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Test Stradale 800: una Rivale più "buona", ma il carattere resta MV

Sulla base della Rivale nasce una MV per il commuting e i viaggi a medio raggio. Rispetto la pepata motard, sulla Stradale 800 cambiano il serbatoio, il telaio, le sospensioni, il motore ha una nuova erogazione, e poi ci sono le borse e un piccolo parabrezza. La guida? Più facile e confortevole. Ma sempre MV

Test stradale 800: una rivale più "buona", ma il carattere resta mv

Una delle novità più attese per MV Agusta a Eicma 2014 è stata la Stradale 800, una turistica in salsa varesina derivata dalla Rivale (le altre novità erano la Dragster RR e la Brutale 800 RR, nonché la Turismo Veloce definitiva. Non c’era invece la F4 RC, in compenso si poteva ammirare la maxi sportiva in versione “Carabinieri”). Tornando al debutto più importante, della MV Agusta Stradale 800 vi abbiamo già parlato in occasione della presentazione (cliccate sui link per la tecnica e le foto e prezzo), ma ora siamo in grado di dirvi come va e quanto cambia rispetto alla Rivale. Ce ne parla Aldo Ballerini, che ha provato la Stradale in anteprima in Spagna e che aveva ben chiaro nella memoria il ricordo delle sensazioni avute guidando la Rivale al press test e in comparativa. A lui la parola.

 

Mv agusta stradale 800: facile divertimento

Certo, la Rivale. Gustosissima sul misto, così veloce in curva che pare di essere su una moto da cross che spinge sulle sponde (qui il video test). Poi il motore, aggressivo, potente, ottimo per correre (qui il video del lancio al banco). Però un po’ impegnativa. Insomma, diciamo che non è proprio la moto adatta per fare pratica. Bene, oggi su questa base estrema nasce la Stradale, un nome già più tranquillizzante. L’obiettivo è creare una moto più facile, adatta anche al neofita, più comoda e con due chicche che sembrano niente ma si rivelano utilissime: il parabrezza e due piccole borse semirigide (che integrano gli stop).

 

Sotto c’è la rivale: è sempre lei ma cambia tutto

Ok, la Stradale sembra la Rivale col cupolino e le borse, ma ci sono stati tanti cambiamenti. Il telaio è allungato, ha il cannotto più aperto, il forcellone è più lungo. Obiettivo: comfort. Poi cambiano le sospensioni, sono più morbide e la posteriore ha più escursione. Obiettivo: comfort. Il motore non cambia nell’hardware, ma i CV scendono a 115 (partendo da 125). Obiettivo: ancora comfort. Comfort da intendersi in senso ampio, che significa una moto più facile, più morbida nella risposta ai comandi (sull’acceleratore e sul manubrio) in sostanza una moto più facile e prevedibile.

 

Dna tricilindrico varesino sempre evidente ma ammorbidito

La posizione di guida è sempre decisamente avanzata, in stile motard, anche se la sella è stata rivista per consentire di arretrare (ma solo un po’) e la moto è più lunga. A bassa velocità la Stradale ha il piglio deciso della sorella (Rivale), rapidissima e leggera, sempre un lampo nelle rotonde. La pasta è quella. Fuori porta però le nuove quote - più rassicuranti - si sentono: la moto è più rotonda nelle reazioni, più neutra in curva, dalla discesa in piega alla percorrenza, dove segue la traiettoria impostata senza una sbavatura, senza che sia necessario concentrarsi o correggere una reazione più repentina. In sostanza: è più facile da guidare e dà più fiducia, pur conservando tutta la sportività che ci si aspetta da una MV. 

 

Le sospensioni ora lavorano

Le sospensioni della Stradale lavorano bene, essendo ben meno rigide di quelle della Rivale. La forcella scorre lungo la sua buona escursione facilitando l’ingresso in curva e la frenata, caricando a dovere la ruota anteriore; il mono si schiaccia in accelerazione ma non in modo eccessivo; entrambe le unità garantiscono il comfort sulle asperità e la stabilità, anche nella guida sportiva. Se però in curva si incrocia una asperità più pronunciata (una cunetta o un dosso), la ciclistica si scompone, inconveniente dovuto a un perfettibile accordo tra la regolazione dell’anteriore e del posteriore; in tal caso meglio chiudere il gas e riprendere l’assetto corretto. Le possibilità di regolazione permetteranno senza dubbio di limitare o annullare questo comportamento poco rassicurante, cosa che rimandiamo alla prova completa che realizzeremo su Motociclismo.

 

Il motore di 800 cc è una viola

Ci hanno fregato 10 CV, ci spetta più coppia. In realtà questo scambio su strada non si sente. Ciò che cambia (ed è questo l’obiettivo dei tecnici), e notevolmente, è invece la regolarità dell’erogazione. Sulla Stradale non ci sono punti di evidente entrata in coppia, la curva è perfetta e lineare, senza “pause” né salti di pendenza. La spinta è quindi molto morbida, da 2.000 a 9.000 giri; poi arriva la grinta, ma non prende in contropiede perché si cammina a regimi da esperti, o comunque ai quali ci si aspetta una bella cavalleria. Sotto, invece, la risposta all’acceleratore è precisa e morbida, adatta anche a chi non è esperto al 100%.

 

è molto più buona, ma resta una mv agusta

La sostanza cambia. Tra la Rivale e la Stradale passa una bella differenza, e quest’ultima è decisamente più abbordabile, da parte di tutti. Quasi. Quasi perché tra la posizione estrema in sella, le prestazioni comunque notevoli (ma c’è anche la mappa con la potenza limitata a 90 CV), la ciclistica veloce e sportiva, resta comunque una bella sportiva da misto. Anche se è più buona.  

 

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La Stradale 800 è disponibile in tre colorazioni: Rosso/Argento, Bianco Perla/Grigio Avio e Bronzo/Bianco Perla ad un prezzo di 14.240 euro chiavi in mano

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