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La Honda NXR 750 fu la prima Africa Twin col 19''; anzi no

La NXR 750 con cui l’indimenticato
Gilles Lalay vinse la Paris-Dakar del 1989 montava, in alcune tappe, l'anteriore da 19''.
Quella Honda aveva un V2 da 779 cc, avviamento a pedale, peso di 180 kg senza carburante (59 litri totali)... ma non riportava il nome Africa Twin

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Una cosa che ho imparato con gli anni è quella di diffidare dall’uso dell’espressione “prima nella storia”. Mi spiego meglio. Quando si va a scrivere di una moto che per prima è dotata di quella determinata soluzione tecnica, la figura di palta è sempre dietro l’angolo. Insomma, ti sembra di aver scovato una novità tecnica, la verifichi, la riverifichi. Mandi in stampa. E zac, due giorni dopo, con il giornale in edicola, hai pestato la cacca! Perché uno sconosciuto ingegnere di un remoto Paese dell’altro emisfero aveva già sperimentato quella soluzione un secolo fa. Al di là di queste sfortunate occasioni, ho anche imparato a diffidare della mia memoria: mai scrivere di getto. Guai. C’è sempre il rischio di partire da uno spunto errato. Ma ogni tanto ci ricasco.
I fatti: alla scorsa edizione di Eicma allo stand Honda vedo l’Adventure Sports con il 19” anteriore. Una scelta sensata, penso tra me e me, visto che per i puristi del 21” resta l’Africa Twin standard. Mi sfrigolano le dita, sto per partire in quarta a scrivere un trattato sulla prima Africa Twin col 19” nella storia del motociclismo. Ma poi mi fermo. “No, non è la prima”, mi dico. Perché mi viene in mente la NXR 750.

MAMMA SPIRITUALE
Il gioiello HRC vinse quattro edizioni della Paris-Dakar. Nel 1986-1987 trionfò con il francese Cyril Neveu. Nel 1988 centrò il successo con il nostro Edi Orioli, che utilizzava il modello del 1987, mentre ai piloti del team transalpino era stata affidata un’evoluzione, portata poi alla vittoria nel 1989 da Gilles Lalay. Ebbene, questa nuova moto prevedeva anche l’uso del 19” anteriore. Il campione francese raccontava su Motociclismo di febbraio 1989: “Il motore è senza dubbio il punto forte della moto: è molto affidabile ed ha un’erogazione perfetta. I 75 CV che offre sono più che sufficienti per questo tipo di gara, soprattutto perché non richiedono troppa benzina. In tutto ci sono 59 litri di carburante (37 davanti e 22 nel serbatoio posteriore, ndr) in pratica come sulla monocilindrica Yamaha e senza avere un’autonomia inferiore. Certo la HRC avrebbe potuto facilmente ottenere gli 85 CV delle Cagiva, ma credo che tanta potenza serva solo a mettere in crisi le gomme e a consumare più benzina”. Gilles continuava: “Sullo sterrato duro va meglio la ruota anteriore da 19”, sulla sabbia quella da 21. Qualche tappa velocissima ha richiesto la camera d’aria al retrotreno al posto della mousse, perché quest’ultima si scalda troppo sul veloce. Ma se abbiamo avuto meno problemi della Cagiva è perché la nostra moto è meno potente e si porta dietro 20 litri di benzina in meno”.
Che tempi. Che fascino. Che serbatoi. La moto era dotata di un twin con angolo tra i cilindri di 45° e di teste a quattro valvole, mentre la moto di serie (arrivata sul mercato nel 1988) utilizzava un V2 da 52° con tre valvole per cilindro. Si può quindi dire che la NXR 750 sia stata mamma spirituale della XRV 650 Africa Twin, alla quale donò l’immagine e il lay-out generale. E solo in questo istante mi rendo conto che la NXR 750 non riportava la denominazione Africa Twin... la situazione si capovolge: a questo punto, la Adventure Sports 2024 è davvero la prima “Africa” con il 19! Ma che importa, forse cercavo una scusa nell’inconscio per ricordare questa mirabolante dakariana.

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