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12 June 2011

SBK 2011, Misano Adriatico: Checa fa la doppietta in Gara2 con la Ducati Athea

Carlos Checa ha dominato Gara2 della Superbike a Misano Adriatico prima e dopo l’interruzione della Bandiera Rossa, sfruttando un errore di Max Biaggi, che ha concluso secondo sull’Aprilia. Noriyuki Haga è arrivato terzo con l'Aprilia di Borciani.

Sbk 2011, misano adriatico: checa fa la doppietta in gara2 con la ducati athea

Misano Adriatico (RIMINI) – Quindici giorni dopo la doppietta ottenuta a Salt Lake City, Stati Uniti, Carlos Checa, in sella alla Ducati del team Althea Racing ha vinto nuovamente due gare, questa volta sul tracciato romagnolo. Gara2 è stata interrotta dalla bandiera rossa, dovuta all’olio sulla pista sparso dalla Yamaha di Marco Melandri, caduto all’ingresso curva e assente nella ripartenza, perché la tre diapason non è ripartita per poter raggiungere il traguardo, nonostante un tentativo disperato dei commissari di riavviarla. La nuova partenza, come previsto dal regolamento, è stata fatta dalle posizioni in cui si trovavano i piloti, quando è stata esposta la bandiera rossa: dieci i giri da concludere. Era tutto in dubbio, perché si trattava di una minigara da fare e la scelta vincente della copertura B, quella con la mescola intermedia che si è rivelata vincente in Gara1, poteva non funzionare. Invece è andata bene. Checa è partito per primo, ma Biaggi ha fatto uno scatto che lo ha portato in testa alla corsa. Posizione che il romano ha mantenuto per otto giri. Fino a quando ha sbagliato e ha lasciato il via libera al pilota spagnolo, senza più riuscirlo a prendere e dovendosi accontentare della seconda posizione al traguardo, che, comunque, è valsa punti preziosi nella classifica Mondiale, tanto per Max, quanto per l’Aprilia. Ha fatto terzo Noriyuki Haga, in sella all’Aprilia “clienti” del team Pata di Marco Borciani. Il giapponese ha preceduto di pochissimo, sul fotofinish, Ayrton Badovini, protagonista di una grande gara, che è arrivato quarto.

Ha detto Biaggi: “Il vantaggio di Ducati era netto, benché io tirassi alla morte. Le mie scarse condizioni fisiche non hanno influito più di tanto: qui a Misano le quattro cilindri sono troppo sfavorite. Quindi non c’era verso di stagli dietro, perché Checa aveva un passo nettamente più veloce del nostro”.

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