Le vacanze si avvicinano e l’eventualità di trasportare dei bambini sul sellino di una moto o di uno scooter non è così remota, pensiamo ad esempio ad una famiglia che parta in camper portando con sé uno scooter per gli spostamenti urbani. È quindi utile sapere che cosa prevedono le norme dei principali Paesi europei sul trasporto in moto dei bambini, anche considerando, oltre alle possibili multe, i rischi assicurativi in cui si potrebbe incorrere. La prima cosa che salta all’occhio è l’assoluta disomogeneità delle norme. Qualche esempio? La prescrizione più frequente è legata all’età (che però è compresa tra da 0 e 12 anni, vedi tabella sotto…), ma si trovano anche limiti di altezza (Danimarca) di velocità (in Polonia, un bambino di almeno 7 anni può salire su qualsiasi moto, basta che non si superino i 40 km/h. Dopo i 7 anni, invece…), di cilindrata (Belgio) e persino di rapporti di parentela (Spagna). Al di là delle facili ironie, è fondamentale che i bambini indossino un
casco omologato della taglia corretta e non un casco da adulti, troppo pesante per il loro collo delicato (quello della bici non è consentito e non garantisce protezione adeguata, come purtroppo ha dimostrato
la tragedia di Nicky Hayden). Caschi da moto specifici per bambini sono prodotti, ad esempio, da
Axo,
CGM,
Givi,
Grex,
HJC,
Kappa,
LS2,
Premier… (nella
gallery qualche immagine).
In sei dei tredici casi presi in considerazione è obbligatorio il seggiolino approvato, come quelli che in Italia so prodotti ancora da
Givi e
Kappa. In Francia, ricordiamo, sono obbligatori anche per i passeggeri i guanti omologati per moto.