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Ragionieri o funamboli: chi ha più chance di diventare campione?

Ci sono piloti che non entusiasmano, che mettono via punto dopo punto, non guidano in maniera spettacolare e vincono poco. Però alla fine sono campioni. Preferireste che dessero spettacolo per poi magari perdere il titolo? Partecipate al sondaggio

Ragionieri o funamboli: chi ha più chance di diventare campione?

Sylvain Guintoli non vince da 17 manche: nella storia della Superbike nessun leader di Mondiale ha mai fatto peggio di così. Sia chiaro, il pilota ha sempre ragione finché guida saldamente il Mondiale, ma a me Guintoli sulla Aprilia RSV4 ricorda tanto il James Toseland che sedeva sulla Ducati 999 nel 2004. Un pilota che non mi appassiona fino in fondo (ma guardate qui cosa sta per tentare...). La prima cosa che li accomuna è che guidano la moto migliore del campionato ma non hanno il colpo d’ala del campionissimo né in gara né in prova. Sono educatissimi fuori e dentro la pista, e la cosa mi piace solo nel primo caso. Poi hanno un compagno di squadra che sbaglia troppo ma spesso è più veloce sia sul giro secco sia in gara, dove vince più del doppio di loro. Insomma, all’ombra di Guintoli e Toseland, Eugene Laverty è un po’ come Regis Laconi. C’è poi un outsider oggi (Sykes) che come nove anni fa (Haga) è un po’ cavallo pazzo. Eppure ieri, a Silverstone, TomTom ha perso un po’ la strada restituendoci la controfigura di se stesso, ovvero un “ragioniere” del manubrio: troppo poco per uno come lui rastrellare 14 punti in due manche, e lo scrivo nonostante l’affetto e la stima che provo per Sykes.

 

Forse l’inglese ha modificato il suo approccio alle gare per puntare finalmente al titolo? Forse Guintoli ha già fatto scuola? Difficile dirlo. Non dimentichiamo però che nel 2004 tra Haga e Laconi (13 vittorie) zitto zitto l’ha spuntata James Toseland (“solo” 3 vittorie).

 

E voi cosa ne pensate? Cliccate qui e partecipate al sondaggio.

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