ER o Elettro-reologica: il contenuto tecnologico per gli ammortizzatori del futuro
ER la è sigla generalmente impiegata per la tecnologia elettro-reologica, parente prossima della più nota magneto-reologica (MR), già applicata agli ammortizzatori. La tedesca Fludicon sta proseguendo nel suo sviluppo di un’unità ER dedicata al settore motociclistico, che sarà in commercio con il nome di e-shock. Solo con l’impiego di fluidi ER o MR è possibile ottenere forze molto alte anche per basse velocità dell’ammortizzatore: queste forze possono essere di grande aiuto in molti casi.
Er o elettro-reologica: il contenuto tecnologico per gli ammortizzatori del futuro
ER la è sigla generalmente impiegata per la tecnologia elettro-reologica,
parente prossima della più nota magneto-reologica (MR), già applicata agli
ammortizzatori. La tedesca Fludicon sta proseguendo nel suo sviluppo di
un’unità – di cui vedete le prime immagini nella gallery –
dedicata
al settore motociclistico, che sarà in commercio con il nome di e-shock.
I fluidi ER, generalmente delle sospensioni di particelle sensibili al
campo elettrico in olii poco viscosi, reagiscono a un campo elettrico variando
di molto (anche oltre 100 volte) la loro densità: si va da quella del solo
olio molto fluido a quella di un chewing-gum, il tutto in una frazione
di secondo. Questo consente di ottenere sospensioni con smorzamento variabile
anche senza complicare la meccanica interna dell’ammortizzatore, anzi
semplificandola drasticamente con l’eliminazione della maggior parte delle
valvole.
In linea di principio, Fludicon si sta per ora limitando a buttare via
tutto l’interno dell’unità ammortizzante e inserire la valvola ER
nel
piggy-back. In questo modo l’ingombro dell’ammortizzatore rimane lo
stesso
e il peso cresce molto limitatamente (si tolgono parti in acciaio e si
aggiungono parti in alluminio), soprattutto a causa dell’unità che
fornisce
energia (meno di 10 Watt) alla sospensione.
Solo con l’impiego di fluidi ER o MR è possibile ottenere forze molto
alte anche per basse velocità dell’ammortizzatore: queste forze possono
essere di grande aiuto in molti casi, ad esempio per contrastare il beccheggio
in accelerazione o frenata e l’high-side incipiente; il tutto mantenendo
un comportamento stradale confortevolissimo.
La difficoltà maggiore sta nella scrittura degli algoritmi di controllo
del sistema, ma si stanno facendo grandi passi anche in questa direzione
e con ogni probabilità potremo provare la prima unità ammortizzante ER
entro il 2010.
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