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28 May 2012

Ancma: perché niente incentivi per moto e scooter?

In un comunicato ufficiale, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori lamenta l’esclusione delle due ruote dalla proposta di legge per gli incentivi ai veicoli a basse emissioni. È in fase di elaborazione un emendamento

Ancma: perché niente incentivi per moto e scooter?

Qualche giorno fa vi abbiamo segnalato (qui l’articolo) la proposta di legge allo studio presso la Commissione Trasporti e delle Attività produttive della Camera, un provvedimento che, tra l’altro, introduce dal 2013 un incentivo riservato ai veicoli poco inquinanti e che risulta particolarmente favorevole ai motori elettrici (i 15 articoli della norma sono stati messi a punto dai relatori Deborah Bergamini (Pdl) e Marco Maggioni (Lega) a partire dalle proposte di legge di Andrea Lulli del Pd e Agostino Ghiglia e Giuseppe Scalera del Pdl).

Ci è apparsa subito un’evidente incongruenza l’assenza di qualsiasi accenno alle moto e agli scooter e l’abbiamo segnalato immediatamente, chiedendo spiegazioni all’Ancma. Oggi arriva il comunicato che contiene la presa di posizione ufficiale dell’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori. Lo riportiamo integralmente.

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Confindustria Ancma rileva che ciclomotori e motocicli sono stati esclusi dalla proposta di legge, attualmente in fase di definizione, volta a favorire lo sviluppo della mobilità con veicoli a basse emissioni inquinanti. Il nuovo testo unificato in merito alle “disposizioni per favorire lo sviluppo della mobilità mediante veicoli a basse emissioni” presentato dalle Commissioni riunite dei Trasporti e delle Attività produttive della Camera, all’art. 12 che riguarda gli incentivi per l’acquisto di veicoli, contrariamente alla precedenti stesure prevede infatti che i contributi siano destinati solamente ad autovetture o autoveicoli per trasporto promiscuo. In particolare, a fronte di rottamazione, per il 2013 sono indicati 5.000 euro per i veicoli con emissioni inquinanti non superiori a 50 g/km CO2 e 1.200 euro per quelli con emissioni non superiori a 95 g/km CO2. Negli anni successivi, 2014 e 2015, sono previsti importi inferiori.

Siamo certi che l’esclusione sia esclusivamente frutto di una svista” dichiara Corrado Capelli, Presidente di Confindustria Ancma - Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori. “In fase di elaborazione e nei testi precedenti della proposta di legge, venivano infatti indicati tra le categorie di veicoli anche ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli come soggetti beneficiari del provvedimento”. Oltre a contribuire in misura determinante allo snellimento della situazione di traffico e parcheggi nelle aree urbane e metropolitane, le due ruote motorizzate rivestono un ruolo fondamentale anche dal punto di vista del contenimento delle emissioni. “L’intervento, destinato anche a ciclomotori e a motoveicoli, significa riconoscere ai nostri veicoli la propria caratteristica principale: cioè lo status di mezzi poco inquinanti” afferma il Presidente di Confindustria Ancma. “Già oggi l’80% degli scooter in vendita rispetta il limite dei 95 g/km di CO2, mentre i veicoli elettrici hanno emissioni nulle di CO2. Non si comprende dunque una discriminazione nei confronti di un mercato che, con gli scooter elettrici, realizza volumi ben superiori a quelli delle auto elettriche”.

Il mercato delle due ruote non può essere dimenticato dai provvedimenti a favore della mobilità sostenibile, sia per il contributo fondamentale che può offrire alla qualità della vita, sia perché il settore sta già attraversando un periodo complesso, al pari di quello delle auto. “Ogni opportunità di supporto al settore, almeno per i veicoli che presentano bassi livelli di emissioni, può contribuire al rilancio” conclude Corrado Capelli. “Riteniamo più che legittimo chiedere che una quota parte delle risorse impiegate dal provvedimento in discussione siano messe a disposizione dei numerosi utenti che scelgono le due ruote”. ANCMA sta elaborando l’emendamento in merito, affinché non vi sia discriminazione alcuna e il vantaggio possa coprire anche il settore che tutela e promuove.

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