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Pubblicità oggi semplicemente improponibile!

Moto Guzzi e Gilera hanno pubblicizzato su Motociclismo rispettivamente il Galletto e la 150 5V Arcore con immagini contenenti (espliciti) riferimenti a caccia e fumo. Tutto normale nel 1951 e ancora nel 1975. Ma i tempi sono cambiati e oggi nessun Marchio oserebbe mai associare il proprio nome a foto del genere

Galletto alla cacciatora

È strano come alcune abitudini ritenute normali e largamente praticate, anzi incentivate in passato, trovino nell’odierno modo di pensare un netto rifiuto, e siano invece guardate con abominio, quasi fossero un’azione di cui chi la compie dovrebbe fortemente vergognarsi. L’esempio più lampante è il fumo: oggi esistono leggi che proibiscono la sigaretta praticamente ovunque, se non nel ristretto ambito della propria casa. E il paradosso è che chi vende tabacco, sigari e sigarette, è lo stesso che poi si scervella per trovare leggi che ne vietino il consumo! D’accordo, è appurato che fumare fa male alla salute, ma non sono poi così lontani i tempi in cui la prima sigaretta era considerata un atto necessario, gesto che sottolineava il passaggio tra l’adolescenza el’età adulta... Allo stesso modo si potrebbe dire del consumo di alcol, ed ancor più della caccia, anzi è forse questa l’attività, all’attuale stato delle cose, che si reputa più riprovevole. E pensare che un tempo era lo sport, anzi il passa-tempo, preferito da nobili, ricchi e perfino famiglie reali, le classi dirigenti da cui avrebbe dovuto venire il buon esempio, e che invece mostravano con orgoglio carnieri capaci di sfamare la popolazione di un intero villaggio. Ma l’arte sacra a Diana era diffusissima anche tra le classi più basse, magari, in questo caso, più come completamento di una dieta per lo più povera di carne. Che non stiamo parlando di un secolo fa, ma solo di qualche decennio, lo dimostra la pubblicità della Moto Guzzi che, convinta di ottenere largo seguito, per il suo Galletto, il nuovo modello di 160 cc arrivato alla fine del 1950, acquista la copertina di Motociclismo del 6 gennaio 1951. Il Galletto, per la Moto Guzzi l’espressione della nuova e più abbiente mobilità popolare, dopo il successo della ambita, ma modesta Motoleggera 65, è così presentato come il veicolo ideale per il cacciatore, che trova tutto lo spazio necessario ad... “armi e bagagli” sul nuovo protettivo mezzo pensato e realizzato a Mandello. Certo, il povero leprotto tristemente adagiato sul portapacchi rappresenta una preda ambita, e senz’altro non andrà sprecata. Però a noi, che abbiamo il cuore tenero, fa un po’ tristezza.

Cacciatori due, la vendetta

Venticinque anni più tardi, siamo nel 1975, le cose non sono poi ancora molto cambiate se anche la Gilera, per la sua attraente 150 5V Arcore, presenta una pubblicità dai toni analoghi. Qui, è vero, manca la vittima sacrificale, il leprotto di cui sopra, ma... orrore! Uno dei due cacciatori, addobbati ed armati come se dovessero partecipare ad un safari africano, piuttosto che ad una semplice uscita nei dintorni della Brianza di Arcore, si sta addirittura accendendo una sigaretta, gesto diseducativo e che rende l’immagine, aggravata dalla scena venatoria, assolutamente improponibile oggi.
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