a cura della redazione - 15 February 2017

Zaini da fuoristrada: la casa in spalla

Prova zaini moto da enduro, pregi e difetti. Comparativa prodotti da fuoristrada Alpinestars, Amphibious, Bagster, Dainese, GIVI, Held, Kappa, Kriega e Touratech: test di capacità, tenuta all’acqua e sporco; caratteristiche, materiali, finiture ed ergonomia, rapporto qualità/prezzo

l'accessorio ideale per gite di due o più giorni

Su Motociclismo FUORIstrada di dicembre 2016, uno degli articoli più interessanti (insieme a quello coi consigli per un buon acquisto dell’usato offroad) era la prova comparativa degli zaini da enduro. Naturale riproporla sul web. Iniziamo con la descrizione generale della prova, illustrando la filosofia e i criteri del test (qui la gallery). Poi, a puntate, pubblicheremo le singole prove, da quella dello zaino 9° classificato in su, aggiornando di volta in volta la graduatoria.
 
Il bello del fuoristrada è spingersi in posti nuovi, anche lontani e sconosciuti. E poi nascono tante manifestazioni organizzate su più tappe, e stare in giro per un weekend o per qualche giorno, senza un mezzo-assistenza, richiede di portarsi dietro tutto lo stretto necessario. Ma non tutti vogliono un bagaglio fissato sulla moto. Innanzitutto una borsa da una ventina di litri ha bisogno di un portapacchi solido e di un fissaggio sicuro. Ma anche così si va incontro a diversi inconvenienti: limitata possibilità di movimento in sella (arretrare col corpo in discesa, in particolare), intralcio nel salire e scendere dalla moto (magari al volo, in mulattiera), difficoltà di accedere al bagaglio (con la borsa stagna a tubo); una leggera enduro diventa poi più difficile da guidare (il baricentro si alza, l'avantreno si alleggerisce). Così molti preferiscono tenersi addosso il bagaglio, anche pesante, e sentire la moto libera nella guida. Lo notiamo non solo nelle gite a tappe con le enduro racing, difficili da bagagliare, ma anche nelle manifestazioni con le dual-sport. 

Tutto il necessario

Ok, allora bagaglio nello zaino e via per il weekend. Già, ma che caratteristiche deve avere lo zaino? E cosa ci metto dentro? Per il nostro test abbiamo pensato a queste cose: innanzitutto gli attrezzi, magari in un borsello con spazi separati e organizzati; una borraccia graduata con mezzo kg di olio motore (o da miscela per i 2T); camera d’aria anteriore di ricambio (o entrambe) e attrezzatura necessaria a riparare una foratura (chi usa le mousse, o le tireballs, risparmia peso e volume, almeno 1,2 kg). Lo zaino è utile anche nelle gite invernali di un giorno che alternano pezzi in mulattiera a trasferimenti con basse temperature o pioggia.
Dato che potremo attraversare condizioni climatiche molto differenti (mattino e sera, alta quota, pioggia, trasferimenti veloci su asfalto, mulattiere dove spingere...), nel bagaglio metteremo una maglia termica, una maglietta intima traspirante, una goletta scaldacollo, le maniche della giacca da enduro da mettere e togliere, guanti puliti di ricambio e un antipioggia compatto. Questo indumento forse nel fuoristrada impegnativo, sotto l’acqua, è d’impaccio: fa sudare tanto e rischia di stracciarsi, diventando inutile. Ma è fondamentale nei i trasferimenti veloci sotto la pioggia ed è utilissimo per “tagliare” l’aria fredda che ci investe nella guida disimpegnata. 

Dormire fuori e portarsi a casa i ricordi

Nove zaini sotto la lente

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