Il problema è che il Test Team fa tutto questo accompagnato da un insistente e poderoso acquazzone. Capirete la delusione. In realtà, come dicevamo, la pioggia, per quanto poco gradita, non è riuscita a rovinare la giornata, per merito della bellezza di questa terra e della validità delle nostre moto. In queste condizioni dà una certa sicurezza l'idea di poter frenare e accelerare sotto l'occhio vigile degli ABS e dei controlli di trazione - e non si tratta solo dell'effetto placebo: sfidiamo chiunque a guidare tutto un giorno sotto l'acqua senza mai sentire scivolare le ruote. Così come è utile e vantaggioso poter scegliere delle modalità di guida che adattano i sistemi elettronici al bagnato. Così le moto più potenti o complete a livello di dotazione (Ducati, BMW, Yamaha, Triumph, Aprilia) ingentiliscono la risposta del motore, se necessario limitano la potenza e allertano al massimo i sistemi di sicurezza. Tutte le nostre protagoniste permettono di viaggiare sotto il diluvio offrendo una rassicurante sensazione di sicurezza: questa, magari scontata, ma è una notizia. Ma vogliamo dirvi di più: alcune di loro vanno oltre, e riescono a far sentire tanto a proprio agio il pilota da permettergli di divertirsi anche in condizioni pessime come quelle odierne. La più virtuosa è probabilmente Ducati, che grazie ad una ciclistica che dà subito confidenza, a gomme di primo equipaggiamento (
Pirelli Scorpion Trail II) con una resa sorprendente sul bagnato e a un'ottima elettronica dà l'impressione di guidare sull'asciutto. E va davvero bene anche Honda (la Crosstourer): motore dolcissimo, guida precisa, ottimo bilanciamento. Ci hanno convinto anche la GS, l'Aprilia e le "piccole": KTM e Suzuki. Triumph è riuscita a far divertire qualcuno, altri si sono sentiti sicuri ma non in confidenza come con l'ottima Ducati, che ha messo d'accordo tutti. Sulla Super Ténéré giudizio unanime: rassicurante, non divertente. Infine c'è lei, l'Africa Twin: sicurezza sì, confidenza... nì.