di Marco Marini - 20 April 2021

Harley-Davidson Pan America 1250: il test in off road

Dopo averla messa alla prova su strada abbiamo portato la nuova Harley-Davidson Pan America 1250 fuori dall’asfalto. Ecco le prime impressioni di guida in off road

Il test in off road

Ieri vi abbiamo detto come si comporta la nuova Harley-Davidson Pan America 1250 su strada. Ma questa moto nasce per mettere le sue ruote anche fuori dall’asfalto, così l’abbiamo messa alla prova anche in off road. Qui sotto trovate le prime impressioni di guida, con i pregi e i difetti della moto. Nella pagina successiva il prezzo; qui tutte le informazioni tecniche in merito e qui il “come va” su strada.

L’ottimo bilanciamento della ciclistica su strada si ritrova anche fuoristrada. E non è proprio così scontato. La posizione di guida in piedi è buona, a patto di ruotare in avanti (e di conseguenza anche in alto) il manubrio. Le pedane sono piuttosto strette, ma se usate stivali adatti anche all’offroad, con una suola più rigida di quelli da turismo, non ci sono problemi. La gomma che ricopre le pedane si toglie semplicemente sfilandola, per lasciare a vista i denti in acciaio e migliorare il grip con lo stivale. Impostando il riding mode Off Road Plus in automatico ci troviamo in una condizione ideale per la guida fuoristrada, con il traction parecchio libero (lo stesso livello della mappa Sport), poco freno motore, le sospensioni con idraulica aperta per copiare tutto, niente ABS sul freno posteriore e niente frenata combinata. Lo step in più è quello di escludere il controllo di trazione (solo da fermi, con il tasto dedicato sulla destra) e, se abbiamo un passo svelto, impostare le sospensioni sul secondo livello predefinito per la guida fuoristrada. Tutto qui, questione di pochi secondi e si è pronti per l’offroad, con una moto che non sembra neppure parente di quella reattiva ed esplosiva che abbiamo guidato fino a 1 metro fa su asfalto. Questo con la Special, perché la base non ha le sospensioni semi attive e quindi, per modificarne l’assetto occorre intervenire sui registri esterni di precarico e idraulica, come su qualsiasi moto.

Veloci sterrati, un breve percorso in cava con fondo misto tra il sabbioso e le rocce smosse e del sottobosco, reso un po’ viscido da foglie e qualche pioggia dei giorni scorsi. Tutte situazioni dove la Pan America ha convinto, principalmente per una caratteristica: sa trasmettere fiducia e, quando parte, lo fa in modo progressivo e gestibile. La risposta al gas è dolce, non c’è la botta di coppia alla prima apertura e le sospensioni, seppur libere, non sparano dopo un dosso o una buca. Anche qui, come su strada, ci si accorge che la ciclistica è incentrata alla stabilità e si ha un po’ la sensazione di una moto con tanta avancorsa, di una ruota un po’ lontana e non proprio lì sotto il manubrio. Questo si trasmette in una ciclistica che corre veloce e sicura sul veloce, che scava la sua traiettoria, che segue la linea di dove il nostro sguardo punta, anche quando sotto le ruote ci sono sassi smossi, ma nello stretto, per farla voltare occorre un po’ più di malizia, giocando con il freno posteriore, gas e frizione. Le Michelin Scorcher Adventure di primo equipaggiamento fanno onestamente il loro lavoro anche nel fuoristrada medio facile e sul duro, con reazioni sempre prevedibili. Ovviamente nel fango i tasselli così ampi si riempiono subito e per avere trazione e direzionalità occorrono coperture più scolpite, ma questo è un discorso generale che vale per tutte le moto, maxienduro e non. La frenata è valida, resta una buonissima modulabilità all’anteriore e, disabilitata la funzione della frenata combinata, si riacquista una buona gestibilità anche al posteriore. L’ABS, solo sul davanti nelle mappe Off Road e Off Road Plus, ha una logica di intervento più permissiva proprio per lavorare a dovere sui fondi accidentati e, sia nel sottobosto, sia sul ghiaino abbiamo verificato che lavora bene, consentendo spazi di arresto contenuti senza mai il rischio di bloccaggi indesiderati o anomali allungamenti degli spazi di arresto.

Il serbatoio è stretto tra le gambe, lo si stringe bene e non c’è nulla che interferisca con la guida e gli spostamenti del corpo. Solo nelle discese più ripide, quando si arretra tanto con il busto stendendo le braccia, si arriva a toccare la sella del passeggero che è piuttosto rialzata rispetto a quella del pilota. Sempre parlando di posizione e controllo della moto, il posizionamento delle pedane è azzeccato, giustamente arretate per consentire di spingere e dare trazione quando serve e, se si ruota il manubrio in avanti come detto all’inizio, anche il busto ha una posizione giustamente avanzata che permette di guidare su lunghe salite senza sforzo. Il leggero gioco di trasmissione che si averne negli apri-chiudi di gas tipico della guida nel traffico, lo si avverte anche in fuoristrada, ma in misura inferiore, perché la risposta molto dolce del gas ne limita la percezione. Il cambio ha innesti precisi, ma nel 2°-1° ha una certa tendenza a far entrare il folle se non si aziona con decisione il pedale. Bene la frizione, che resta modulabile e si aziona con due dita senza alcuno sforzo, davvero un valore aggiunto importante nella guida fuoristrada. Nota dolente? Sì, ce n’è una: il regolatore di tensione posizionato sotto il radiatore, proprio dietro la ruota anteriore. Dentro a quella sorta di puntale che è il paramotore (in alluminio sulla Special, in plastica sulla base), in ordine dal motore alla ruota anteriore troviamo: vaso di espansione del raffreddamento, batteria e regolatore di tensione, che sbuca dal paramotore… Certo, ha bisogno di aria e lì ne prende, ma è una zona molto esposta, che può essere facilmente colpita da sassi sparati dalla ruota anteriore. Se poi si affrontano dei gradini di roccia, non vorremmo essere al posto del regolatore… Metterlo lì non è una mossa furba in ottica fuoristrada e allora, per chi volesse farci davvero offroad, la mossa furba è quella di dotare la moto del paramotore optional, che è più esteso e copre anche il regolatore di tensione. In definitiva, la Pan America è promossa a pieni voti anche nella guida fuoristrada, per facilità e comunicativa.

Prezzi

La nuova Harley-Davidson Pan America 1250 sarà in vendita dalla seconda metà di maggio a 16.550 euro nella versione “base”, disponibile in nero o verde militare, e a 18.950 euro nella versione “Special”, in nero, verde militare, grigio o bianco/arancio.

I prezzi presenti in questo articolo sono da considerarsi con la formula “chiavi in mano”, comprensiva di “messa in strada”, che Motociclismo quantifica in 250 euro.

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