Se la Ninja 500 risulta non particolarmente ospitale per chi è di gamba lunga, la Z500 grazie ad un manubrio più largo, avanzato e pedane meno rialzate rende la triangolazione in sella un pochino più confortevole anche per chi si avvicina al metro e ottanta di statura. Parliamo anche in questo caso di una moto nata per essere confidenziale, la sella si trova a 78,5 cm da terra, permettendo a tutti di toccare il suolo con entrambi i piedi, il peso è di soli 168 kg per la versione SE della nostra prova ( 1 kg in meno per la versione “standard”) e lo sterzo anche alle basse velocità è facilmente manovrabile, richiedendo uno sforzo minimo. Il motore è senz’altro il pezzo forte di questa moto, spinge bene sin dai bassi regimi ma è ai medi dove sfodera una generosa dose di coppia e grinta, con un netto incremento rispetto alla Z400, sua predecessora. C’è qualche vibrazione, che si avverte sulle pedane e sul manubrio, ma sono leggermente smorzate rispetto a quelle trasmesse dai semimanubri della sorella carenata. Altra dote del bicilindrico è l’elasticità, che premette di riprendere il gas in mano sin dai regimi bassi senza che questo mostri vuoti. C’è solo un leggero effetto on-off nelle marce più basse al primo tocco di gas, ma è sufficiente abituare il polso per farlo svanire.
Tra le curve la Z500 ha dimostrato tanta maturità, più di quella che lascia presagire a prima vista: la forcella a steli tradizionali, in accoppiata ad un mono con leveraggi, offrono un assetto scorrevole ma sostenuto quanto basta per farci divertire e sopportare il passo decisamente allegro che abbiamo tenuto durante il test. La discesa in piega è naturale, progressiva e prevedibile, e grazie alle doti del motore abbinate ad un cambio dalla rapporta tura corta vi permette di avere una discreta coppia sempre a disposizione in uscita di curva, per passare rapidamente alla successiva. Ovviamente parliamo di una moto nata anche per essere utilizzata nel commuting e negli spostamenti urbani, quindi la guida troppo aggressiva con frenate a moto piegata non fanno per lei, ma se condotta con traiettorie rotonde, lasciandola correre e seguendo il ritmo della strada, saprà strapparvi un gran sorriso! Bene anche la frenata, le leve sono molto modulabili e l’ABS ha una taratura azzeccata, pronto ad intervenire quando serve senza essere mai invasivo. Avremmo solo preferito un pizzico di grinta in più all’anteriore.