di Beppe Cucco - 10 April 2020

Incentivi sul nuovo, sgravi fiscali sull’abbigliamento e burocrazia semplificata

ANCMA chiede al Governo una serie di misure atte a limitare i danni provocati dalla chiusura totale da Coronavirus. Tra le proposte, incentivi su moto e scooter anche Euro 4, sgravi fiscali per l’acquisto di abbigliamento e protezioni certificati, defiscalizzazione degli interventi di riparazione e burocrazia semplificata

Un periodo nero

Come era inevitabile, a causa della pandemia di Coronavirus che ha obbligato alla serrata dei concessionari (DPCM 11 marzo 2020), nel mese di marzo il mercato delle due ruote nel nostro Paese ha fatto registrare un vero e proprio crollo: le immatricolazioni di moto e scooter hanno totalizzato 8.512 veicoli, pari a un -66% rispetto allo stesso mese del 2019. Tutta la filiera attraversa ora una fase di grande sofferenza, a monte per i problemi di fornitura precedenti il lock down, a valle per lo stop alla possibilità di immettere i prodotti sul mercato.

La chiusura delle attività ritenute non essenziali rappresenta un danno economico immenso per tutti i settori, ma in particolare per la produzione e vendita di veicoli a 2 ruote. Questo perché, spiega ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori presieduta da Paolo Magri (Diego Sgorbati di Tucano Urbano è il vicepresidente):

  • Il mercato delle due ruote ha caratteristiche tipicamente stagionali: la maggior parte delle vendite si concentra nel periodo primaverile/estivo, ricompreso tra marzo e settembre. Ne consegue che la serrata degli esercizi commerciali sta coincidendo con l’inizio del picco di vendita delle nostre aziende. A differenza di altri settori industriali e commerciali, l’industria delle due ruote non avrà la possibilità di recuperare nella stagione autunnale/invernale i volumi persi in questi mesi. Analogamente al settore del turismo, il blocco delle attività nei mesi caldi avrà ripercussioni pesantissime su fatturati e tenuta del sistema.
  • La rete vendita del settore delle due ruote, che conta circa 5 mila negozi in Italia, è composta da operatori di piccole dimensioni, microimprese, talvolta a gestione familiare, privi di quella struttura finanziaria che consenta di sopravvivere ad un lungo periodo di inattività.
  • Il nostro Paese è leader in Europa nella produzione di ciclomotori e motocicli (320 mila unità corrispondenti al 45% della produzione europea) e di biciclette (2.600.000 unità, il 18% a livello europeo), ed è il paese che vanta il maggiore parco circolante di 2 ruote a motore del continente, con circa 8 milioni di utilizzatori. Consentire la ripartenza dell’industria di motoveicoli e biciclette significa tutelare un comparto manifatturiero rappresentativo del Made in Italy nel mondo.
  • Le due ruote offrono da sempre un contributo irrinunciabile alla mobilità sostenibile nel nostro Paese. I mezzi a due ruote, offrono una forma di mobilità individuale che soddisfa le esigenze di distanziamento sociale.

Per le ragioni sopra esposte ANCMA chiede al Governo che venga riattivata quanto prima la filiera industriale e commerciale delle due ruote, nel pieno rispetto di tutte le norme igienico sanitarie imposte. L’Associazione chiede anche di mettere in atto una serie di misure atte ad aiutare tutta la filiera.

Misure a sostegno del mercato

Incentivi veicoli Euro 4 ed Euro 5.

ANCMA ritiene indispensabile prevedere – fino al 31 dicembre 2020 - un contributo pubblico all’acquisto di veicoli della categoria L (ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli), a propulsione termica ed elettrica, di importo tale da incoraggiare l'acquisto. Per questo l’Associazione ritiene che sia fondamentale per il nostro settore che venga riconosciuto, in parallelo all’incentivo sui veicoli omologati Euro 5, anche un contributo all’acquisto di veicoli Euro 4, evitando di introdurre vincoli – come l’obbligo di rottamazione – che, in questa fase eccezionale, rappresenterebbe solo un ostacolo al funzionamento della misura. Allo stesso tempo ANCMA chiede di semplificare al massimo la burocrazia, evitando procedure complesse e farraginose.

Sgravi fiscali abbigliamento protettivo e accessori

ANCMA chiede poi di introdurre una misura fiscale di sgravio per l’acquisto di abbigliamento e accessori protettivi omologati e/o certificati, consistente nell’introduzione di una detrazione IRPEF del 50% sul prezzo d’acquisto di dispositivi.

Defiscalizzazione degli interventi di riparazione e manutenzione.

L’Associazione segnala, inoltre, la possibilità di introdurre uno sgravio fiscale destinato a sostenere le attività di manutenzione e riparazione dei veicoli a due ruote che auspicabilmente verranno rimessi in circolazione dopo il riposo invernale: questa misura rappresenterebbe un incentivo a spostarsi con mezzi in perfetto stato di funzionamento e sicurezza e rappresenterebbe un contributo importante per la rete vendita, che offre servizi di assistenza e riparazione dei mezzi.

Rinvio termini

Per contrastare gli effetti economici della crisi sanitaria, alcune regioni hanno posticipato i termini per il pagamento della tassa di proprietà fino al 30 giugno 2020. In considerazione dei tempi prevedibilmente lunghi della ripresa delle attività, ANCMA ritiene però che sarebbe opportuno un ulteriore posticipo dei termini di pagamento.

In modo da far arrivare il messaggio direttamente al Presidente del Consiglio, Paolo Magri (Presidente di ANCMA) ha inviato una lettera aperta al Premier Giuseppe Conte. Ve la riportiamo integralmente nella pagina successiva.

#USALEDUERUOTE

Lettera aperta del Presidente di Confindustria ANCMA Paolo Magri al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Egregio Sig. Presidente,

in questo periodo di preoccupazione diffusa, nel quale tutti noi siamo richiamati al senso di responsabilità, alla capacità di anteporre gli interessi della collettività a quelli del singolo, ma anche alla forza di volontà che il nostro Paese ha sempre dimostrato di possedere nei periodi più bui del proprio passato, ci appelliamo a Lei perché il nostro settore industriale – quello delle due ruote a pedale e a motore e della relativa componentistica – non venga dimenticato dalle Istituzioni.

Il nostro Paese è leader in Europa nella produzione di ciclomotori e motocicli (320 mila unità corrispondenti al 45% della produzione europea) e di biciclette (2.600.000 unità, il 18% a livello europeo, primo esportatore in Europa), ed è il paese che vanta il maggiore parco circolante di 2 ruote a motore del continente, con circa 8 milioni di utilizzatori. Le nostre aziende generano un fatturato di cinque miliardi di euro e danno occupazione a 60 mila persone.

Mi fa piacere, inoltre, descriverLe le ragioni che ci tengono svegli la notte e ci spingono a rivolgerci a Lei.

Il mercato di biciclette e motoveicoli ha caratteristiche stagionali: la maggior parte delle vendite si concentra nel periodo primaverile/estivo: la serrata degli esercizi commerciali coincide, per noi, con l’inizio del picco di vendita. A differenza di altri settori industriali e commerciali, l’industria delle due ruote non avrà la possibilità di recuperare, nella stagione autunnale/invernale, i volumi persi in questi mesi, con ripercussioni pesantissime sulla tenuta del sistema.

La rete vendita del settore delle due ruote, che conta circa 5 mila negozi in Italia, è composta da operatori di piccole dimensioni, microimprese, spesso a gestione familiare, privi di quella struttura finanziaria che consenta di sopravvivere ad un lungo periodo di inattività ma con le caratteristiche idonee ad applicare tutte le misure di prevenzione al contagio.

Per queste ragioni le nostre aziende attendono - non appena le condizioni sanitarie lo consentiranno - di riprendere l'attività.

Mi permetta anche di osservare che l’uso dei mezzi a due ruote, offre una forma di mobilità individuale che soddisfa le esigenze di distanziamento sociale, salvaguarda la sostenibilità ambientale e – nel caso della bicicletta - un comprovato aumento del metabolismo e delle difese immunitarie.

Un'ultima considerazione sul ruolo che le due ruote hanno sempre interpretato all'interno del sistema della mobilità: riduzione dei tempi di percorrenza, minore occupazione dello spazio pubblico in sosta, abbattimento dei livelli di traffico e inquinamento, costi di utilizzo contenuti. Sono – questi - valori che rispondono alle grandi sfide della mobilità contemporanea e fanno di questa industria, degli imprenditori che la guidano e dei tanti uomini e donne che vi lavorano una risorsa irrinunciabile per il futuro del nostro Paese.

Grazie per l'attenzione e, mai come oggi, buon lavoro.

Paolo Magri

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