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19 July 2012

Circuiti in difficoltà: crisi o decisioni sbagliate?

Monza, Portimão e il Nürburgring: tracciati bellissimi e amatissimi, ma preda di gravi problemi. Che succede? Perché delle vere e proprie icone del motociclismo traballano?

Circuiti in difficoltà: crisi o decisioni sbagliate?

L’intricata situazione della pista di Monza sta accompagnando gli appassionati quasi quotidianamente nelle ultime settimane (ne abbiamo parlato qui), con i problemi alla parabolica, i lavori di ripristino dell’asfalto che slittano perché la sovrintendenza alle belle arti ha da ridire, le beghe politiche interne alla società che gestisce la pista… A proposito, proprio oggi si riunisce il consiglio di amministrazione e qualcosa in più sil destino della pista brianzola si saprà.

PORTIMÃO 
Ma quella di Monza non è l’unica situazione difficile che coinvolge un circuito. C’è Portimão, ad esempio. La pista portoghese è stata inaugurata nel 1972 e dal 2006 è tornata in auge più che mai raccogliendo solo consensi (l’abbiamo usata anche noi, ad esempio nella Comparativa 1000 del 2009: la trovate qui). Ma ora Portimão rischia di sparire dalla lista degli appuntamenti mondiali, in particolare la SBK. La gara dovrebbe svolgersi a settembre, ma è tutto in forse, dato che la società che gestisce la pista è incorsa in varie inadempienze contrattuali che hanno costretto a far annullare le gare automobilistiche GP2 e GP3. Non ci sono comunicati ufficiali, ma si sta cercando un tracciato che ospiti la penultima prova del Mondiale SBK al posto di quello portoghese. Si parla di Jerez.

NÜRBURGRING
La società proprietaria del Nürburgring è praticamente fallita
(mancano solo dettagli formali, entro fine mese si… conclude). Il motivo della bancarotta è il mancato arrivo di aiuti da parte della Commissione Europea (circa 13 milioni di euro), ma le cause vere sono da ricercare nell’ostinata volontà da parte della Nürburgring GmbH di puntare tutto su un faraonico parco dei divertimenti mai entrato in piena attività a causa della presenza di un complesso di montagne russe mai inaugurate perché troppo pericolose… Il miope piano di rilancio è stato approvato e finanziato abbondantemente dallo stato (circa 500 milioni di euro) e per questo l’Unione europea ha chiuso i cordoni della borsa. La morale è che ora la Nürburgring GmbH è esposta per 287 milioni e non si trova la copertura. Nonostante tutto, per il 2013 la gestione dell’attività quotidiana in pista sul Nordschleife e sul nuovo tracciato non dovrebbe fermarsi, come comunica la società che se ne occupa (Nürburgring Automotive GmbH).

RIFLESSIONI AMARE
C’è la crisi, ok; gli sport dei motori costano, ok; le normative e gli organizzatori di gare sono sempre più esigenti, ok. Ma ci sono altre colpe da imputare alla maniera allegra con cui vengono gestiti gli impianti; alla voglia di strafare e ad una certa incapacità di capire la vera “mission” di un autodromo. Hai in mano il tracciato più mitico del mondo e lo vuoi trasformare in un parco dei divertimenti? Forse non avrai successo. Gestisci il Tempio della Velocità e non curi al 100 % la manutenzione dell’asfalto sperando che nessuno se ne accorga? Non te la puoi cavare per sempre. Intanto scricchiolano alcune travi portanti della storia del motorismo sportivo e gli appassionati non capiscono come possa succedere. Bisogna tornare coi piedi per terra: le piste servono per farci girare le moto e le auto, devono essere aperte anche agli amatori, devono avere costi ragionevoli (alla gente non importa avere servizi a 5 stelle che giustifichino il costo), devono essere gestite con passione e lungimiranza. Per il resto… finirà prima o poi questa crisi.

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