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07 November 2011

Honda integra: test

La Casa dell’ala dorata ha progettato un nuovo veicolo a due ruote, che riesce ad associare il piacere della guida della moto alla facilità di un scooter. Ha il cambio sequenziale (ma si può usare in automatico), un bicilindrico di 700 cc che beve pochissimo (sfiora i 28 km/litro) e l'ABS. Costerà meno di 10.000 euro

Honda integra: test

L'Integra è un mezzo che nasce con un obiettivo ambizioso: associare il meglio di due ben distinte (e antietiche) categorie di veicoli a due ruote, gli scooter e le moto. Dai primi punta ad ereditare la comodità d'uso - la protezione aerodinamica, la posizione in sella, l'estrema facilità - delle seconde la sicurezza e il piacere della guida "vera". Questa è data dalla ciclistica e dal motore da moto: telaio e sospensioni costituiscono il classico binomio forcella-mono-forcellone, le ruote sono da 17" con gomme adeguate e il motore, un bicilindrico di buona cilindrata (670 cc) ha il tecnologico cambio sequenziale Honda a doppia frizione. Che ha il vantaggio di funzionare in modalità manuale, comandato da una "pulsantiera" sul blocchetto di sinistra o automatica, con due modalità, Drive e Sport. Il risultato? Un mix ben bilanciato tra le due categorie, che centra i propositi e che apre al strada a una nuova classe di mezzi a due ruote. Clicca qui per sapere, nel dettaglio, come è fatto, oltre ai dati di coppia e potenza dichiarati.

In sella come su uno scooter, in curva come una moto

Dal punto di vista del pilota l'Integra appare come una moto, con l'unica differenza che la seduta è scooteristica: si sta comodi, col busto eretto e i piedi avanti sulla pedana. Di comodo ci sono anche la protezione aerodinamica (compresa per le gambe e i piedi), il fatto che non ci sono i comandi a pedale. La cosa che manca è invece un vano sottosella più ampio, visto che in quello in dotazione ci sta solo un casco jet (di quelli a calotta bassa) e qualche piccolo oggetto; per avere più occorre acquistare un bauletto optional.

L'Integra pesa quasi 240 kg, ma non ci si deve spaventare; la massa è "nascosta" bene, e non disturba né nelle manovre né in movimento. Ha quindi il solo effetto di arrotondare i movimenti fatto amplificato dalle scelte progettuali prudenziali, orientate a garantire la sicurezza e la tranquillità della guida anche a chi non ha una grande esperienza con le due ruote

A questa facilità si abbina il comportamento del motore, anche questo decisamente morbido. La potenza non è tale da impensierire (si parla di 52 CV) e la risposta è filtrata dalla trasmissione, sia che si usi in modo automatico che manuale. La frizione infatti non c'è, perché è controllata dalla centralina del sistema: insomma, impossibile sbagliare. L'unico spigolo si nota in città, nei chiudi apri della guida a bassa andatura. In questa situazione la differenza con uno scooter tradizionale non si apprezza, ma le cose cambiano sul misto.

Infatti è proprio fuori porta che ci si diverte. Usando il cambio nella modalità Sport, sfruttando la possibilità di scalare agendo sui pulsanti, contando sulla frenata integrale e sull'ABS. In questo caso sì, l'Integra convince. Non è un mezzo che ti fa venire i brividi con prestazioni mozzafiato, ma ha un grande pregio, fa assaporare il piacere della moto anche a chi nella sua vita non ha mai guidata una.

Potete leggere il test completo sul numero di Motociclismo di novembre 2011

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