di Andrea Cavalleri - 26 May 2022

Nuova Indian Pursuit Dark Horse 2022: come va, pregi e difetti

È la nuova maxi tourer di Indian, destinata ai viaggi a lungo raggio. Condivide la base tecnica della Challenger, a partire dal motore V-Twin da 1.768 cc, ma offre più comfort, grazie a carene più ampie. Tanta la tecnologia di bordo e ben 133 litri di capacità di carico, grazie all'ampio tris di valigie. Ecco le prime impressioni di guida, con i pregi e i difetti della moto

Com'è fatta

Pursuit è la nuova maxi tourer di Indian, realizzata sulla collaudata base tecnica della Challenger, con il suo telaio in alluminio e un motore V-Twin da 1.768 cc. Della gamma Indian, la Pursuit è quella destinata al turismo a lungo raggio grazie alle borse e al baule posteriore che, complessivamente, offrono 133 litri per i bagagli. Ma non solo: il muso ha una carenatura più grande a favore di una maggiore protezione dall'aria, mentre a proteggere le gambe dall'aria ci pensano delle apposite sovrastrutture in prossimità dei lati del radiatore. Il comfort della Pursuit, poi, è garantito dal cupolino regolabile elettricamente, mentre per la massima visibilità sono presenti dei faretti fendinebbia a LED.

Il motore, come accennato prima, resta lo stesso bicilindrico a V della Challenger con doppio albero in testa e 4 valvole per cilindro, capace di erogare 122 CV e 178 Nm dichiarati. Abbinato al V-Twin c'è una nuova frizione, un nuovo sistema dei tendicatena e nuovi regolatori del gioco delle valvole idrauliche. Ciclisticamente parlando, l'impianto frenante è firmato Brembo mentre a contatto con il terreno ci sono gli pneumatici Metzeler Cruisetec. In fatto di sicurezza, gestisce tutto la centralina Bosch con piattaforma inerziale IMU che implementa le funzioni cornering del traction control e ABS.

Per tutti i dettagli tecnici di questo nuovo modello vi rimandiamo al nostro articolo di presentazione, ora è il momento di salire in sella. Nelle pagine successive trovate le prime impressioni di guida, con i pregi e i difetti della moto, e il prezzo.

Come va

Si sale in sella con un filo di apprensione, con in testa quel numerino letto sulla scheda tecnica: “400 kg a secco” che diventano ovviamente di più in ordine di marcia. La Pursuit però toglie subito i cattivi pensieri: la sella, oltre ad essere molto comoda, è bassa e permette di toccare benissimo anche a chi non è esattamente un corazziere, inoltre ci si sente subito a casa, una casa molto confortevole. Abbiamo apprezzato in particolare il supporto lombare e la possibilità di arretrare e avanzare con grande facilità. Nonostante la frizione sia un pelo dura da azionare, è molto progressiva e aiuta nelle manovre da fermo e nel traffico cittadino. Ecco, gli stop and go e le inversioni devono essere effettuate con concentrazione per non sbilanciarsi, ma poi la Indian stupisce una volta superati i 10 km/h: diventa molto amichevole e maneggevole, ed estremamente neutra nelle reazioni.

Il cambio è un po’ ruvido e rumoroso, ma il propulsore “Power Plus” è talmente ricco di coppia e progressivo da limitare molto l’uso del cambio. Il bicilindrico a V di 60° della Pursuit è piacevole fin dalla prima accelerata per il suono educato ma grintoso, accetta la piena apertura poco dopo i 1.000 giri/min ma è dai 1.500 che sprigiona una meravigliosa spinta, burrosa in tutti i rapporti. Le tre mappe di gestione del motore, Rain, Standard e Sport sono completamente diverse tra loro: la Rain è molto dolce ma progressiva e non inficia il piacere di guida anche su asfalto bagnato, la Sport scatena tutti i 122 CV del propulsore PowerPlus ma mette un po’ di apprensione nella gestione del gas e rende la moto più nervosa, la Standard è invece un compromesso perfetto. Anche qui come per le moto concorrenti di Milwaukee ci sono le “good vibrations”, ma sono davvero limitate e avvertibili solo dal fondoschiena a regimi medio-alti.

Chi non ha mai sognato, una volta nella vita, di volare negli States e farsi un “Coast to Coast” tra paesaggi meravigliosi e rettilinei infiniti? La Pursuit pare essere stata pensata per affrontare questi percorsi con il massimo del comfort, ma stupisce, e molto, anche nei tratti tormentati dei nostri rilievi alpini: pare incredibile ma ci siamo divertiti molto a farle ballare il tango tra curve, controcurve e tornanti! Il peso c’è ma la ciclistica è sana, le reazioni sempre neutre e se si ha l’accortezza di guidare puliti e dolci, la Indian ripaga con una buona precisione e stabilità, la luce a terra è discreta, e solo quando gli “SKRRRECHH” si fanno più tormentati, l’alleggerimento dell’avantreno accompagnato da un lieve allargamento della traiettoria impostata consigliano di abbassare il ritmo. Capitolo freni: l’impianto Brembo è di ottima qualità, il feeling alla leva non è eccezionale specie nella prima fase di decelerazione, ma se si “strizza” si ottengono risultati migliori, specialmente se si integra la frenata con l’unità posteriore che restituisce un’ottima modulabilità e buona potenza.

Prezzo

La nuova Indian Pursuit è disponibile nella versione Limited ad un prezzo di 34.740 euro c.i.m., o nella più esclusiva versione Dark Horse, in colorazione Black Smoke e Silver Quartz Smoke, a 35.240 euro c.i.m.

Vi ricordiamo che i prezzi presenti in questo articolo sono da considerarsi con la formula “chiavi in mano”, comprensivi di “messa in strada”, che Motociclismo quantifica in 250 euro.

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