Motociclismo d'epoca

4-2023 MOTOCICLISMO D’EPOCA 39 Chi all’inizio degli anni Settanta seguiva la Regolarità aveva un sogno: guidare una Zündapp ufficiale. Desiderio comprensibilissimo visto il palmarès irraggiungibile dello squadrone bavarese: 37 titoli europei in cinque anni. Questi mezzi unici che racchiudevano il massimo della tecnologia fuoristrada dell’epoca erano destinati ai pochi grandi campioni della squadra. Il resto dei “mortali” doveva accontentarsi dei modelli in vendita, nati simili alle fortunate sorelle ufficiali ma poi mai veramente evoluti di Massimo Pescia – foto di Mattia Bortoluzzi e Archivio Motociclismo Desiderio impossibile gli irraggiungibili prototipi. Poi a Monaco l’interesse per il mercato della Regolarità era calato negli anni. D’altronde i principali mercati, Germania in testa, subivano l’effetto delle prime campagne contro il fuoristrada per renderlo off-limits. Ufficiali e di serie sempre lontani Ogni anno i modelli di serie ricevevano qualche aggiornamento ma sempre molto meno di quanto avveniva sui prototipi con il risultato che nel 1977, anno del nostro confronto, le due moto saranno solo lontane parenti. Anzi, il costruttore bavarese non avrà nemmeno più a catalogo una moto tassellata. Solo l’importatore italiano, il milanese Perere, grazie a una rinfrescata estetica degli ultimi modelli, riusciva ancora a vendere. Ma poi anche lui dovrà abbandonare e passare alle stradali. Però in Zündapp non si badava proprio a spese per

RkJQdWJsaXNoZXIy MTQ3ODg3Nw==