a cura della redazione - 27 July 2017

Due giorni di curve sui passi con le sport-tourer: la migliore è...

Prova comparativa tra BMW R 1200 RS, Ducati SuperSport S, Honda VFR, Kawasaki Z1000SX e Suzuki GSX-S1000F. Due naked carenate (Kawa e Suzuki), due sport-tourer classiche (Honda e Ducati) e una turistica coi semimanubri (BMW): qual è la miglior moto per divertirsi tra le curve senza soffrire nei trasferimenti?

La virtù sta nel mezzo?

Per due giorni di curve sulle Alpi è meglio l’adrenalina di una scomoda sportiva o il comfort di una meno divertente tourer? Le moto di questa prova rappresentano varie sfumature intermedie, tra cui abbiamo cercato la via di mezzo in una sfida di 600 km.

Il servizio completo (30 pagine coi numeri del centro prove, le tabelle di confronto, le impressioni di guida l’approfondite, i dettagli tecnici) è su Motociclismo di luglio, attualmente in edicola. Se leggete da agosto in poi, potete scaricare qui il numero digitale, chiedere l’arretrato cartaceo a assistenza.clienti@edisport.it oppure acquistare qui la prova in formato pdf.

Variazioni sul tema: la tradizione

La pistaiola

La nuda si vota al turismo

Molto più sport che touring

La più lontana dal mondo della pista

BMW: la moto antistress

Prima di approfondire le moto, due note valide per tutti i modelli. Il prezzo “chiavi in mano (c.i.m.)” si ottiene aggiungendo al prezzo “franco concessionario” le spese per la messa in strada, che Motociclismo quantifica in 250 euro. I numeri nelle tabelle contrassegnati con “*” sono le prestazioni rilevate dal nostro centro prove.

Tra comfort e "fun", la boxer è molto spostata verso il primo: a parte la posizione di guida un po’ innaturale per chi è sotto i 180 cm, la RS ha la sella più morbida, la miglior protezione aerodinamica, vibra poco; l’erogazione è sempre fluida e consistente; i freni sono potenti (modulabilità migliorabile al posteriore), la ciclistica è a punto (moto stabile, precisa e tutto sommato agile sul misto veloce ma in realtà anche sullo stretto). Vai via in totale tranquillità, anche troppa: sali con una gran voglia piegare, dare gas, frenare forte, ma subito ti trovi a trotterellare in relax. Non il miglior mix tra comfort e gusto: non è un difetto, ma non è ciò che cercavamo.

R 1200 RS: pregi, difetti, prestazioni, prezzo

Ducati: come un energy drink

Se la BMW è… “camomilla”, la SuperSport è Red Bull: dici “faccio il bravo” e poi ti trovi a frenare all’ultimo e a sporgere busto e ginocchio in curva. Semplicemente, è una delle moto più efficaci e divertenti su strade tortuose e ben asfaltate. Vera supersportiva civilizzata, ha la posizione di guida che offre il miglior feeling del gruppo: ti dà la fiducia per inserire più forte, piegare di più, accelerare prima, ma senza soste ogni quarto d’ora per sgranchirti (ogni ora sì…). La ciclistica è rapida in inserimento e nei cambi di direzione eppure “piantata” in percorrenza, gustosa sul veloce e reattiva nello stretto - con ottimi freni. In modo naturale, la Ducati fa ciò che vuoi, come vuoi. Il motore è uno spasso: bella voce, bassi piacevoli, medi gustosi, alti esaltanti. Bene il cambio elettronico up&down. Ma la SS è anche abbastanza comoda? Delle soste di riposo abbiamo detto, aggiungiamo che la ciclistica sostenuta fa sentire... per bene le buche (ma si può agire sui registri per migliorare il comfort). Molto fastidioso il calore trasmesso dal motore alla sella.

SuperSport S: pregi, difetti, prestazioni, prezzo

Honda: il giusto equilibrio?

La VFR è sportiva quanto la Ducati, ma meno estrema. L’impostazione è all’insegna della compattezza, i semimanubri regalano un bel feeling e comandano una ciclistica “sana”: la VFR è precisa in percorrenza, svelta in inserimento, solo un po’ “fisica” nei cambi di direzione (la SS pesa quasi 25 kg meno). La Honda ti invita a guidare un po' come in pista e il V4 ha un carattere anche più sportivo del V2: quando la distribuzione passa a 4 valvole per cilindro, il cambio di ritmo e voce è quasi da 2T. Col quickshifter ci si godrebbe meglio la parte “buona” dal contagiri. Comunque ok cambio e frizione, meno la spinta ai bassi del pur elastico V4. In compenso, la VFR è più comoda della Ducati: con sella più morbida e… meno calda e sospensioni migliori sulle asperità, è un filo meno divertente su asfalto perfetto, ma consente un buon passo anche sullo sconnesso. Non piace: in autostrada si avverte calore al piede destro; se abbassi la sella per star comodo coi polsi, ti ritrovi le gambe molto rannicchiate, specie se superi i 175 cm.

VFR800F: pregi, difetti, prestazioni, prezzo

Kawasaki: velocissima ma...

Un mix tra la guida Ducati e il comfort BMW potrebbe essere la Z1000SX. In effetti è pratica (attacchi borse integrati, il miglior raggio di sterzata del gruppo), nessun problema di calore alla sella, accoglienza dignitosa (polsi poco carichi, spazio più che sufficiente per le gambe, aerodinamica seconda solo a BMW. Peccato la sella duretta). La grinta non manca. Il 4-in-linea sale fluido e deciso fin dal minimo, mentre in alto urla rabbioso lanciandoti a gran velocità in spazi brevissimi. Niente quickshift, ma il cambio è perfetto. Il punto debole è la guida quando si alza il ritmo. Se vuoi entrare in curva coi freni in mano, la SX “resiste” e allarga. E se anche esaurisci la frenata prima di inserirti, va accompagnata alla corda spingendo sulla manopola interna. Fatta la tara a questi limiti, sul veloce si va spediti, l’appoggio in piega è buono e l’avantreno saldo. Ma le avversarie allo stesso ritmo danno più gusto con meno impegno.

Z1000SX: pregi, difetti, prestazioni, prezzo

Suzuki: gran bel mix

La GSX-S1000F non ha la predisposizione per le borse né il plexi regolabile. Poter montare le valigie e avere più protezione, per Suzuki avrebbe intaccato lo spirito di sportiva, per noi invece sarebbe solo un vantaggio (la Ducati lo permette). Detto ciò, un paio d’ore di autostrada si sopportano facilmente e il necessario per una notte va nello zaino. Quindi nella nostra prova nessun problema. In verità, la GSX-SF è piuttosto comoda: posizione di guida naturale e aggressiva il giusto, sella (quasi) soffice e poche vibrazioni. Soprattutto piace l’animo sportivo: forse Honda e Ducati, coi semimanubri, regalano più feeling in piega, ma Suzuki è super divertente: avantreno sincero, freni potenti e modulabili, stabilità abbondante. Inoltre il manubrio da naked favorisce la maneggevolezza, mentre il setup digerisce bene l’asfalto imperfetto. Il motore? Strepitoso. Fluido e coppioso ai bassi e medi, agli alti è feroce. Col 50% in più della potenza della (già molto veloce e soddisfacente) VFR, ti teletrasporta da una curva all’altra. La risposta al gas è davvero pronta, anche troppo. L’effetto on-off è in compenso minore che in passato.

GSX-S1000F: pregi, difetti, prestazioni, prezzo

Conclusioni

La R 1200 RS dà gusto a qualunque andatura, anche a passo d'uomo; con la SuperSport resistere alla tentazione di “aprire” il ginocchio è molto difficile; la VFR800F è veloce e divertente, se il V4 sta oltre i 7.000 giri; la Z1000SX è potentissima e ha molti accorgimenti “touring”; la GSX-S1000F ha un super motore e si guida bene anche su asfalto imperfetto. La SuperSport è strepitosa tra le curve ma, per rifare questa due giorni a caccia di curve (aggiungendo autostrada e fondi sconnessi), la GSX-S1000F è la nostra scelta.

Vi ricordiamo che il sevizio completo è pubblicato su Motociclismo di luglio (a inizio articolo le indicazioni per scaricare il numero digitale, chiedere l’arretrato cartaceo o acquistare la prova in pdf).

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