione non è mai rabbiosa,
contribuendo a doti di guidabilità davvero buone.
Su strada la maggiore escursione ed altezza delle sospensioni ha
fatto perdere un po’ della proverbiale precisione della Caponord standard.
E’ rimasta comunque molto stabile anche ad andature elevate.
E’ consigliabile montare i Metzeler Karoo (tassellati, max 170
km/h,
consegnati insieme alla moto), solo se si ha intenzione di usarla spesso
in fuoristrada. Su asfalto, oltre ad essere “sprecati”, non
garantiscono
la stessa precisione delle coperture semistradali.
L’autonomia è molto buona, grazie al grosso serbatoio da 25
litri.
La Rally Raid è dotata di catalizzatore e sonda lambda, rientra
quindi nei limiti della normativa Euro2 ed è offerta nell’unico
colore che vedete nelle foto, molto “africano”.
La filosofia avventurosa ha contagiato anche la monocilindrica Pegaso,
denominata Tuscany Tibet.
Com'è fatta
La Caponord in allestimento Rally Raid ha l'obiettivo di soddisfare le
esigenze dei clienti più “avventurosi” e va a sfidare la BMW-GS
Adventure
sullo stesso "campo": il turismo in fuoristrada.
Il motore bicilindrico V60 da 98 CV è invariato nelle
caratteristiche
tecniche ma riceve una trasmissione finale più corta grazie al
pignone
da 16 denti in luogo di quello da 17 montato sulla ETV 1000 standard.
Dovrebbe risultarne una migliore progressione in accelerazione
e
ripresa ed una riduzione della velocità massima che Aprilia dichiara
solo di 1 km/h (ad un regime superiore).
La Caponord Rally Raid ha emissoni inquinanti nei limiti della normativa
Euro2 essendo dotata di catalizzatore trivalente e sonda lambda.
Le modifiche più evidenti riguardano l’estetica mentre la ciclistica
è stata adeguata alla destinazione d’uso più fuoristradistica. La
forcella di tipo tradizionale è sempre la Marzocchi con steli da 50
mm di diametro ma ora è regolabile in compressione (sullo stelo
destro) ed in estensione (sullo stelo sinistro) e porta
l’escursione
ruota a 200 mm rispetto ai 175 del modello standard.
Il monoammortizzatore è ancora Sachs con regolazione idraulica del
precarico molla ma sulla Rally c’è la possibilità di modificare la
frenatura idraulica non solo in estensione (come sul modello standard)
ma anche in compressione. Inoltre ora il serbatoio contenente
l’azoto
è separato. Anche l’escursione della ruota posteriore è stata portata
a 200 mm. Per effetto di queste modifiche l’interasse passa
dai 1.544 mm originali a 1.568 mm. Sui cerchi a raggi brevettati vengono
montati pneumatici tubeless tassellati.
Esteticamente le modifiche sono numerose e tutte funzionali alla possibilità
di un uso fuoristradistico più gravoso. Scompaiono le appendici aerodinamiche
integranti gli indicatori di direzione per fare posto a piccole frecce
con vetro arancione e a veri paramani da enduro.
Il parafango anteriore è più sottile ed il parabrezza,
più alto ed incurvato, ha due viti di fissaggio in meno. Davanti al
faro, sui fianchi della carrozzeria ed intorno al motore ci sono robusti
paracolpi, funzione assolta anche dai supporti delle motovaligie laterali
quando queste ultime non sono montate.
Il manubrio è in alluminio anodizzato e presenta una curvatura meno
pronunciata grazie a risers di generose dimensioni.
La sella, la cui altezza passa da 820 a 860 mm, è ancora in due
pezzi ma non più su due piani, al fine di agevolare i movimenti del
pilota nella guida in fuoristrada. Dalle pedane si possono asportare i
gommini per un migliore grip degli stivali.
Il paramotore è in fibra di carbonio argentata ed integra
la griglia parasassi per il radiatore dell’olio. Interessati
dall’opera
di restyling anche i silenziatori di scarico, le cui protezioni
sono ora in alluminio anodizzato.
Per rispettare lo spirito “avventuroso” del progetto le
motovaligie
ed il bauletto posteriore sono in alluminio ed hanno capacità totale
di 110 litri (40 litri l’una le laterali e 30 litri il top-case).
C’è la possibilità inoltre di montare fari supplementari, le
manopole
riscaldate, la borsa da serbatoio e la protezione per
il faro anteriore.
La Caponord Rally Raid costa 13.000 euro, comprese le borse laterali,
le protezioni (tranne quella per il faro), il cavalletto centrale ed una
coppia supplementare di pneumatici (Metzeler Karoo tassellati).
Tuscany Tibet
Ispirata ad un viaggio fatto veramente con la piccola Pegaso,
fino
a valicare il passo più alto del mondo, a 5.700 metri di
altitudine.
Le modifiche alla monocilindrica di Noale non sono rilevanti come per la
Caponord Rally Raid.
La Tuscany Tibet ha assetto rialzato per superare senza
difficoltà
anche ostacoli difficili, ha il top case di serie (da 30
litri),
il manubrio con traversino ed il parabrezza
maggiorato.
Le grafiche riprendono quelle della Pegaso realmente utilizzata
per il lungo raid sul tetto del mondo.
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