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Dall’Igna: “Avremmo scelto la Open anche con la regola della Factory2”

Ecco la GP14 di Dovizioso e Crutchlow. Gigi Dall’Igna ce ne svela i segreti e ci parla di MotoGP a 360°: “Dorna sta trovando un compromesso intelligente”; “Tutta la MotoGP deve costare meno, mica la Open”; “Rifaremo da zero la moto solo dopo aver spremuto tutto l’attuale potenziale”; “Per ora l'obbiettivo è lo sviluppo non i risultati in gara, e lo sviluppo si fa a piccoli passi”

Dall’igna: “avremmo scelto la open anche con la regola della factory2”

Dopo gli (inaspettati) exploit nei test malesi e australiani, all’Audi Forum di Monaco si respira grande ottimismo e voglia di riscatto. Qui prende il via ufficialmente la stagione del Motomondiale di Ducati, che presenta il suo team MotoGP 2014. Oltre ai due piloti ufficiali Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow, sono presenti l’amministratore delegato Claudio Domenicali, il direttore Generale Ducati Corse Gigi dall’Igna e il Direttore Sportivo Ducati Corse Paolo Ciabatti (nel 2013 Direttore progetto MotoGP). Al di là dell’arrivo di Cal dopo una lunga militanza in Yamaha, tra i principali innesti del gruppo di lavoro in MotoGP si registra quello di Davide Tardozzi, che sarà il Team Supervisor in collaborazione con Fabiano Sterlacchini, Coordinatore Tecnico di Pista. Confermati i Capo tecnici Christian Pupulin e Daniele Romagnoli, gli ingegneri di pista Alberto Giribuola e Massimo Bartolini, gli ingegneri elettronici Gabriele Conti e José Manuel Cazeaux, e i Capo meccanici Michele Perugini e Davide Manfredi.

I piloti si sono detti entusiasti del lavoro sulla moto e molto fiduciosi per il futuro visti gli enormi passi avanti rispetto al 2013 fatti in così pochi giorni di test. Sanno che il podio e soprattutto la vittoria sono ancora un traguardo difficile (Crutchlow però è parso più ottimista di Dovi), ma a tratti sembrava che si lanciassero sguardi di… amorevole intesa col nuovo super tecnico Dall’Igna, che ha già fatto sentire eccome la sua mano. Così, in attesa di dare la parola ai piloti e ai 240 CV della GP14 (qui la gallery) il 23 marzo in Qatar, abbiamo approfittato della presenza di Dall’Igna, che ci ha spiegato come mai Ducati ha deciso di correre nella nuova Classe Open, del perché anche la Factory 2 potrebbe non essere un male, delle aspettative e degli scenari futuri.

 

Secondo lei, visti i risultati degli ultimi test, è stata Honda a spingere per la Factory2?

Può essere, però queste sono solo supposizioni, non ho nessuna prova per dimostrarlo

 

Dicono che la centralina unica vi favorisca

La Dorna ha richiesto alla fine della stagione scorsa a tutte le Case, compresa ovviamente Yamaha e Honda,  dei consigli per sviluppare il software. Noi abbiamo colto la palla al balzo perché si trattava della opportunità di portare la nostra esperienza. Il software unico e la centralina unica esistono anche in Moto3, non vedo perché stupirsi. Le cose sono in continuo e veloce cambiamento, ma in questo momento non c’è nessuna regola che ci impedisce di utilizzare un nostro software. Fino ad adesso una Casa può richiedere le modifiche che vuole all’organizzatore, dopodiché esse vengono inserite in una lista. Se l’organizzatore reputa che le novità introdotte possono essere utili per tutti le fa, altrimenti le introduce solo se chi ne trae beneficio paga.

 

Le sembra normale?

La Dorna secondo me vuole fare in maniera che il software unico sia sviluppato il più possibile in modo che, una volta raggiunto un elevato standard, sia possibile congelarlo: in quel caso avrebbe poco senso andarlo a sviluppare ulteriormente, però è chiaro che finché il software dell’organizzatore sarà meno sviluppato di quello delle Case, allora è un problema.

 

Lei pensa che la Open così costerà di meno?

Tutti dicono che la Open in questo momento costa troppo, ma chi lo dice sbaglia la prospettiva da cui guardare il problema. Deve essere tutta la MotoGP, mica la Open, a costare meno! E secondo me la strada intrapresa da Dorna è quella giusta.

 

Se la regola della Factory2 fosse esistita fin da subito, avreste scelto ugualmente la Open?

Sì, perché ci dà la possibilità di sviluppare la moto. Dodici motori (classe Open, ndr) sono meglio di 9 (Factory2, ndr) per lavorare allo sviluppo, questo è ovvio, ma è sempre meglio che avere una grande restrizione come i cinque delle Factory  Diciamo che 9 rimane un numero ragionevole nell’ottica di sviluppare la moto. E poi diciamola tutta: queste eventuali limitazioni entrano in vigore una volta raggiunta la competitività, e una volta raggiunti i nostri principali competitor diciamo che lo sviluppo della moto non è più così prioritario. Trovo in buona sostanza che si stia arrivando a un compromesso intelligente.

 

Lei non crede che beneficiare del regolamento Open posso sminuire i vostri eventuali successi nel 2014?

I passi avanti che abbiamo fatto sono stati fatti indipendentemente dai vantaggi che la Open potrebbe dare. Per esempio non abbiamo mai provato la gomma morbida. La Open non ci interessa di per sé, ci interessa solo perché ci consente di sviluppare molto di più la moto. È quello di cui abbiamo bisogno in questo momento.

 

C’è chi dice che la moto è cambiata poco, in previsione di riprogettarla daccapo

Non è vero, siamo già intervenuti con decisione su motore, telaio e sospensioni, ma lo abbiamo fatto step by step. Io sono contrario allo stravolgimento del veicolo, sono per la politica dei piccoli passi. Individuare i problemi e risolverli uno alla volta, ecco la mia filosofia. Fermo restando l’importanza del dialogo tra i tecnici a casa e quelli in pista: su questo fronte Ducati era molto indietro.

 

Non ci ha detto però se ha intenzione a breve di riprogettare da zero la moto (come ci aveva anticipato in quest’altra intervista, ndr)

Sì, questo è ovvio. Ma prima dobbiamo capire il limite di quello che abbiamo.

 

LA GP14 IN AZIONE

 

PARLANO GLI ALTRI UOMINI IN ROSSO

 

Andrea Dovizioso

Sono molto contento di come sono andati i test pre-stagione perché siamo riusciti a migliorare più del previsto, e questo mi dà molto fiducia. Grazie al lavoro di Gigi, e facendo qualche cambiamento del bilanciamento, ora la moto è più gestibile, funziona meglio e siamo riusciti con queste modifiche ad ottenere i tempi che abbiamo fatto negli ultimi test. Losail è una pista molto difficile ma credo che saremo abbastanza competitivi, anche se abbiamo ancora qualche dubbio sul nostro passo in gara effettivo. In ogni caso abbiamo decisamente ridotto il gap rispetto allo scorso anno ed oggi siamo molto più competitivi. Sicuramente dobbiamo ancora migliorare per arrivare alle posizioni che vogliamo raggiungere, però credo che nella prima gara riusciremo a partire più vicini ai primi.

 

Cal Crutchlow

Non vedo l’ora di iniziare la stagione in Qatar, e credo che sarà una buona gara per noi. Ho lavorato molto bene con la mia nuova squadra, e soprattutto in Australia sono rimasto molto soddisfatto. Dobbiamo ancora provare diverse soluzioni sulla mia moto, ma credo che siamo già ad un buon punto. Forse saremo un po’ svantaggiati a Losail perché non abbiamo provato su questa pista, ma sicuramente darò il 100% in gara.

 

Claudio Domenicali (amministratore delegato Ducati Motor Holding)

Come ho già avuto modo di dichiarare recentemente, anche in MotoGP vogliamo riproporre e ritrovare quei valori che ci hanno portato ad ottenere importanti risultati nel passato. Siamo pronti per la nuova stagione MotoGP, fermamente convinti che l’entusiasmo, la passione e le competenze tecniche e sportive del nostro Team, insieme al supporto dei nostri sponsor e partner ed al tifo dei “ducatisti”, ci permetteranno di affrontare questo impegno con grande determinazione. Cal e Andrea sono piloti di grande talento, e l’Ing. Dall’Igna saprà sicuramente gestire al meglio tutte le risorse a disposizione. Le nuove scelte tecniche e sportive che l’azienda ha deciso di seguire ci consentiranno di tornare a competere con quello spirito che ha sempre caratterizzato le donne e gli uomini che lavorano in Ducati, capaci di produrre moto da sogno, all’avanguardia per quanto riguarda tecnologia e design.

 

Paolo Ciabatti (Direttore Sportivo Ducati Corse)

Dopo tre stagioni difficili ed avare di risultati, i cambiamenti organizzativi che abbiamo apportato alla nostra struttura per questa stagione stanno dando i primi frutti. Tutto il Ducati Team è molto motivato ed unito, e i risultati confortanti che abbiamo ottenuto negli ultimi test ci fanno ben sperare per il campionato che sta per iniziare. Sappiamo che ci aspetta ancora molto lavoro per riuscire a ridurre ulteriormente il gap che ci separa dai primi, ma siamo convinti di aver fatto le scelte giuste e quindi siamo molto fiduciosi.

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