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02 June 2013

Gobmeier: "La Ducati ha tanta trazione. Forse troppa"

Il direttore generale a ruota libera: "Non è vero che in questi mesi la moto è cambiata poco: alla prima uscita di Sepang eravamo a oltre 2 secondi dai primi" – "Il doppio trave in alluminio è il futuro di Ducati in MotoGP" – "Il desmo ci darà grandi vantaggi di consumo col regolamento 2014" – "Uno che rischia la pelle a 340 km/h merita di essere ascoltato"

Gobmeier: "la ducati ha tanta trazione. forse troppa"

di Federico Aliverti

 

Complimenti per la prima fila: visto che la moto è cambiata poco rispetto all’anno scorso, ma i risultati in prova sì, secondo lei Dovizioso è più veloce di Rossi sul giro secco?
Sono entrambi due ottimi piloti, ma è difficile fare un confronto perché la Desmosedici è stata modificata abbastanza in tutti questi mesi: ricordiamoci che distacco avevamo a Sepang alla nostra prima uscita… erano più di 2 secondi. Adesso invece siamo più vicini alla vetta anche se la moto rimane ancora troppo impegnativa da guidare, come nel 2012.


Se sulla distanza si confermerà un calo di rendimento difficilmente domani potrete puntare al podio: qual è il motivo tecnico del calo prestazionale sul bagnato e sul giro secco?
La moto ha tantissima trazione ed è questo il motivo per cui siamo molto competitivi quando l’asfalto dà scarsa aderenza, come per esempio in condizioni di bagnato. Purtroppo però questa caratteristica della moto stressa eccessivamente la gomma posteriore in condizioni di asciutto, cosa che produce un vistoso calo di ritmo da metà gara in poi. Stiamo lavorando tantissimo sul baricentro e la distribuzione dei pesi per trovare la quadratura del cerchio, e in questo senso avere un collaudatore sopraffino come Dovizioso è un grande vantaggio.

 

Sulle doti di collaudatore nessun dubbio: ma lei pensa che alla Ducati serva più un Andrea o un fenomeno che “scollega” il cervello tipo Stoner?
Quando correva con la Honda, ricordo che tantissime volte Dovizioso aveva staccato tempi uguali o comunque vicinissimi a quelli di Pedrosa e Stoner. La Ducati ha bisogno di un pilota sensibile e veloce come lui per crescere.

 

Si vocifera che in Ducati, anche ai tempi di Rossi, non si sia mai dato troppo peso al parere dei piloti: se questo è vero, col suo arrivo qualcosa è cambiato?
A me non risulta niente di tutto questo, e comunque, quando un pilota rischia la pelle a 340 km/h, dargli retta è il minimo.

 

Lei, il suo team di sviluppo o Andrea avete mai messo in discussione il desmo e il telaio a doppio trave?
Anche in MotoGP la distribuzione desmodromica è un vantaggio in termini di prestazioni e soprattutto di consumi di carburante: l’anno prossimo col cambio di regolamento, che sarà ancora più restrittivo per i consumi, avremo un ulteriore beneficio. Stesso discorso per il telaio: a questi livelli il doppio trave in alluminio garantisce le migliori performance.

 

Come sa meglio di noi le corse si fanno per vendere le moto: le scelte in MotoGP non mettono in discussione tutta la vostra produzione di serie che si basa sul traliccio e sul monoscocca?
Per avere successo a livello commerciale non è affatto necessario che il prodotto stradale adotti le stesse soluzioni delle MotoGP, che come sappiamo sono dei prototipi. Il traliccio è sinonimo di eccellente guidabilità su strada, e le nostre motociclette lo dimostrano chiaramente. E il monoscocca va bene per le competizioni a un certo livello, come per esempio il Mondiale Stock, dove siamo molto performanti.

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