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di Beppe Cucco
13 March 2024

Nuova Triumph Daytona 660: come va, pregi e difetti

Carenatura sportiva, semimanubri e pedane arretrate. Sviluppata sulla piattaforma 660 della Casa inglese gode di numerose modifiche al motore che fanno aumentare la potenza del 17% e la coppia del 9%. Ecco la prova della nuova Triumph Daytona 660, con le prime impressioni di guida, i pregi e i difetti della moto

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Triumph Daytona 660 2024

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La nuova Daytona 660 2024 è la sportiva di Triumph realizzata sulla base tecnica delle cugine Trident 660 e Tiger Sport 660. A spingere la moto ritroviamo infatti il tre cilindri in linea da 660 cc, che qui, però, vede crescere la potenza massima a 95 CV a 11.250 giri, rispetto agli 81 CV a 10.250 della naked e della crossover. La coppia massima è di 69 Nm a 8.250 giri, contro i 64 a 6.250 delle cugine. Per ottenere tutto ciò (e soddisfare l’omologazione Euro5+) il triple con distribuzione bialbero 12 valvole si presenta rivisto in profondità (nuovi cilindri, pistoni, alberi a camme, valvole) e con un impianto di scarico differente, un “tre in uno” in acciaio con un silenziatore basso e compatto.

Il telaio, come sulla naked, è un perimetrale tubolare in acciaio, ma le geometrie sono diverse, come del resto è diversa l’ergonomia, a partire ovviamente dalla scelta dei mezzi manubri (in posizione piuttosto rialzata) e delle pedane più arretrate. La sella si trova a 810 mm dal suolo (optional quella bassa a 785 mm), il serbatoio ha una capacità di 14 litri, 201 i kg di peso della moto in ordine di marcia. Il reparto sospensioni Showa vede una forcella a steli rovesciati da 41 mm a funzione separata (SFF-BP), non regolabile e con 110 mm di escursione, e un monoammortizzatore regolabile nel precarico e con escursione ruota di 130 mm. L’impianto frenante all’anteriore prevede una coppia di dischi da 310 mm, con pinze radiali a 4 pistoncini. I cerchi a cinque razze in alluminio sono da 17” e di primo equipaggiamento montano pneumatici Michelin Power 6 nelle misure 120/70 e 180/55. Ma per tutti i dettagli di questo modello vi rimandiamo al nostro articolo di presentazione, ora è arrivato il momento di salire in sella.

Nelle pagine successive trovate le prime impressioni di guida, con i pregi e i difetti della moto, il prezzo e la scheda tecnica completa.

Bentornata, Daytona! E ora, dopo averla provata, possiamo dirlo con cognizione di causa. Subito notiamo, in perfetto stile Triumph, l’elevata qualità delle finiture in rapporto al prezzo. Solo le leve a pedale ci sono sembrate “fuoriluogo” rispetto all’elevato standard del resto della moto. Da fermi, la sella bassa (810 mm dichiarati) e snella, permette alla maggior parte dei piloti di avere un buon appoggio a terra e di gestire il peso moto (201 kg dichiarati in ordine di marcia) senza affanno. Lo sterzo si manovra con uno sforzo minimo anche a bassa velocità, la frizione è ben modulabile, ma non proprio morbidissima in termini di sforzo richiesto alla leva, il cambio è preciso. Si tratta insomma di una moto compatta che si lascia gestire con naturalezza; agile e maneggevole anche nel traffico. Ma lei non nasce per questo. Ed è infatti quando iniziano le curve che inizia il divertimento.

Rispetto ad altre competitor della categoria qui la posizione di guida guarda un po’ più alla sportività che al comfort. Non abbiamo una posizione estrema da supersportiva, quello no, ma i semimanubri sono abbastanza bassi, chiusi, e obbligano a viaggiare con il busto ben inclinato in avanti, con il peso carico sui polsi. Le pedane sono leggermente più arretrate rispetto alla sorella naked e si viaggia quindi con le gambe appena più piegate. Una posizione che rimane comunque confortevole anche sulle lunghe distanze. Anche perché la sella è ben imbottita e non affatica il fondoschiena. Sportiva dunque, ma adatta anche a trasferte a medio raggio, grazie anche all’assenza di calore emesso e vibrazioni presenti solo agli alti su manubrio e pedane, ma mai davvero invasive. Sotto l’aspetto del comfort, peccato per il riparo aerodinamico, scarso.

Ma veniamo a quello che potremmo definire il punto forte di questa moto, il motore. Già avevamo avuto modo di apprezzare il tre cilindri delle “cugine”, ricco di personalità, ma grazie all'upgrade ricevuto qui si cambia decisamente carattere e il propulsore è molto più coinvolgente. La scheda tecnica parla di 95 CV, ma alla guida sembra averne a disposizione una decina in più. Questo grazie ad una buona risposta del gas e a un'erogazione lineare, decisa, senza strappi. Usato ai bassi/medi regimi è un motore che non mette in imbarazzo. È corposo, rotondo, e mette a disposizione tanta coppia fin da dai bassi. Ma quando la lancetta del contagiri sale sopra i 7.000 giri/min. il tre in linea cambia carattere e risponde con un allungo rabbioso, che spinge senza incertezze fin sopra ai 12.000. Il tutto accompagnato da un sound coinvolgente e da un cambio (tradizionale) con innesti rapidi e precisi. Peccato per l’assenza del quickshifter, disponibile come optional. Tre le mappature a disposizione: Rain, Road e Sport, che variano la risposta al gas e l’intervento di TC e ABS. Tralasciando la più conservativa Rain, pensata espressamente per le brutte giornate, la Road offre una risposta al gas decisamente più soft rispetto alla Sport, pronta e aggressiva ad ogni accelerazione. Ci è piaciuto molto il comportamento dei freni. All’avantreno l’attacco non è aggressivo, ma l’impianto offre tanta potenza e soprattutto tantissima modulabilità. Morbido, ma deciso, anche l’intervento del posteriore. Il tutto assistito da un'ABS che entra in funzione solo quando ce n’è davvero bisogno e mai in maniera invasiva.

Il terreno di caccia ideale di questa Daytona è il misto stretto, dove risponde con agilità. Danza tra una curva e l’altra leggera, maneggevole, e scende in piega molto velocemente. Bisogna solo imparare a capire le gomme di primo equipaggiamento Michelin Power 6, poco comunicative. Le sospensioni sono il giusto mix tra sportività e comfort. Copiano bene le asperità dell’asfalto, alleggerendo il lavoro di polsi e fondoschiena, e sono settate piuttosto morbide, perfette per chi si avvicina al mondo delle sportive, in quanto rendono la moto “facile”. Questo, però, potrebbe essere un limite per i più esperti. Nel senso, il motore è un gioiellino, che invita a spingere, ma quando si spinge forte emergono i limiti di forcella e mono. Guidando spediti dalla prima si vorrebbe un po’ più di sostegno nella fase iniziale della staccata, dal mono un po’ più di supporto in uscita di curva (ma qui si può migliorare la situazione andando ad intervenire sul precarico). A nostro avviso, comunque, le sospensioni hanno un setting valido e azzeccato per il tipo di moto, che mal digerisce azioni brusche o eccessive, ma tiene in uguale considerazione comfort, sportività e precisione. Guidatela con naturalezza, quindi, semplicemente seguendo il dolce ritmo della strada, senza strapazzarla, e siamo sicuri che la Daytona saprà conquistarvi.

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Triumph Daytona 660

Motore 3 cilindri in linea, 12 valvole, DOHC, raffreddato a liquido, ordine di scoppio cilindri a 240°
Cilindrata 660 cc
Alesaggio 74.04 mm
Corsa 51.1 mm
Compressione 12.05:1
Potenza Massima 95 CV a 11.250 giri/min
Coppia massima 69 Nm a 8.250 giri/min
Iniezione Iniezione elettronica sequenziale multipoint con acceleratore ride-by-wire
Scarico Sistema 3 in 1 in acciaio, con silenziatore basso laterale in acciaio
Trasmissione finale Catena X-ring
Frizione Multidisco, a bagno d’olio, antisaltellamento
Cambio 6 rapporti
Telaio Telaio perimetrale tubolare in acciaio
Forcellone A doppio braccio, in acciaio
Cerchio anteriore In lega d’alluminio a 5 razze, 17 x 3.5 pollici
Cerchio posteriore In lega d’alluminio a 5 razze, 17 x 5.5 pollici
Pneumatico anteriore 120/70 ZR 17
Pneumatico posteriore 180/55 ZR 17
Sospensione anteriore Forcelle Showa da 41 mm a steli rovesciati a funzione separata (SFF-BP), escursione 110 mm.
Sospensione posteriore Monoammortizzatore Showa RSU, con regolazione del precarico, escursione ruota 130mm
Freni anteriori Doppio disco flottante da 310 mm, pinze radiali a 4 pistoncini, ABS
Freni posteriori Pinza scorrevole a singolo pistoncino, ABS
Strumentazione Multifunzione con schermo TFT a colori
Lunghezza 2.083,8 mm
Larghezza manubrio 736 mm
Altezza senza specchietti 1.145,2 mm
Altezza sella 810 mm
Passo 1.425,6 mm
Inclinazione sterzo 23.8°
Avancorsa 82.3mm
Peso in ordine di marcia 201 kg
Capacità serbatoio 14 litri
Consumo carburante 4,9 litri / 100 km
CO2 113 g/km
Omologazione EURO 5+ Il consumo di carburante e le emissioni di CO2 vengono calcolati secondo la normativa 168/2013/CE. I dati relative al consumo di carburante sono ottenuti in specifiche condizioni di prova e sono riportati solo ai fini comparativi. I valori potrebbero non rispecchiare i risultati in condizioni di guida reali.
Intervalli previsti 16.000 km oppure 12 mesi
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Triumph Daytona 660 2024

Disponibile in tre colorazioni (bianco/nero, grigio/nero, rosso/nero) la nuova Triumph Daytona 660 2024 è in vendita ad un prezzo di 10.045 euro c.i.m.

Vi ricordiamo che il prezzo presente in questo articolo è da considerarsi con la formula “chiavi in mano”, comprensiva di “messa in strada”, che Motociclismo quantifica in 250 euro.

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Triumph Daytona 660 2024

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