di Nicolò Codognola - 12 May 2017

Versys-X 300: economia sì, ma non di divertimento

Pregi e difetti della più piccola delle crossover di Kawasaki. L’abbiamo guidata su strada e fuoristrada scoprendo che sa far sorridere il pilota (non solo per i consumi)

Nuovo arrivo nella gamma Versys

Ad Eicma 2016 Kawasaki ha presentato la nuova Versys-X 300, una piccola crossover che eredita dalle sorelle maggiori il look e l’attitudine a percorrere grandi distanze. La Versys-X 300 è spinta da un motore bicilindrico parallelo, raffreddato a liquido, omologato Euro 4, da 296 cc. Il telaio è in acciaio utilizza il motore come elemento portante; le sospensioni (forcella da 41 mm e al monoammortizzatore posteriore) sono tarate in modo da permettere alla Versys-X 300 di percorrere anche le strade non asfaltate.
Ma i dettagli della nuova Kawasaki Versys-X 300 ve li abbiamo già parlato: cliccate qui per qualche pillola tecnica, le dotazioni e per vedere la moto in azione nel video ufficiale della Casa; qui invece trovate le foto.

Tre versioni: ecco quanto costano

La nuova Kawasaki Versys-X 300 è disponibile in due livree (verde o grigio) e in tre versioni: “base”, “Urban” e “ Adventure”. Qui sotto i prezzi e gli allestimenti:

  • Versys-X 300: 6.140 euro c.i.m.*
  • Versys-X 300 in allestimento "Urban": 6.630 euro c.i.m.* (con paramani, cavalletto centrale, bauletto da 30 litri, protezione adesiva per il serbatoio)
  • Versys-X 300 in allestimento "Adventure": 7.130 euro c.i.m.* (con tubolare paramotore, cavalletto centrale, due borse laterali da 17 litri ciascuna, paramani e protezione serbatoio adesiva)
La moto del test è una "base" accessoriata con paramani (109 euro) e cavalletto centrale (281 euro).

Ma ora veniamo al dunque: non resta che dirvi come va. Per guidare la nuova Versys-X 300 siamo sui Monti Lessini (VR); qui sotto ecco le prime impressioni di guida del nostro Nicolò Codognola. Cliccate qui invece per le foto del test e non perdetevi Motociclismo di giugno per tutti gli approfondimenti e il test completo

*: il prezzo “chiavi in mano” si ottiene aggiungendo al prezzo “franco concessionario” le spese per la messa in strada, che Motociclismo quantifica forfettariamente in 250 euro.

Dall’oriente con furore

Ergonomia quasi da maxi

Partiamo con il comfort che, trattandosi di una dual purpose, è una voce importante. L’ergonomia è molto buona anche per chi, come lo scrivente, supera di poco i 180 cm di altezza. La sella non è eccessivamente alta (845 mm, ma c’è optional una più bassa di 25 mm); ha l’imbottitura un po’ rigida, ma è ben sagomata e non affatica. Le pedane sono ben distanziate e la protezione data dal parabrezza (non regolabile) è buona: l’aria ci arriva sul casco e sulle spalle, ma busto e gambe sono al riparo. Le vibrazioni? Quasi inesistenti: sono solo un ronzio di fondo, appena avvertibile sulle pedane rivestite di gomma (perché non farle zigrinate, vista l’indole dual purpose?).

Alti regimi, bassi consumi

Il motore è una vecchia conoscenza: ereditato da Ninja e Z300, è ora Euro 4 e non accusa perdite di potenza. La Casa dichiara 40 CV a 11.500 giri/min, con una coppia di 25,7 Nm a 10.000 giri/min. Capirete dunque che va fatto girare in alto se si vuole tenere un buon ritmo. È brioso e regolare, caratterizzato da una esemplare elasticità che, nel misto veloce, permette di mettere la sesta e dimenticarsi del cambio (peraltro ben rapportato e abbinato ad una frizione morbidissima, tanto che sembra inesistente), ma la spinta, sotto i 5.000 giri, è davvero fiacca. Se vuoi uscire dalle curve strette con un minimo di grinta, devi tenerlo sopra questo regime. Anche con una guida allegra però rimane parco nei consumi: con un serbatoio da 17 litri, Kawasaki dichiara percorrenze nell’ordine dei 400 km.

Frenata migliorabile

Dinamicamente è maneggevolissima, facile, divertente, questa Versys-X. Pesa 175 kg col pieno di benzina, ma non lo senti, tutto questo peso. La butti di qua e di là come ti pare. La ruota davanti da 19” non fa rimpiangere una più agile 17” e anzi offre una bella sensazione di solidità quando si alza il ritmo. Sorpresa: le gomme di serie, delle IRC abbastanza sottili 100/90-19” ant. e 130/80-17” post. hanno un eccellente grip, che ci consente di esibirci in belle piegone in tutta sicurezza. E in frenata non perdono aderenza, obbligandoci a forzare oltre il dovuto per saggiare l’intervento dell’ABS, mai invasivo. Tuttavia bisogna dire che la frenata non ci ha soddisfatto completamente: modulabile a dovere, accusa però poca potenza, dovuta probabilmente ad uno scarso mordente delle pastiglie che, scaldate e rodate a dovere, sembrano andare un po’ meglio.

E in fuoristrada...

Finché è una strada bianca (come quella facile e liscia come un biliardo incontrata nel nostro tour sui monti Lessini a nord di Verona), la Versys-X va che è una meraviglia. Il controllo è totale. Se si incontrano delle buche o dei dossi pronunciati, cominciano ad affiorare dei limiti: la luce a terra è buona (185 mm), ma la corsa delle sospensioni solo discreta. Galleggia sulle piccole asperità, ma fatica ad incassare il fuoristrada più impegnativo. Però è compatta, leggera tra le gambe e ti invoglia a cacciarti anche dentro sentierini stretti ed erbosi. Le gomme non artigliano a dovere, ma con la potenza così contenuta e ben spalmata, tutto diventa un gioco, senza il patema di mettersi la moto per cappello per un colpo di gas azzardato.

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