Statistiche web
06 February 2014

SnowDogs: sul ghiaccio in monoruota

La moto in inverno per qualcuno è un’assurdità, per altri è la vera essenza del motociclismo a in comunione col Pianeta. In Russia hanno anche un’altra interpretazione. Decisamente folle!

Snowdogs: sul ghiaccio in monoruota

La prima volta che vidi una “unimoto” fu al raduno internazionale dello Stelvio, nel 1998. Ero accampato a Sondalo, insieme a centinaia di altri bikers, nella zona dei campi sportivi. Avevo piazzato la tenda al margine meridionale, lontano dal centro della festa e del rumore. La cosa che ricordo meglio di quel raduno (cui partecipai per sei anni di fila) era il gran baccano di certi esagitati. Non mancano mai ai raduni: fanno burn-out fino a far scoppiare le gomme, tirano il gas al limitatore e, con il pulsante di massa, provocano detonazioni fragorose, spremono i motori fino a far diventare incandescenti i collettori. Sinceramente non li ho mai capiti: sembrano odiare le proprie moto, tanto le maltrattano…

 

MOTO FRANKENSTEIN

Comunque: nel 1998 c’era un tizio con un oggetto strano. Era una moto anni 80 (una Suzuki GS, se non ricordo male), ma orrendamente mutilata. Niente forcella né ruota anteriore, niente manubrio, niente serbatoio (sostituito da una tanichetta messa al posto della sella). In compenso dietro, saldato in qualche maniera al forcellone, c’era un traliccio di tubi che finivano in una coppia di pattini metallici con in mezzo una pedana. Il tizio, al colmo della festa e probabilmente in preda dei fumi dell’alcol, accendeva ‘sta specie di moto-slitta, si metteva in piedi alla pedana e dava gas (i comandi erano tutti spostati dietro). E, senza riuscire a controllare la direzione dell’oggetto se non spostando il peso del corpo, sfrecciava in mezzo al fango, avanti e indietro, frastornato dal rombo del quattro cilindri e sparandosi addosso una tonnellata di melma, quella che la ruota posteriore sollevava, arando il terreno, e gli spruzzava addosso perché non c’era nemmeno il parafango.

Una scena abominevole.

Però poi la cosa deve aver attecchito, perché negli anni seguenti mi è capitato di vedere altre moto del genere e piccole gare su prato con oggetti simili.

 

SI CORRE CON QUALSIASI COSA

Ebbene, in uno dei miei naufragi nel mare magnum del web alla ricerca di un tema… invernale per questa rubrica sul sito, mi sono imbattuto in un blog russo. Il suo autore è Dmitri Ruzov e ha recentemente arricchito le sue pagine con le immagini e un breve resoconto della decima edizione del rally internazionale SnowDogs. No, i cani da slitta non c’entrano nulla: qui si gareggia in accelerazione, su una lingua gelata di ghiaccio e neve, con delle unimoto, i mezzi semoventi con una sola ruota a cui ho accennato all’inizio. Alcuni sono motociclette mutilate, altri sono più ricercate slitte motorizzate. Si è visto persino un ingegnoso (o pazzo) concorrente cavalcare un reattore (collegato ad una piccola ruota) come fosse uno stallone ad un rodeo. Un altro invece s’è costruito una specie di bobber a propulsione elettrica, garantita da due mega-batterie da camion. Più delle parole servono le immagini: guardate la gallery!

 

SERVE UN’ISPIRAZIONE PER UNA SPECIAL?

Spero ci perdonerete se non possiamo raccontarvi di più, ma in redazione nessuno conosce il russo e il traduttore automatico ci offre un’incomprensibile trasposizione in italiano di quanto scritto sul blog di Dmitri. Sappiamo solo la gara che si svolge ogni anno a Samara, una delle più grandi città della Russia, eretta sulle sponde del Volga, non lontano dal confine con il Kazakistan. Un luogo dove, visti i passatempi invernali, non c’è molto da fare durante la stagione fredda… Vi lasciamo dunque alla corposa e esilarante gallery. Chissà che non vi venga in mente di costruirvi un’unimoto per correre tra i prati innevati. O magari l’avete già.

 

Per esempi di uso della moto in inverno adrenalinico ma… più normale, cliccate sui seguenti link

© RIPRODUZIONE RISERVATA