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Honda Italia fa causa all’ex vice presidente

Silvio Di Lorenzo, vice presidente esecutivo ad Atessa (CH) dal 2000 al dicembre 2012, avrebbe causato ingenti danni a Honda Italia a causa di forniture commissionate. Il futuro: 4 nuovi modelli da qui al 2016

Honda italia fa causa all’ex vice presidente

Era l’inizio del 2013 e lo stabilimento Honda di Atessa (l’unico in Europa) si trovava in piena fase di lotta alla crisi, non senza misure drastiche e dolorose, come il dimezzamento della forza lavoro. Ma per la Casa giapponese il polo produttivo della val di Sangro restava un punto fermo, come ci aveva confermato Vito Cicchetti (direttore generale Honda Italia) all’inizio dell’estate: “Atessa rimane nei nostri piani produttivi e abbiamo appena annunciato la costruzione di due nuovi modelli di scooter che saranno in vendita nel 2015”. L’obbiettivo era recuperare redditività entro il 2016, nonostante lo spostamento della catena di montaggio “Power” negli Stati Uniti e una produttività pianificata in circa 60.000 unità contro le 170.000 del 2008.

 

FORNITURE DANNOSE

Nel 2012, Honda Italia aveva visto avvicendamenti ai vertici, con il pensionamento del presidente (Shingo Kimata era subentrato a Yasuhiro Oyama) e del vice presidente esecutivo, Silvio Di Lorenzo. Proprio quest’ultimo è oggi al centro di un’azione giudiziaria intentata dalla filiale italiana della Honda, che cita per danni il proprio ex dirigente per delle forniture commissionate durante il periodo in cui era amministratore. Durante un incontro coi sindacati ad Atessa, Honda Italia ha confermato di ritenere che queste forniture siano state “per l'azienda fonte di consistenti danni”. Di Lorenzo, attualmente è presidente della Camera di Commercio di Chieti e consigliere della Banca d'Italia a L'Aquila, non è l’unico coinvolto nella vicenda, ma non ci sono ulteriori informazioni, ad esempio riguardo all’ammontare dei danni stimati dalla Honda.

 

4 NOVITÀ IN 2 ANNI

Un’altra notizia uscita dall’incontro coi sindacati (la Uilm Chieti Pescara) è l’abbandono di Confindustria Abruzzo da parte di Honda Italia, a causa di divergenze riguardanti le politiche dell’associazione. Fortunatamente ci sono anche news più gradevoli: nel 2015 arrivano due nuovi modelli (e un finanziamento regionale di 1,14 milioni di euro), ma entro il 2016 ne sono previsti altri due. Per evitare gli intoppi e i ritardi dovuti all’arrivo delle forniture dai Paesi asiatici (per circa due mesi, una nave portacontainer è rimasta in avaria nel canale di Suez, costringendo la Honda ad interrompere in certi casi la produzione), i sindacati chiedono che la componentistica torni ad essere made in Italy, anzi, made in Val di Sangro. Anche perché attualmente Atessa può continuare a sfornare motocicli fino al 18 luglio, ma se i rifornimenti non saranno puntuali, non si escludono altri stop per gli scooter SH. E sarebbe un peccato, in un periodo dell’anno dove invece la richiesta è forte (e il mercato degli scooter premia proprio quelli fatti ad Atessa).

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