a cura della redazione - 24 November 2018

I segreti del motore e della ciclistica della Scrambler 1100

Abbiamo intervistato Claudio Fonti, Vehicle Project Manager della Ducati Scrambler 1100, che ci ha raccontato i segreti della progettazione e del propulsore

A livello di distribuzione cosa è stato fatto su questo 2 valvole?
Un aspetto fondamentale è la riduzione degli incroci valvola, perché siamo passati dai 39° della Monster 1100 Evo ai 16° della Scrambler 1100.

L’abbiamo provata oggi ed è notevole la maggior regolarità del motore ai bassi regimi. La sensazione è che siano un po’ aumentate le masse volaniche. Non è così?
Già, non l’abbiamo detto in conferenza stampa, ma abbiamo appesantito il volano proprio per questo aspetto.

Tutto questo utilizzo dell’alluminio ha comportato un aumento di peso o non incide rispetto alla plastica?
L’alluminio è comunque un materiale molto leggero e se dimensionato correttamente permette di non avere un aggravio di peso. In ogni caso qui il focus principale non è tanto sul peso e sulle prestazioni pure come per le altre Ducati, quanto sull’estetica. Avevamo come obiettivo quello di avere una moto molto accattivante dal punto di vista del look e molto ben rifinita.

Rispetto ad una Monster, come deve cambiare la ciclistica per essere adatta alla Scrambler?
Serviva una moto meno reattiva della Monster, perché qui abbiamo dovuto tenere bene a mente la stabilità del mezzo. Stiamo parlando di una moto della famiglia Scrambler, quindi una moto amichevole e facilmente utilizzabile da chiunque senza pensieri. L’obiettivo era quello di garantire comunque una buona maneggevolezza, senza dimenticare però caratteristiche come il comfort e la stabilità. Quindi cannotto di sterzo un po' più aperto e avancorsa leggermente maggiore rispetto ad una Monster.

© RIPRODUZIONE RISERVATA