La MotoGP sembra una scienza esatta, visto che le moto sono sviluppate da ingegneri che, lavorando maniacalmente, ogni anno riescono ad abbassare i tempi sul giro. Quando la stagione finisce viene presentata una moto nuova, che risulta quasi sempre più veloce della precedente. Eppure può capitare che un pilota non ci si trovi bene e questo ci fa dire che la MotoGP a fare la scienza esatta ci prova ma non ci riesce, perché poi ci sono i piloti a mandare tutto a... puttane, con la loro umanità. Prendete il confronto tra Marc Marquez e Marco Bezzecchi. Nel 2023, l’italiano ha vinto quattro gare e s’è piazzato al terzo posto della classifica generale finale, con 329 punti, mentre lo spagnolo è stato autore di una stagione problematica, conclusa al quattordicesimo posto, con zero vittorie e 96 punti. Bez ha stracciato MM, ha fatto un altro sport: e tutto ciò per via del fatto che lui guidava una Ducati privata del 2022 e non la una Honda ufficiale del 2023. Quest’anno, entrambi i piloti sono in sella alla Ducati 2023, ovvero la moto che ha vinto il titolo la scorsa stagione. Per Marco si tratta della terza stagione in sella a una Desmosedici, quindi è abituato alle moto bolognesi. Marc, invece, in 11 anni di MotoGp ha guidato sempre e solo la Honda, che è completamente diversa dalla Ducati, quindi ha bisogno di un lungo adattamento. Eppure avete visto com’è finita in Qatar, pochi giorni fa: Marquez è arrivato quarto, Bez quattordicesimo, dopo avere ottenuto risultati mediocri per tutti i test invernali e per tutto il GP (prove, Sprint, gara lunga). L’otto volte iridato si trova già bene su una moto per lui sconosciuta, mentre l’altro si lamenta che non riesce a frenare come con la versione 2022.