Monferrato: da Asti al Castello di Moncucco, girando fra le stradine delle terre vinicole

Campagne, castelli ed enogastronomia sono le note portanti del Monferrato. Ecco come visitarlo in moto.

ASTI: SCRUTARE IL MONFERRATO

ASTI: SCRUTARE IL MONFERRATO È la nebbia a dare il buongiorno nelle campagne del Monferrato: quasi fosse un sipario naturale, si dissolve con eleganza ai primi raggi di sole restituendo le forme alle dolci colline e ai molti castelli che disegnano il teatro di questo itinerario. Quale miglior posizione per scrutare l’orizzonte e stabilire la rotta da intraprendere se non l’imponente Torre Trojana: simbolo della città di Asti e terrazza panoramica indiscussa sulle terre circostanti. L’antica torre, divenuta in seguito Torre dell’Orologio, custodisce una delle campane più antiche del Piemonte ancora funzionanti (1531). Aperta al pubblico dopo i restauri, non potrà mancare di essere visitata, malgrado i 199 scalini che si arrampicano per nove piani. “Hasta”, oggi Asti, sa regalare molti scorci che vale la pena conoscere, come la Torre Rossa d’epoca romana. Torri e casseforti, generalmente, però, raccontano ricchezza e potenza dell’epoca medievale.

MONTEMAGNO

MONTEMAGNO Lasciamo il capoluogo di provincia percorrendo la SR10, per poi svoltare a sinistra sulla SP10 e seguire le indicazioni per Castagnole Monferrato. La strada taglia la campagna regalando dolci curve e la piacevole vista dei primi vigneti dalle mille sfumature. Anche se, quando si perde l’orientamento, si finisce con il dare la colpa al buon vino, non sempre è così: in realtà è indispensabile avere con sé una buona cartina della zona perché non esiste rotta ben definita per esplorare il territorio monferrino. Tante piccole strade giocano ad incrociarsi continuamente tra loro, un vero e proprio labirinto d’asfalto che può confondere anche i GPS. Ma ecco spuntare il primo castello, quello di Montemagno. Visitabile anche se privato, il castello si distingue per la sua corte interna ellittica e per i 13 vicoli che si dipartono paralleli a disegnare il “recinto vecchio”. Nel frattempo Piazza S. Martino si guadagna l’attenzione con la scenografica scalinata barocca in pietra che dà accesso alla Parrocchiale intitolata a S. Martino e a Maria Assunta.

ALTAVILLA MONFERRATO: LA DISTILLERIA

ALTAVILLA MONFERRATO: LA DISTILLERIA In tema “spirituale” l’antica distilleria Filippo Mazzetti (1846) rappresenta più di un valido motivo per segnare la seconda tappa, in località Stazione di Altavilla Monferrato. Forte segnale dell’amore e della dedizione per queste terre da parte dei suoi abitanti, la famiglia Mazzetti da 150 anni fa fumare l’alambicco regalando quel liquido incolore e denso di aroma meglio conosciuto come grappa. Interessante la visita al museo del tamburello e della grappa… se poi si cerca un ricordo unico ed esclusivo, potete acquistare la grappa spray.

MONCALVO: LA BOTTEGA DEL VINO

MONCALVO: LA BOTTEGA DEL VINO La SP30 raggiunge le porte di Moncalvo, dove le mura del castello regalano ai veterani di pallapugno e di tamburello uno dei campi più belli dove sfidarsi sotto lo sguardo incuriosito dei turisti. Incredibile l’atmosfera che si respira sedendosi al tavolo della Bottega del vino: quale migliore scusa di una sconfitta per pagare all’avversario un buon bicchiere di vino e rilanciare la sfida!

CASTELLO DI RAZZANO: PER ENOTURISTI ESIGENTI

CASTELLO DI RAZZANO: PER ENOTURISTI ESIGENTI  SR457: rotta verso nord per un piccolo anello che attraversa il Parco Naturale del Sacro Monte di Crea, istituito nel 1980 e sede dell’omonimo Santuario. Di forte impatto visivo gli imponenti cipressi che accompagnano la strada verso il luogo di culto. Rientrando sulla SP13, dopo una serie di incroci, seguire le indicazioni per Alfiano Natta. Pochi km dopo il paese si trovano le indicazioni per il Castello di Razzano, relais dotato di suite di notevole fascino: ambiente magico, dedicato a enoturisti esigenti. Le cantine del 1697 conservano ancora la struttura architettonica dell’epoca e la gestione familiare regala al visitatore momenti indimenticabili, coronati dalla degustazione di ottimi vini.

MONTIGLIO: REGNO DELLE MERIDIANE

MONTIGLIO: REGNO DELLE MERIDIANE Questo territorio offre tratti di guida divertenti. Attenzione alle indicazioni per Montiglio. A conferma di quanto possa essere sorprendente questa regione, il paese custodisce un originale primato: è il regno delle meridiane! Macchina fotografica a portata di mano e gas al minimo per scovare i singolari dipinti che colorano il paese. La più ambiziosa: la meridiana lunare, in fase terminale di progettazione; la più pregiata: la meridiana del tartufo, ambita da molti, per il momento resta in attesa di essere assegnata a una delle poche pareti ancora libere. Montiglio regalerà all’Italia il primo museo delle meridiane. Appena fuori dal paese si può visitare la pieve di San Lorenzo con i suoi capitelli, tutti scolpiti con motivi diversi.

CINZANO, TRATTORIA DEL FREISA, CASTELLO DI MONCUCCO

CINZANO, TRATTORIA DEL FREISA, CASTELLO DI MONCUCCO E ora due passi a Cocconato, antico borgo le cui origini risalgono all’epoca romana: molto grazioso. Per attraversare vigneti sterminati si deve attendere la SP33. Poi è la volta di Cinzano, conosciuta dai più per la produzione dell’omonimo spumante. Quando arriva il momento di mettere le gambe sotto il tavolo, uno dei luoghi più adatti per assaggiare l’offerta gastronomica del Basso Monferrato è sicuramente la Trattoria del Freisa: da non perdere la vecchia ghiacciaia nel sottosuolo della sua cantina. Dopo aver degustato vini come Freisa, Barbera e Malvasia è sconsigliato salire in sella. Meglio attardarsi un po’ visitando il castello di Moncucco.

CORTANZE: IL FANTASMA DELLA CONTESSA ROERO

CORTANZE: IL FANTASMA DELLA CONTESSA ROERO Passato Castelnuovo Don Bosco, proseguire verso sud sulla SP33 per la pieve romanica di San Giorgio: al suo interno sono conservati preziosi affreschi del XV secolo. Prima di puntare il manubrio verso Asti, si torna a nord per imboccare la SP458 e raggiungere Cortanze. Il poderoso torrione del castello fu teatro di una folle storia d’amore di cui fu protagonista Viola Maria Galante dei Roero di Cortanze, figlia del conte Ercole. Grazie alla forte passione dell’attuale proprietario, la dimora reale è tornata nuovamente a splendere, offrendo anche la possibilità di soggiornarvi… a patto di andare d’accordo con il fantasma della contessina! La leggenda narra la storia d’amore fra la contessina e il viceparroco, finita in tragedia per il troppo mormorare della gente che portò alla follia della giovane e alla morte del religioso: per le pie donne ad opera della contessina che lo accoltellò sentendosi non corrisposta… per gli uomini a causa di un colpo di spingarda sparato dal padre furibondo. La camera matrimoniale del torrione è oggi concessa ai novelli sposi che decidano di passarvi la prima notte di nozze: se è vero amore al dodicesimo rintocco dell’orologio il fantasma si mostrerà agli innamorati. Provare per credere!

BLOC NOTES

BLOC NOTES

 

COME ARRIVARE E INFORMAZIONI UTILI

Asti si trova sulla A21 Torino-Piacenza-Brescia, che incrocia le principali arterie del nord

Italia: A4, A7 e A1. L’itinerario proposto è raggiungibile facilmente anche da Torino.

 

Strada del Vino Monferrato Astigiano, strada Stazione 12, 14025 Montechiaro d’Asti;

tel. 0141-357111, http://www.asti.confcooperative.it/.

 

Per maggiori informazioni sulla zona vi segnaliamo i siti http://www.astiturismo.it/ e http://www.terredasti.it/.

 

DOVE DORMIRE

- Tenuta Castello di Razzano, Località Razzano 2, 15021 Alfiano Natta (AT); tel. 0141-922124/ 922426, http://www.castellodirazzano.it/, info@castellodirazzano.it.

- Castello di Cortanze, via Marchesi Roero 1, 14020 Cortanze (AT); tel. 0141-690917, www.castellodicortanze.it, info@castellodicortanze.it.

- Agriturismo Cascina Rosengana, via Liprandi 50, 14023 Cocconato d’Asti (AT), tel. 0141/907857, http://www.cascinarosengana.it/.

 

DA NON PERDERE La visita al Castello di Razzano, splendida dimora nobiliare del 1697 con possibilità di visite guidate sia agli interni del castello sia alle cantine. L’Antica Distilleria di Altavilla, fondata 160 anni fa dalla famiglia Mazzetti. All’interno un museo con attrezzi dell’800 e del ’900, incluso un originale alambicco a vapore.

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