Una soluzione adottata sulla Ducati GP16 di Pirro ha catturato l’attenzione dei presenti:
lo scarico sotto al codone della moto guidata dal collaudatore non era situato nella tradizionale posizione centrale, bensì è stato spostato di alcuni cm a destra per lasciare spazio ad una “scatola” nera che ha scatenato la curiosità degli appassionati (guardate qui la foto). Tra le ipotesi più accreditate c’è quella che si possa trattare di uno scarico a geometria variabile, come dimostrerebbero alcuni disegni tecnici riferiti ad brevetto depositato da Ducati. Tra le ipotesi più fantasiiose, quella secondo cui il suo funzionamento simuli quello dei motori degli aerei da caccia: il sistema di scarico dovrebbe produrre un getto d’aria verso il basso che, facendo leva sulla ruota posteriore, abbasserebbe l’anteriore ed eliminerebbe la tendenza ad impennare della moto alle alte velocità. Con un piccolo particolare: ci vorrebbe una spinta comunque enorme anche solo per produrre un piccolo effetto. Quindi appare improbabile questo tipo di interpretazione, così come quella secondo cui lo scarico farebbe da... motore a reazione.
Potrebbe semplicemente trattarsi di un sistema di parzializzazione dei gas di scarico che potrebbe servire a migliorare il rendimento del V4 ai bassi regimi.
Oppure potrebbe essere un sistema che coinvolge sì l'aerodinamica, ma in quanto deputato a "ripulire l'aria" dietro il codone, sfruttando i gas di scarico e migliorando l'efficienza del complesso moto-pilota. D'altronde l'uso dei gas di scarico a fini aerodinamici è una soluzione già ampiamente utilizzata in Formula 1. Dall’Igna e Pirro non hanno comunque dato spiegazioni o specificato di cosa si tratta.