Un 2016 da incorniciare per Marc Marquez. Il pilota del Repsol Honda Team ottiene il suo terzo titolo iridato su quattro stagioni disputate nella Classe Regina, nonché del 5° titolo Mondiale della sua carriera. Il successo di quest’anno è arrivato dopo una svolta nel suo stile di guida e di approccio alle gare, consapevolezza nata soprattutto dopo una stagione 2015 contraddistinta da numerose cadute ed errori.
La stagione inizia dopo una sessione invernale difficile per la Casa di Tokyo. Gli sviluppi della RC213V sembrano non essere al passo con quelli di Yamaha, considerata la moto favorita per la lotta al titolo: ad alimentare questa ipotesi ci pensa Jorge Lorenzo con la prima vittoria a
Losail, Marquez è 3°. Il Cabroncito non resta con le mani in mano e tira fuori il suo carattere: sigla due vittorie importanti a
Rio Hondo e
Austin, dove Lorenzo e Rossi collezionano uno “zero” a testa. A
Jerez ci sono alcune difficoltà ma il numero 93 riesce a finire sul podio, mentre a
Le Mans arriva il peggior risultato stagionale: dopo una caduta, Marc risale in sella alla sua Honda, termina 13° e perde la testa del Mondiale. Si approda al
Mugello, casa di Rossi: la M1 del Dottore va in fumo e Lorenzo batte in volata Marquez. In
Catalogna, dopo uno strabiliante duello con Rossi, Marquez è 2° e, grazie allo zero di Lorenzo, il pilota di Cervera si riporta in testa alla classifica. Ad
Assen succede di tutto: la Honda sul gradino più alto del podio è di Miller, quella di Marquez è al 2° posto; il Cabroncito prende le distanze, con Lorenzo in difficoltà e Rossi out. I piloti Yamaha sono in crisi anche al
Sachsenring, Marquez ne approfitta e allunga ancora in classifica.
Il punto cruciale del campionato sono le 4 gare successive (Austria, Brno, Silverstone e Misano), dove Marquez non è in grado di lottare per la vittoria ma, consapevole degli errori della passata stagione, è conservativo: non rischia più del necessario e conclude sempre in Top 5, portandosi a casa punti importantissimi che gli permettono di rimanere in testa al campionato e di minimizzare il recupero di Rossi e Lorenzo in classifica.
Il colpo basso per i piloti Yamaha arriva con la vittoria di Marquez al GP di
Aragon, mentre il trionfo di
Motegi unito agli errori di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo permettono al Cabroncito di mettere la parola “fine” ai giochi per la vittoria: Marc Marquez si porta a casa il quinto titolo mondiale della carriera con 3 gare d’anticipo.