COME È NATA Si chiama Bobbina ed è una special su base Vespa Piaggio davvero ben riuscita. È liscia, morbida nelle forme, con tocchi di rosso fuoco su una livrea verde oliva. Il suo cuore è un motore vecchio di quarantasette anni, vitaminizzato dal kit Polini di 177 cc. L’ha realizzata Paolo Garbin, verniciatore di professione e tuner per passione, insieme con il collega Giulio Franco, detto Johnny. È larga, bassa ed essenziale. Così come lo erano i bobber nati in America nel dopoguerra. Gli elementi distintivi ci sono tutti: motore elaborato, verniciatura sobria con dettagli in contrasto, ruota anteriore scoperta, poche cromature e nessun accessorio inutile. E, come le Harley-Davidson e le Indian militari reduci dalla Seconda Guerra mondiale e poi modificate, anche questa special è stata salvata dallo sfasciacarrozze. In origine era una Vespa VNB4 125 cc del 1962, trovata in pessime condizioni e destinata ad essere smembrata per ricavarne pezzi di ricambio. Il lavoro di ripristino e modifica è stato lungo e spesso complicato: sei mesi, nei ritagli di tempo, e diversi tentativi. Nessun progetto rigido: l’idea embrionale è nata con pochi schizzi su un foglio di carta, ma i dettagli sono stati definiti durante la lavorazione, man mano che la Bobbina prendeva forma. I componenti acquistati nuovi sono pochi e le spese vive si aggirano intorno ai 2.000 euro. Fatta eccezione, s’intende, per le tantissime ore di lavorazione che - lasciatecelo dire - non hanno prezzo. Nelle foto potete apprezzare il risultato estetico, ma quello che ci ha stupito di più sono le buone doti dinamiche di questa special, sempre tenendo conto che siamo in sella ad uno scooter di quasi mezzo secolo.