Sono iniziate le discussioni alla Commissione Trasporti dell’Unione Europea per l’introduzione di una nuova regolamentazione dedicata ai controlli periodici dei veicoli, quelle che da noi sono le revisioni, per uniformarle a livello continentale. La Commissione Trasporti Ue punterebbe a una revisione annuale (a partire dal sesto anno di vita del veicolo) e in molti Paesi questa per le moto non è neppure prevista.
ITALIA (E FRANCIA) PENALIZZATE
Da noi, la legislazione equipara auto e moto, imponendo un controllo biennale a partire dal 4° anno dall’immatricolazione, mentre in Germania vige un regime simile a quello italiano, ma a partire dal 3° anno. Nei paesi nordeuropei e in Francia, invece, il controllo non è obbligatorio. Una prima proposta, per i cittadini burocraticamente ed economicamente impegnativa, era già stata rigettata a fine 2012 dal Consiglio dei Ministri dei Trasporti Europei per mancanza di motivazioni oggettive. Le statistiche dicono che gli incidenti causati da guasti alla moto sono estremamente rari.
CONFLITTO DI INTERESSI TEDESCO?
Tesi opposta, invece, quella sostenuta dal relatore (tedesco) del provvedimento, WernerKuhn, basata, secondo le accuse della Fema, la Federazione delle associazioni di motociclisti europei, neppure ammessa ai colloqui, su dati forniti da “una corporation privata tedesca, tra i leader del business delle apparecchiature per revisioni”. Non ci resta che sperare in un secondo rigetto del provvedimento da pare dei ministri dei Trasporti Ue.