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Maiorca: raggiungere in moto le spiagge e le insenature più belle del Mediterraneo

L’isola di Maiorca offre alcune delle strade con le viste più suggestive d’Europa, come quelle che sono state scavate fra le alte pareti calcaree, fra Pollenca e Sa Calobra.

L’ISOLA DI MAIORCA

L’ISOLA DI MAIORCALa particolarità dell’isola di Maiorca è quella di offrire una grande varietà di paesaggi. Il litorale soprattutto offre delle spiagge ed insenature fra le più belle del Mediterraneo. Se negli anni Sessanta e Settanta è stato lasciato in mano ai promotori immobiliari, oggi le cose sono parecchio cambiate e quasi metà dell’isola è protetta. Dei siti magnifici come l’isola di Sa Dragonera, le maremme di S’Albufera o le spiagge di Mondragò sono classificati parchi naturali. L’entroterra è invece rimasto quello di allora ed è nelle piccole cittadine come Inca, Sineu o Porreres che si ritrovano tutte le tradizioni culinarie e artigianali dell’isola. Tradizioni dettate dalla ricca storia dei luoghi dai contorni multiculturali. Ma la parte più bella, forse perché inaccessibile e inviolata, è quella ad ovest, la Serra de Tramuntana. Ed è in questo versante dell’isola che, dopo aver soggiornato qualche tempo a Palma, aver visitato la cattedrale, il palazzo-fortezza ed i bagni arabi, abbiamo disegnato un percorso fra strade di montagna, paesini tipici e litorale «escarpé» (accidentato). L’itinerario parte da Palma, scende fino all’isola di Sa Dragonera e risale fino ad arrivare all’estremo nord, Capo de Formentor. Abbastanza impegnativo a livello di guida, a causa delle strade strette e non sempre ben tenute, questo itinerario di montagna si fa in due o tre giorni anche se il chilometraggio totale non è importante (intorno ai 200 km con le varianti).

PALMA, ANDRATX E SA DRAGONERA

 

PALMA, ANDRATX E SA DRAGONERA Dopo aver lasciato Palma e il suo traffico sempre intenso, procediamo fino a Andratx, eventualmente passando dal Capo di Cala Figuera, un piccolo porto di pescatori che offre un bel panorama. Il paese è circondato da culture di mandorle e di pini, ben protetto dal Puig di Galatos, ma anche da fortificazioni, con tanto di torri alle estremità, costruite nel XVI secolo a difesa degli attacchi dei Berberi. A questa epoca risale anche il castello di Son Mas. Ma la principale attrazione è la citata isola di Sa Dragonera. La visita di questo Parco naturale si fa a piedi, lungo un sentiero ben delimitato, nel rispetto dell’ecosistema, praticamente vergine, che vanta delle specie di uccelli rari (falchi di Eleonora) e una vegetazione nativa tipicamente mediterranea (olivi selvatici, palme nane, rosmarino...).

BANYALBUFAR E LA CARTUJA DI VALLDEMOSSA

 

BANYALBUFAR E LA CARTUJA DI VALLDEMOSSA Dopo Andratx la strada, che costeggia il lato ovest della catena montuosa, comincia a farsi più difficile e poco frequentata. Fino a Banyalbufar, una trentina di chilometri più lontano, i paesaggi sono incantevoli e la strada è stretta e molto sinuosa. Salendo verso Valldemossa, poi, è anche “peggio”... Quest’ultimo paese è un piccolo paradiso che si raggiunge prendendo una stradina larga appena quanto una macchina e con impressionanti strapiombi. È forse il centro più caratteristico dell’isola e quello culturalmente piú interessante, benché d’estate venga preso d’assalto dai turisti. La principale attrazione è la Cartuja, monastero dei padri certosini (XIV secolo), che ha ospitato uomini celebri come Frédéric Chopin o George Sand. Attualmente, fra gli abitanti del paese, ritroviamo l’attore Michael Douglas ed altri personaggi del mondo dello spettacolo o letterario. È imperdibile una passeggiata nei magnifici giardini del monastero, una bella mangiata in uno dei ristoranti locali e un’escursione fino al porto del paese.

SOLLER E LE CULTURE IN TERRAZZA DI DEYÁ

SOLLER E LE CULTURE IN TERRAZZA DI DEYÁSalendo sempre verso nord, si arriva a Deyá, una località che invita a fare delle belle scampagnate. In questi luoghi dove non c’è un solo metro quadro che non sia in pendenza gli arabi hanno introdotto le culture in terrazza. Per visitare la caratteristica Cala del paese bisogna lasciare lo scooter in un parcheggio e proseguire a piedi. In fondo ad una valle si trova Soller che, rispetto ai centri visitati finora, presenta dimensioni più importanti ma, ciò nonostante, è riuscito a non essere deturpato da complessi alberghieri e a mantenersi integro sotto il profilo architettonico. Ogni anno, gli abitanti del borgo festeggiano il Firo’, una rievocazione della battaglia dell’11 maggio 1561, con cui respinsero, pur trovandosi in minoranza numerica, i turchi. Qui hotel e ristoranti sono molto più abbordabili che a Palma, ma si può, comunque, decidere di trovare sistemazione al porto, distante qualche chilometro e raggiungibile con un vecchio treno.

POLLENCA, SA CALOBRA E CAPO FORMENTOR

POLLENCA, SA CALOBRA E CAPO FORMENTOR Il percorso che da Soller arriva fino alla discesa su Pollenca è il più impegnativo, ma anche il più bello. La strada sale sempre e costeggia le più alte cime dell’isola. Il pezzo più suggestivo è senza dubbio quello che, prendendo una variante verso ovest, scende fino a Sa Calobra. Incastrato fra le alte pareti calcaree, il percorso (14 km) è una successione di tornanti eccezionali. Spesso, le pubblicità di automobili che vedete in televisione sono realizzate qui. Il giorno in cui noi siamo arrivati un Costruttore francese presentava alla stampa un suo nuovo modello. Questa strada si può considerare una delle più belle d’Europa, sia per l’asfalto totalmente rifatto, sia per i paesaggi. La spiaggia di Sa Calobra è situata in un’insenatura stretta e suggestiva, ma ci sono troppi negozi di souvenir... Dopo aver attraversato Pollenca, altro borgo che ha saputo preservare il suo aspetto originario, contrariamente alle località balneari vicine, muoviamo verso Capo Formentor. Anche qui la strada, lunga 18 km, è impressionante e dal faro la vista sul mare è stupenda. Per festeggiare la fine del viaggio, una bella nuotata nelle acque limpide è inevitabile.

BLOC NOTES

 

BLOC NOTES

 

QUANDO ANDARE

Il miglior periodo per visitare Maiorca è senza dubbio quello di primavera o d’autunno. D’estate i prezzi sono salati e l’isola è affollata.

 

COME ARRIVARE

Traghetti da Barcellona a Palma: http://www.transmediterranea.com/, http://www.balearia.com/; in alternativa si può ricorrere alla combinazione aereo + noleggio moto.

 

STRADE

Le strade della Serra di Tramuntana non scoppiano di salute e risultano impegnative, più che altro, per la loro configurazione: molto sinuose e spesso strette, richiedono molta attenzione nella guida. Si aggiungano i furgoni, le auto e i trattori locali che hanno la tendenza a tagliare le curve, e, infine, gli imprevisti, numerosi su queste strade. In pieno tornante, ad esempio, ci si può imbattere in un ruscello d’acqua che scende dalla montagna, un gruppo di ciclisti tedeschi (numerosi) o un turista fermo a osservare il paesaggio.

 

NOLEGGIO

Chi volesse affittare uno scooter o una piccola moto può fare riferimento a questi due indirizzi:

 

“Blaurent”, C./Llaüt 22, 07610 Platja de Palma, Mallorca. Tel. +34971-743620; http://www.blaurent.com/

Esempi di prezzi: Yamaha Majesty 250 o Honda Jazz 250: 45 euro al giorno con franchigia di 250 euro, 60 euro senza. BMW F 650 GS o Yamaha XT 600: 65 euro al giorno con franchigia di 300 euro, 85 euro senza.

 

“Cochesreus”, Central, C/. Cesar 8, Ca´n Pastilla. Tel. +34971-261263 (ma

ci sono sette succursali); http://www.cochesreus.com/. Esempi di prezzi: Suzuki Burgman 125: 46 euro

al giorno e 220 per 5 giorni (con franchigia) Suzuki Burgman 400 o Yamaha Majesty 400: 52 euro al giorno e 250 per 5 giorni (con franchigia). BMW F 650 GS o Yamaha TDM 850: 85 euro al giorno e 415 euro per 5 giorni (con franchigia). Per queste tariffe, il chilometraggio è illimitato ed è compreso il casco. Va considerato che spesso il giorno va dalle 8.00 alle 20.00, e bisogna pagare in più 12 euro se volete che vi portino il mezzo all’aeroporto.

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