di Giuseppe Cucco - 27 January 2017

R 1200 GS 2017: ottima conferma, gli optional fanno la differenza!

Prova della BMW R 1200 GS 2017: pregi e difetti della nuova maxi enduro bavarese in versione Exclusive e Rallye. Nonostante l’Euro 4, il motore non perde potenza e nemmeno il suo carattere. Il comfort si conferma al top. Il kit “sospensioni sportive” migliora la guida in off road e il sistema elettronico Dynamic ESA "Next Generation" assicura un settaggio delle sospensioni sempre perfetto (automatico, per il mono)

È L’ORA DEL TEST

In occasione di Eicma 2016  BMW ha mostrato al pubblico la nuova versione della R 1200 GS (qui le foto). Rispetto al modello precedente, la nuova versione della maxieduro più venduta nel nostro Paese gode di alcune modifiche tecniche ed estetiche: il motore risponde ora alle norme antinquinamento Euro 4 e il look è stato leggermente rivisto, soprattutto nella parte anteriore. Per un maggior comfort del pilota, nuovi optional fanno il loro ingresso nella gamma di accessori, come ad esempio il Dynamic ESA “Next Generation”, che adatta automaticamente l'ammortizzazione e l'assetto della moto, e il pacchetto "Modalità di guida Pro", con mappe motore aggiuntive e l’Hill Start Control.
Infine, per aumentare ulteriormente la versatilità di utilizzo, BMW ha previsto tre versioni per la nuova GS: oltre alla “base”, ci sono la “Rallye” e la “Exclusive”; ma per conoscere tutti i dettagli della nuova BMW R 1200 GS vi rimandiamo al nostro articolo di presentazione, dove vi diciamo proprio tutto della nuova maxi enduro bavarese.
 
Ma ora, prima del suo arrivo sul mercato previsto per marzo (a 16.840 euro c.i.m. la “base”, per la Exclusive ci vogliono 350 euro in più, 650 in più per la Rallye) siamo volati in Spagna per scoprire come va la nuova R 1200 GS; abbiamo avuto modo di provare la versione Exclusive su strada e la Rallye, su asfalto e in off road: ecco le prime impressioni di guida e le foto del test

sempre AL TOP SU STRADA

Una breve introduzione sul look della moto: grazie alle modifiche apportate, soprattutto nella parte anteriore, la nuova GS appare più muscolosa e robusta rispetto al modello precedente. Bellissimi, e ben rifiniti, i nuovi coperchi del radiatore in acciaio inossidabile (su Rallye ed Exclusive). La colorazione nera del telaietto posteriore snellisce invece il retrotreno.
Passiamo alla prova su strada: su asfalto abbiamo avuto modo di testare la versione Exclusive (che si differenzia dalla “base” solo nell’estetica): nonostante il bicilindrico Boxer da 1.170 cc sia ora omologato Euro 4, la sua potenza resta invariata (125 CV a 7.750 giri/min e 125 Nm a 6.500 giri/minuto) e così anche il suo carattere. Ritroviamo quindi un ottimo motore, sempre pronto e reattivo, che spinge fluido e senza intoppi già dai bassi regimi e sino oltre gli 8.000 giri. Ci si può infilare in una curva lenta in terza marcia ed essere sicuri che il motore sia pronto a portarci fuori senza problemi e senza strappi. 
Ottimo il lavoro del Dynamic ESA "Next Generation" (optional), che regola automaticamente il precarico del mono in base al carico rilevato sulla sella e le sospensioni in base allo stile di guida e al fondo stradale garantendo così il settaggio ideale in ogni momento; il suo lavoro lo svolge alla perfezione! 
Invariata la posizione in sella e il comfort di marcia, al top. Anzi, i fianchetti del serbatoio hanno ora una nuova forma, che offre più spazio per le ginocchia del pilota (soprattutto per i piloti di statura elevata) e quindi un comfort ancora maggiore.
 

MIGLIORA NELL’OFF ROAD

Veniamo alla novità più interessante, ovvero la versione Rallye che, come suggerisce il nome, ha un indole maggiormente off road, con una livrea dedicata, sella piatta, cupolino basso, protezioni per il radiatore, pedane dentate e cerchi a raggi. In più, il modello in prova è equipaggiato con pneumatici tassellati, e i kit opzionali "Modalità di guida Pro" e “Sospensioni Sport”  (+20 mm di escursione e molla più flessibile, qui tutti i dettagli), che ci sentiamo di consigliare a tutti coloro abbiano intenzione di utilizzare la moto in off road. Perché? In fuoristrada la differenza si sente: le sospensioni copiano meglio le asperità del percorso, aumenta la stabilità della moto e, grazie all’altezza da terra aumentata, si riduce il rischio di toccare con la pancia del motore. Inoltre, le sospensioni sportive aiutano ad assorbire meglio anche le buche più secche, che solitamente il Telelever anteriore fatica a digerire.
Tutto questo però ha un prezzo… da pagare in termini di comfort su strada: il parabrezza basso protegge poco e le sospensioni alte riducono leggermente la maneggevolezza della moto. A voi la scelta.
 
Il test completo, con maggiori informazioni e i dettagli, lo troverete su Motociclismo di marzo. 

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