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13 February 2014

La famo strana? Le special più assurde

Una carrellata di moto pazze, improbabili, visionarie, tecnicamente geniali o semplicemente folli. Alcune sono novità, altre sono “classici” del genere. Gallery e video imperdibili (ma aspettiamo le vostre segnalazioni)

La famo strana? le special più assurde

La scorsa settimana abbiamo raccontato le stranezze della SnowDogs, una gara su ghiaccio riservata alle unimoto, oggetti semoventi riconducibili alle motociclette, ma dotati di una sola ruota e utilizzati come traino a slitte o sci che strisciano per terra, ancorati ad un telaio posteriore. Strane? Abbastanza, ma ne esistono anche di più bizzarre. Talvolta sono anche belle e interessanti. Come la Slanzi Special, presentata qualche tempo fa sulle pagine di Motociclismo: una pit-bike realizzata partendo da un motore agricolo stazionario Slanzi degli anni Quaranta. Una motoretta perfettamente funzionante nata dalla pura passione meccanica di padre e figlio e costruita completamente a mano, usando tanta fantasia e una buona dose di perizia meccanica. Un oggetto strano, inusuale, difficile persino da inquadrare nel pur variegato mondo delle moto. Ecco allora l’idea: quale è la moto più strana mai costruita? Il tema non è nuovo: negli anni abbiamo visto davvero di tutto (la gallery è solo una minima selezione). Qualche esempio? Beh, si parte con le concept da salone mai fatte in serie, poi c’è la gallery delle moto Frankenstein con motore da auto, poi un sacco di video imperdibili, partendo proprio dal nostro con la Slanzi …

 

 

MOTO GIAGUARO

La Sudafricana Massow Concept Cycles (www.m-cycles.com) disegna e progetta chopper dalle fogge più strane e bizzarre: a forma di toro alla carica, di angelo ad ali spiegate, di uccello che spicca il volo... Sono quasi tutti bozzetti, idee, progetti. Tutti tranne uno: la Night Shadow infatti, una moto-giaguaro (anzi, se non identica, è molto simile al logo delle auto Jaguar…), è realizzata sulla meccanica di una Buel S3 e, benché imponga al pilota una posizione abbastanza scomoda, è perfettamente funzionante.

 

 

MOTORE DA AEREO

La JRL (www.jrlcycles.com) costruisce da oltre dieci anni delle chopper con motore Rotec R2800 radiale di derivazione aeronautica, capace di esprimere 110 CV di potenza massima a 3.600 giri. I sette cilindri che lo compongono hanno una cubatura unitaria di 400 cc, per un totale di 2.800 cc; la  distribuzione è ad aste e bilancieri, l’alimentazione è affidata ad un singolo carburatore Bing da 40 mm e il raffreddamento è ad aria. Probabilmente la coppia di rovesciamento di un motore radiale posto trasversalmente rende la JRL assai difficile da guidare, ma il sound è davvero intrigante!

 

 

 

 

 

24 STRAPPI (SE VA TUTTO BENE)

Se parliamo di rumore, è impressionante quello delle 24 “motoseghe” della Dolmette, una special costruita assemblando due dozzine di motori Dolmar. L’avviamento, tanto pittoresco quanto laborioso, avviene avviando a strappo una ad una tutte le motoseghe. La cilindrata totale è di 1.900 cc, mentre potenza e coppia dichiarate sono di rispettivamente di 170 CV e 130 Nm. Eppur si muove!

 

 

 

TRIPUDIO DI NUMERI

Sempre in tema di squillanti 2 tempi, il più impressionante esempio è senza dubbio la Kawasaki 48 cilindri. Costruita dall’appassionato (o folle?) americano Simon Withlock mettendo insieme 16 motori tre cilindri della Kawasaki KH250, disposti a formare tre bancate a V da otto cilindri  ciascuna (per lato…). L’alimentazione è affidata a  sei carburatori Mikuni (uno per ogni fila di cilindri). La potenza dei complessivi 4.000 cc è sconosciuta, e viene trasmessa alla ruota da una trasmissione a cardano BMW. Chissà come si guida? Di certo la maneggevolezza non è il punto di forza di questa pazzia meccanica, il cui solo motore pesa oltre una tonnellata…

 

 

RECORD BATTUTO!

Se è vero che le dimensioni contano, non possiamo tralasciare la più grande moto al mondo, che si è aggiudicata questo primato certificato dal Guinness World Record 2014. Un primato tutto italiano: l’ha costruita infatti Fabio Reggiani di Regio Design (www.regiodesign.it) di Bibbiano (RE). Lunga 10 metri e alta 5, pesa cinque tonnellate ed è mossa da un motore automobilistico V8 di 5.700 cc e 300 CV di potenza. Si è vista per la prima volta due anni fa, al Motor Bike Expo. Cliccate qui per due video.

 

L’ORIGINALITÀ SOPRATTUTTO

Al Motor Bike Expo 2014 abbiamo trovato invece una curiosa special (stavolta di dimensioni “umane”) tutta di alluminio. È la Tecstra, costruita in due mesi intorno ad un telaio monotrave superiore in alluminio 7020 stampato (del peso di 5 kg), in grado di ospitare -attraverso attacchi specifici- diversi motori. In questo caso è stato scelto il tre cilindri Benelli 1130 cc. Di fattura artigianale anche forcellone e forcella (di tipo Girder). Ruote Braking, freni BCA con pinza anteriore a 6 pistoncini, sospensioni Ohlins: la componentistica è variegata, ma l’aspetto forse più curioso è la carrozzeria. Completamente realizzata a mano da fogli di alluminio, è stata modellata direttamente intorno alla moto. Il risultato può piacere o no, ma è senza dubbio originale (www.blitalia.com). Guardate la gallery per le foto, poi non perdetevi tutte le special di Verona.

Per finire, commentate l’articolo segnalandoci le moto più pazze che avete visto, dal vivo o girovagando sul web.

 

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