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07 May 2012

Ad aprile vendite di due ruote a motore giù del 38,9%

Calano sia le moto che gli scooter, di ogni segmento e cilindrata, sia nel nuovo che nell’usato. La crisi è globale e prevale l’incertezza. Ancma chiede un accesso più facile al credito al consumo e assicurazioni più… umane

Ad aprile vendite di due ruote a motore giù del 38,9%

Non che prima d’ora la crisi non avesse investito il settore della moto, anzi, ma ora la situazione si è fatta davvero drammatica, dopo un marzo in cui il passivo si era addirittura ridotto. Il calo drastico delle vendite ad aprile, pericolosamente vicino alla soglia psicologica del -40%, investe moto e scooter allo stesso modo, ancor di più i 50 cc, dove quella soglia è superata del 2,8%. Facile dare un po’ di colpa anche al meteo, ma se l’economia girasse in maniera minimamente normale le moto si venderebbero lo stesso. Invece i soldi mancano e ogni motivo è buono per convincersi a rimandare. Cala vistosamente anche il mercato dell’usato, con un -13% di passaggi di proprietà. Pessimo segnale: non è questione di prezzi del nuovo o di modelli non appetibili, qui l’unico fatto è che i portafogli sono vuoti contengono solo il necessario per lo stretto indispensabile. Cosa che la moto certo non è.

Dall’inizio dell’anno l’immatricolato è calato del 23,9% (-21,1 gli scooter. -28,7 le moto, -25,2 i ciclomotori, con un dato globale, 50 cc + targato, di -24,2 rispetto allo stesso periodo del 2011). Non ci sono segmenti in contro tendenza, a parte i maxi scooter (oltre 500 cc), che passano dagli 892 pezzi del 2011 alle 6.115 immatricolazioni di quest’anno. Il motivo è da ricercarsi nell’arrivo di qualche nuovo modello particolarmente ambito (Yamaha TMAX su tutti), ma comunque questa euforia va a cannibalizzare il segmento dei 300/500 cc, che segna un -42,6%. Gli scooter 150/200 cc soffrono meno della media (si fa per dire, siamo sempre a -12,5%) e altrettanto le moto di cilindrata medio bassa (-15,6% le 300-500 cc e -16,7% le 125 cc). Ma in generale i numeri sono drammaticamente bassi e tra le moto non si salva nessuno, nemmeno quei marchi e modelli che finora avevano retto bene il colpo di una crisi apparentemente senza via d’uscita.

I modelli che tirano di più sono sempre gli stessi: BMW R 1200 GS per le moto, Yamaha TMAX negli scooter e l’Aprilia Scarabeo tra i 50 cc, ma con numeri nemmeno lontanamente paragonabili (TMAX escluso) a quelli dei mesi scorsi. E se va male aprile (che conta per circa il 14% del venduto nell’anno) significa che ci aspetta una primavera/estate ancor più da lacrime e sangue. Un altro segnale preoccupante è infatti il passaggio in negativo del dato sulle vendite delle moto da turismo, tradizionalmente positivo seppur con numeri relativamente piccoli. Ora siamo a -6,2%. È una magra consolazione costatare che per le altre categorie la situazione è ben altra: naked a -40,9%, le custom a -34,2 %, le sportive a -32%; le enduro a -20,6% (comunque sono semprre le moto più apprezzate dal pubblico), le supermotard a -21,5% (come numeri assoluti è il segmento più debole). La cilindrata più penalizzata è la 600, con un eclatante -57,2%, ma c’è da dire che ormai è quasi soppiantata dai motori da 650 a 800 cc. Non che lì vada meglio: tra 650 e 750 cc calo del 25,1%, tra 800 e 1000 cc -28,3. E poi le oltre 1.000 cc: -28,9% (comunque le maxi sono le preferite dagli italiani come numeri assoluti).

Nei file allegati potete vedere le classifiche per modello nei vari segmenti commerciali. Certo che se qui non succede qualcosa di grosso a livello internazionale son dolori veri. Per quanto riguarda l’Italia, Ancma, per bocca del suo Presidente, Corrado Capelli, individua una lista di cause: alta pressione fiscale, alto tasso di disoccupazione, difficoltà di accesso al credito al consumo, costi assicurativi alle stelle, il prezzo del carburante e, buon ultimo, il maltempo. Su questo non possiamo farci nulla, ma per il credito al consumo, le assicurazioni e i carburanti Ancma chiede interventi forti che pongano le basi per un rilancio: “Azioni concrete che prospettino la crescita potrebbero modificare la fiducia degli utenti e, non solo far ripartire il mercato, ma consolidare il ruolo fondamentale che le 2 ruote hanno per la mobilità individuale”.

Poi ci sono delle isole fortunate in cui le condizioni particolari favoriscono le vendite. Le grandi città, ad esempio. A Roma tradizionalmente gli scooter vanno benissimo, soprattutto il TMAX, inoltre il numero di abitanti è alto e statisticamente l’interesse per le moto e gli scooter beneficia di un parco di potenziali clienti così vasto. Per certi versi più interessante il caso di Milano, dove tra città e provincia da gennaio ad aprile sono stati immatricolati oltre 6.000 veicoli a due ruote. Facile capire come la maggior facilità di accesso al centro del capoluogo lombardo con mezzi a due ruote abbia indirizzato le scelte.

Insomma, va male dappertutto, ma c’è sempre un piccolo aspetto positivo che si può trovare.

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