a cura della redazione - 16 February 2019

“Una TRK col motore della 752 S? L’orientamento è questo…”

In occasione del test in anteprima mondiale della Benelli 752 S, abbiamo intervistato Gianni Monini, Italian Sales Manager della Casa pesarese. Ecco cosa ha risposto alle nostre domande sul mercato e sulle moto che verranno

Durante il test della nuova Benelli 752 S abbiamo posto alcune domande al responsabile vendite della Casa marchigiana, Gianni Monini.

Avete centrato le richieste dei motociclisti che guardano alle medie e piccole cilindrate. Proverete in futuro a realizzare anche moto di grossa cilindrata, che soddisfino clienti più esigenti in termini di contenuti tecnici e tecnologici?
“Quest’anno il mercato moto cresce di circa il 10%, perlopiù grazie alle medie cilindrate, cresciute rispetto all’anno scorso di oltre il 50%. In questo andamento abbiamo recitato un ruolo importante. Quello di cui andiamo particolarmente fieri è l’essere riusciti a non sottrarre clienti ad altre fasce di mercato, riportando invece in sella persone che non trovavano più moto adatte alle loro esigenze. È una cosa di cui siamo molto soddisfatti, ed è la linea che terremo in futuro”.

Qual è il segreto di TRK 502 e Leoncino? Prima di loro esistevano varie moto di media cilindrata, quasi nessuna però ha avuto un tale successo sul nostro mercato.
“Secondo noi l’offerta non era così ampia. Poi c’è il discorso del rapporto tra qualità e prezzo. Se diamo al cliente la possibilità di acquistare una moto con caratteristiche interessanti a un prezzo altrettanto interessante, la proposta viene accolta. Nello specifico, la differenza principale tra le nostro moto e quelle della concorrenza, è che le Benelli non danno l’idea di essere di piccola o media cilindrata, né nell’aspetto né nella dotazione. Non c’è l’effetto voglio ma non posso. Mentre le moto rivali hanno dimensioni e allestimenti tipici di moto di cubatura piccola o media”.

Com’è nata questa ondata vincente di modelli, dove, e chi ne è il promotore?
“Alla base di tutto c’è il costante obiettivo di realizzare moto che vadano bene sia per i nostri mercati sia per quelli asiatici, che hanno molta importanza. Tenete conto che in Asia si vendono circa trentacinque milioni di veicoli all’anno, contro il milione e trecentomila dell’Europa. La TRK 502 è nata da uno sforzo congiunto della nostra sede italiana e quella cinese, e unisce caratteristiche interessanti per entrambi i mondi. Lo stesso valeva per la BN 302. La Leoncino invece è una moto progettata e disegnata in Italia, con la quale abbiamo voluto valorizzare le profonde radici di Benelli. Anche lei viene venduta in tutto il mondo e ha un buon successo”.

Mentre la 752 S dov’è nata?
“È il frutto del lavoro congiunto tra i nostri due reparti R&D, quello italiano e quello cinese, che lavorano affinché le esigenze di entrambi siano soddisfatte.”.

Dopo la 752 S e la Leoncino 800, la vostra proposta nella classe media non può prescindere da una TRK 800.
“L’orientamento è questo…”.

Perché ci sono voluti più di dieci anni dacché QJ è diventata proprietaria per arrivare a questa vera e propria resurrezione di Benelli?
“È vero, siamo dovuti ripartire parecchie volte. Le nostre esigenze sono state spesso diverse e non è stato facile combinarle. Scelte che erano valide per l’Europa non andavano bene per altri mercati e viceversa. Diciamo che è stato un percorso doveroso per imparare a parlarsi e a capirsi”.

Avete in programma un rafforzamento della rete vendita, magari con l’introduzione di concessionari monomarca?
“I risultati che abbiamo avuto ci impongono di modificare la nostra rete in alcuni ambiti. Dal punto di vista della presenza sul territorio siamo contenti, siamo presenti in tutta Italia, ma occorrono comunque alcune migliorie. Concessionari monomarca ne abbiamo pochi per scelta, è molto difficile coi volumi di oggi mantenere tali strutture. Lo sviluppo non sarà in questo senso”.

Elettrico: ci sono sempre più proposte “green”. Voi a che punto siete?
“Ci stiamo lavorando. Diciamo che quando i volumi di questi veicoli saranno davvero interessanti saremo pronti a entrare nel mercato”.

E le corse?
“Attualmente non ci sono progetti in questo senso, ma è un ambito che ci interessa”.

Anni fa avevate portato avanti lo sviluppo di una moto simile nelle caratteristiche alla 752 S, la 2ue. Poi però quel progetto interessante è stato accantonato a favore della BN600R, nuda decisamente più anonima. Come mai?
“La 752 S e la BN600R condividono il fatto di soddisfare le esigenze di vari mercati. Invece la 2ue era una moto con caratteristiche adatte solo al mercato europeo. Ecco perché il progetto non è stato portato avanti”.

La cilindrata della moto è 754 cc. Perché si chiama 752 S?
“È una questione commerciale. Il due finale si riferisce al numero dei cilindri”.

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