La Street R è (anche) comoda: la sella è accogliente, le vibrazioni appena avvertibili, la posizione di guida è sportiva,caricata sull’avantreno, ma senza eccesso. La sensazione di controllo che offre è totale. I fianchi sono snelli e perfettamente sagomati, le pedane sono al posto giusto, il manubrio è né troppo largo né troppo stretto. La ciclistica è strepitosa: la prima cosa che ti sorprende è la maneggevolezza. La Street è la moto più leggera del gruppo; parliamo di 6 kg meno della Yamaha e 8 meno della MV Agusta. La velocità che ha nello scendere in piega è sorprendente ed è molto reattiva pure nei cambi di direzione, ma forse la cosa che più colpisce è la velocità che riesce a tenere in piega senza allargare la traiettoria. Solo una supersport col manubrio alto ha una tale efficacia nello stretto e una così rassicurante stabilità sul veloce. Ma non pensare a una moto rigida e nervosa sulle sconnessioni. Le sospensioni sono impeccabili, con tanto sostegno quando guidi forte e una consistente capacità di digerire le imperfezioni dell’asfalto. Metti anche un impianto frenante super, con potenza da vendere e molta modulabilità. Il motore contribuisce a rendere speciale il tutto: ha un’elasticità totale e un sacco di coppia a qualunque regime, una gran bella voce, un allungo da brivido, un ottimo cambio, una rapportatura indovinata e una risposta al gas dolce e precisa e consumi tra i più bassi del gruppo. In poche parole è uno spettacolo quando vai piano ed è ancora meglio quando vai forte.
Gli appunti che le si possono fare sono pochi e riguardano piccolezze, come il cavo della frizione che passa davanti al blocchetto di accensione e disturba quando metti o togli la chiave e il pedale del freno disallineato rispetto alla pedana che ti obbliga a puntare il piede un po’ verso l’interno.
Pregi
- Ciclistica
- Motore
- Posizione di guida
Difetti
- Cavo frizione davanti al blocchetto di accensione
- Pedale freno disassato rispetto alla pedana