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10 December 2015

Bandit9: special originali e curatissime nel cuore di Ho Chi Minh City

Bisogna guardarsi le spalle dai mercati emergenti? Pare di sì, anche nel mondo custom: voliamo in Vietnam per scoprire che i ciclomotori non sono solo il mezzo di trasporto più economico, ma anche ottime basi per delle elaborazioni ricche di fascino

Il sud est asiatico e le (piccole) moto

Settimana scorsa ho proposto una bella special scovata a Bangkok, in Thailandia, la Half Caste Silver Aero. Oggi non ci allontaniamo troppo e rimaniamo nel sud-est asiatico, con più precisione in Vietnam. In questi Paesi le piccole moto vanno forte, nel senso che sono vendutissime -al contrario, in Europa e in Italia in particolare, il mercato dei 50ini è moribondo (secondo voi ucciso dai costi assicurativi) - perché nel congestionato traffico delle megalopoli sono i mezzi ideali per districarsi. A volte con non pochi rischi, come dimostra questo video. 

Un designer in moto

Ma facciamo un passo indietro e parliamo di Daryl Villanueva. Un nome del genere lo assoceremmo ad un estroso volto ispanico. Invece Daryl è nato nelle Filippine ed è cresciuto tra Hong Kong, l’Australia e la Malesia.  Ha studiato design e si è dato da fare come architetto d’interni e industriale in giro per il mondo, da Los Angeles a Dubai, prima di approdare in Vietnam e dare sfogo alle proprie passioni. Prima tra tutte: la moto. Così, a nemmeno trent’anni compiuti, ha aperto Bandit9 un’officina nel cuore di Ho Chi Minh City (ex Saigon), popolatissima metropoli di circa 8 milioni di abitanti. Qui l’estro del designer e la passione per la moto si sono fuse in una serie di special con un carattere unico. Linee leggere e filanti, carrozzerie in metallo plasmato a mano e non appesantite da vernice, ma semplicemente lucidate a specchio. Alla base, lo stesso modello: la popolare Honda SS, motoleggera diffusissima in Asia perché economica, solida e affidabile. Il video che segue ci racconta la filosofia che sta alla base dei lavori di Daryl Villanueva.

Tra gallerie d’arte e guerre stellari

Nella gallery potete ammirare alcune preparazioni: Bishop, lineare e bellissima café racer, che fa della monoscocca in acciaio il suo pezzo forte. Serbatoio e sella sono fusi in un’unica, semplicissima forma geometrica, interrotta solo dal cuoio della sella e dalla radica che decora i fianchi del serbatoio. EVE (esposta anche alla M.A.D. Gallery, in Svizzera) è ancora più estrema: la leggerezza delle linee è amplificata dalla forma a siluro. Un cilindro appuntito in coda (o una goccia allungata se preferite) tutto cromato. E una forcella ultra-inclinata per sottolineare il dinamismo del design. E c’è poi una concept, che per ora esiste solo sul computer e che è identificata semplicemente con la lettera “L”. Ancora telaio e motore della Honda SS 50 a fare da base a un prototipo che attinge a piene mani dallo stile futurista della prima metà del Novecento, ma che punta dritto al futuro. Un piccolo UFO su due ruote che sembra un mix tra gli “sgusci” e le “motospeeder” di Star Wars.

Non solo pezzi unici

Daryl dichiara apertamente che non vuole perdere tempo con il merchandising o aprendo un locale annesso all’officina, come sembra essere tanto di moda. Il suo focus sono le moto e lì vuole concentrarsi. Lo dimostra l’ultima nata di Bandit9. Si chiama AVA, café racer con cupolino affilata come uno spillo e lucida come un gioiello: lo schema ricalca quello solito, con telaio in lamiera stampata Honda SS, ma il motore è un 125 cc e la sospensione posteriore è modificata con due ammortizzatori centrali. Non rimarrà un modello unico, ma sarà prodotta in una piccolissima serie di 9 esemplari. Se vi piace, scrivete direttamente a Daryl. Trovate i contatti su mail e Facebook su www.banditnine.com
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