Il cielo splende a Phillip Island, e le temperature sono le più alte registrate nel corso di questi giorni. Questa è la gara numero 720 nella storia del Mondiale Superbike, il primo appuntamento risale a Donington 1988. Oltre 1000 piloti vi hanno preso parte, solamente 72 hanno vinto una gara, appena 17 sono diventati campioni del mondo.
Scatta alla grande Melandri che si porta in testa, seguito da Davies e dalle Kawasaki di Rea e di Sykes, partono alla grande anche le Yamaha ufficiali di Lowes e VD Mark. Al 3° giro Rea stacca un crono spaziale di 1’31”197. Il gruppo di testa è composto dai primi 6, con Lowes a chiudere con 8 decimi di ritardo, dal giro successivo inizia una lunga bagarre che coinvolge le prime posizioni.
Durante la sesta tornata, un ottimo Marco Melandri si porta in testa con la Ducati, mentre sfortunatamente nello stesso giro Lorenzo Savadori cade alla curva 6 con l'Aprilia RSV4; due giri dopo si ritira Josh Brookes. C’è in ballo anche un’interessante battaglia per l’ottavo posto, che vede impegnati, Van Der Mark, Laverty, Torres e Hayden.
La bagarre delle posizioni di testa continua a farsi sempre più intensa, ma nel corso del 10° giro il gruppo di testa si capovolge: Sykes si porta in testa, al suo seguito ci sono Lowes, Melandri, Rea e Davies. Camier risale dalla nona alla sesta piazza. Nel giro successivo,
Alex Lowes si porta in testa per la prima volta da quando corre con la Yamaha ufficiale; leadership che però dura solo due giri, con Jonathan Rea che si riporta davanti a tutti. Nel corso del 15° giro, Marco Melandri è costretto ad evitare Alex Lowes che, alla curva 2, chiude leggermente in anticipo la porta alla Ducati numero 33: inevitabile il dritto e la conseguente caduta per il pilota italiano. Nel post gara, Melandri si lamenterà platealmente di tale manovra da parte del pilota britannico, aggiungendo che "
non è la prima volta che accade una cosa del genere", ed inoltre non andrà a parlare con Lowes in quanto "
sarebbe del tutto inutile".
Nella parte finale della gara, Leon Camier si porta in Top 5, mentre Lowes cerca di occupare una posizione da podio.
Il primo pilota a passare sotto la bandiera a scacchi però è Jonathan Rea, che proprio come nel 2016 e nel 2015 vince la gara d’apertura del Campionato Superbike. Ricordiamo che le statistiche dicono che c’è una possibilità su due che il vincitore di Gara 1 si laureerà poi Campione del Mondo. Proprio come l’anno scorso, Chaz Davies termina 2° con appena 42 millesimi di distacco, mentre a chiudere il podio c’è la Kawasaki di Tom Sykes. L’ “inaspettato” Alex Lowes finisce 4° con Yamaha, precedendo la MV Agusta di Leon Camier: in Top 5 ci sono 4 case costruttrici differenti. Solido 6° posto di Xavi Forès, che è il migliore dei piloti privati. A seguire ci sono Jordi Torres (7°), Eugene Laverty (8°), Michael Van Der Mark (9°) ed un ottimo Randy Krummenacher a completare la Top 10. Lo svizzero, con la Kawasaki del Team Puccetti, è il miglior
rookie di Gara 1, alle sue spalle c’è un Nicky Hayden leggermente in difficoltà con la nuova Honda CBR1000RR. Più in basso in classifica troviamo Alex De Angelis 14°, Riccardo Russo 16° ed Ayrton
Badovini 17°.
Con le nuove regole della Superbike, in Gara 2 la prima fila sarà composta da Lowes, Camier e Forès, seguiti da Torres, Laverty e VD Mark. Jonathan Rea partirà 9°, e sarà preceduto da Chaz Davies (8°) e Tom Sykes (7°). Appuntamento dunque a domani:
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