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24 October 2013

Errori, cadute, ingenuità: le brutte figure dei piloti

Ricordiamo alcuni dei più clamorosi errori fatti durante le gare di moto, in pista e in fuoristrada. Alcune storie sono davvero incredibili!

Errori, cadute, ingenuità: le brutte figure dei piloti

Quanto accaduto domenica al GP d’Australia MotoGP ha dimostrato come l’errore sia sempre dietro l’angolo, anche se sei al top assoluto del motociclismo, anche se ti chiami Marc Marquez e anche se corri per la HRC (cliccate qui se proprio non conoscete l’episodio a cui accenno, e potete dire la vostra nel sondaggio). Mala storia è piena di cappellate clamorose realizzate in gara, alcune davvero assurde. Vediamole.

 

IL CLASSICO È CONFONDERE IL GIRO FINALE

L’errore più classico è quello di sbagliare il giro di arrivo. Cioè pensare che la gara sia finita, quando invece non è così. È capitato a parecchi piloti nella storia di MotoGP e SBK. Ricordo un Pierfrancesco Chili che si fece l’ultimo giro in lacrime dopo essersi accorto di aver fatto male i conti o Rob McElnea che, nella foga di recuperare un festeggiamento precoce, finì malamente zampe all’aria all’ultima tornata. Oltre a queste ce ne sono altre famosissime e ci metto pure Colin Edward ad Assen 2006 dove fallì nell’impresa di vincere il primo (e unico) GP in carriera nella top class, cadendo a pochi metri dal traguardo alla famigerata esse finale, dopo aver passato Hayden in staccata all’ultimo giro.

 

 

Ma sono tutte storie piuttosto famose, come di fatto tra gli appassionati lo è anche l’impennata di Scassa sul traguardo di Misano, fatta nel 2008 al termine della quarta prova del CIV, dominata da Luca con la MV Agusta. Quindi l’esultanza ci sarebbe anche stata, peccato che per esultare su una ruota, Scassa rallentò drasticamente, facendosi soffiare la vittoria per pochi millesimi dal sopraggiungente Brignola. Poi il Titolo Italiano Scassa lo vinse lo stesso, ma quella penna brucia ancora… Comunque è divertente andare anche a scovare qualcosa di meno conosciuto, in sport di minor interesse.  

 

IL RE DELLE BRUTTE FIGURE È MAUNO HERMUNEN

In questo caso, il re degli sbagli più clamorosi è certamente Mauno Hermunen, fresco Campione del Mondo Supermoto S1 2013, pilota eclettico e spettacolare. Forse fin troppo. Nell’ultimo round del Mondiale 2011 inFrancia a Cahors, che molti ricorderanno per la sportellata tra i due fratelli Chareyre che decise il titolo a favore di Adrien, Mauno dominò gara 3, l’ultima del campionato, con elevata supremazia. Per la felicità si esibì in due impennate da antologia, una di fronte al muretto dei box e l’altra sul traguardo, terminandola a candela, a velocità zero. Un gesto di altissima classe, se non fosse che la gara non era ancora finita… Qua sotto potete vedere gli highlitghts di quella memorabile giornata…

 

 

IL ROBOT STEFAN EVERTS

Ma anche una macchina come Stefan Everts può sbagliare. Ha vinto 10 titoli mondiali e 101 GP ed è il più grande crossista della storia. Gran parte di questi successi si devono a un atteggiamento nei confronti della vita e dello sport di assoluta professionalità e metodologia. Un robot, un martello, uno che raramente ha mostrato emozioni, impostando il suo lavoro sull’infallibilità. Ma, nel 2005, inSud Africa, nel corso dell’ultimo giro della seconda manche (stradominata), si esibì in un saluto al pubblico su uno dei salti finali, perdendo il controllo della moto finendo a terra e regalando la gara a Joshua Coppins in un tragicomico finale. Da quella volta Everts si è lasciato andare ai festeggiamenti solo dopo aver tagliato il traguardo…

 

IL PIÙ RECENTE: UN ERRORE DA UN MILIONE  DOLLARI!

Nello stesso weekend in cui andava in scena il GP di Australia MotoGP, dall’altra parte dell’Oceano si è corsa la terza edizione della Monster Energy Cup, una gara di supercross, a Las Vegas, in cui si scontrano tutti i migliori piloti della disciplina in un evento secco. In palio: un milione di dollari! Ma il montepremi va solo a chi riesce a vincere tutte e tre le finali. E per rendere le cose più interessanti, quest’anno, gli organizzatori hanno inserito una regola nuova: tutti i piloti dovevano obbligatoriamente affrontare un tratto di pista alternativo almeno in un giro di ogni gara. E anche in questo caso, la novità, ha creato scompiglio, trasformando la gara in una corsa a chi la faceva più grossa. Vi racconto: gara 1, se la giocano Ryan Villopoto e Ryan Dungey. Villopoto affronta il tratto alternativo correttamente, mentre Dungey si dimentica di farlo e taglia il traguardo da vincitore, festeggiando come un bambino. Dopo qualche istante arriva Villopoto, gli batte sulla spalla e gli fa notare l’errore. A quel punto Dungey inizia a darsi del pirla da solo, nella disperazione più totale, quasi prendendosi a schiaffi! Squalificato. Un errore da100.000 dollari! Ma mica è finita qui… In gara 2 Villopoto è lanciatissimo verso il secondo successo in piena bagarre con James Stewart. Visto quanto accaduto in gara 1 non c’è dubbio che Ryan farà le cose per bene. E invece no. Anche lui tira dritto all’ultimo giro, saltando l’odiato tratto alternativo. Proprio lui, che solo pochi minuti prima lo aveva fatto notare a Dungey! Ma mica è finita qui… Villopoto non ha aspettato il traguardo per rendersi conto dell’errore, l’ha capito subito. E nella foga di aver fatto uno sbaglio da un milione, si deconcentra e finisce per cadere pesantemente, rovinando tutto e facendosi anche male… Il milione, stavolta, restano in cassa.

Qua sotto, le immagini delle tre gare. Più che una gara di supercross da un milione di dollari, sembra un filmato da ridere di Youtube!

 

 

È SUCCESSO ANCHE A ME

Già, anche io sono stato vittima di una grossa cavolata nella mia modesta carriera di pilota. Era il 2003 e venni invitato a correre la gara di supermotard al Motor Show di Bologna, nonostante fossi un crossista. Oltre alla gara classica, si disputò anche la sfida all’Americana che prevede numerose mini gare di due giri in cui gli ultimi due vengono eliminati di volta in volta. Era pieno di gente e, alla prima partenza, ho sgomitato per mettermi in condizioni di passare qualche turno. Nel primo giro c’è stata una bagarre assurda che ha richiesto il massimo impegno e concentrazione, supera di qui, sportella di là, resisti. Finalmente il traguardo, dai che sono salvo… Ma perché gli altri continuano a tirare… Che fanno? Ma vuoi dire che? Nooo… Ho fatto solo un giro, non due. Figura di cacca. Giuro che ero convintissimo che fosse finita lì, tanto era stata l’attenzione alla gara e non alle segnalazioni. Sono ufficialmente un bischero. Ma poi, visto che accade anche ai grandi campioni, dopo questa posso considerarmi un grande campione anche io?

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